Mentre la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro è concordata da entrambe le parti interessate, il licenziamento è da considerarsi una dichiarazione unilaterale da parte del datore di lavoro o da parte del dipendente in caso di dimissioni, di cessare il rapporto di lavoro. Entrambe le opzioni hanno valore anche se una delle due parti non è d'accordo allo scioglimento del contratto. Invece, la risoluzione consensuale è valida solo se entrambi i soggetti trovano un accordo.
Grazie a una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro il datore di lavoro e il dipendente concordano sull'interruzione del contratto di lavoro, dalla quale possono derivare dei vantaggi. Il datore di lavoro ha così il vantaggio di non dover sottostare a limitazioni del contratto di lavoro o del licenziamento, ma anche i dipendenti possono trarre vantaggio da una risoluzione consensuale, ad esempio per una riduzione del giorno effettivo di licenziamento o per concordare una maggiore liquidazione.
Seppure una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro porti con sé più libertà d'azione, ci sono alcune regole da rispettare, come stabilito dall'articolo 1372 del Codice Civile. Prima del 12 marzo 2016 non c'erano particolari adempimenti da compiere, mentre ora è necessario formalizzare il rapporto con la compilazione telematica di alcuni moduli resi disponibili dal Ministero del Lavoro.
Il vantaggio con una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro consiste in una maggiore libertà e possibilità di concordare meglio alcuni aspetti per la cessazione del contratto. Importante è stabilire la data di decorrenza, ovvero quando inizia la risoluzione consensuale. La data di decorrenza può essere immediata o differita: nel primo caso la risoluzione consensuale è da intendersi valida dal momento in cui viene sottoscritto l'accordo; nel secondo i soggetti coinvolti convengono che il dipendente lavori regolarmente fino alla cessazione del rapporto di lavoro, o si metta in aspettativa o goda delle ferie rimanenti.
Oltre alla normale liquidazione, è possibile anche concordare una somma di denaro aggiuntiva, sulla quale né il dipendente né l'azienda pagano i contributi INPS. In conclusione, con una risoluzione consensuale si sottoscrive un accordo personalizzato tra azienda e dipendente, che può portare benefici per entrambi.