Vi sono due modi per tassare la cessione del diritto d'autore: come redditi da lavoratore autonomo o alla voce redditi diversi. Se il compenso (royalty) è percepito direttamente dall'autore, allora il reddito si considera generato da lavoro autonomo. Per calcolare la base imponibile per la ritenuta d'acconto si applica al compenso percepito una deduzione forfettaria, variabile, che si esplica nel seguente modo:
- Deduzione del 40% della royalty, qualora il compenso sia percepito da soggetti con meno di 35 anni;
- deduzione del 25% della royalty, qualora il compenso sia percepito da soggetti con più di 35 anni.
Dopo aver detratto questa percentuale dalle royalties, l'importo verrà tassato nella dichiarazione dei redditi e qui verrà applicata la ritenuta d'acconto. Subentrerà quindi la tassazione in base all'IRPEF.
Le royalties rientrano nella categoria "redditi diversi", se il soggetto che le riceve non è l'autore stesso dell'opera. Anche qui vi sono due tipi di deduzioni:
- Deduzione forfettaria del 25% (analoga a quella dell'autore), nel caso in cui i diritti sono stati acquisiti a titolo oneroso dal soggetto che percepisce le royalties;
- Nessuna deduzione, nel caso in cui i diritti sono stati acquisiti a titolo gratuito e quindi le royalties sono tassate integralmente.
Da tenere a mente è che per le royalties è previsto il rilascio di una ricevuta e, salvo alcune rare eccezioni, non si applica l'IVA al compenso generato da opere d'ingegno.
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