Non sempre le verifiche fiscali sono frequenti, ma negli anni recenti si è registrata una lieve svolta. La lotta all’evasione fiscale è diventata un tema di primissimo piano e questo ha portato ad adottare nuovi strumenti per smascherare i contribuenti che deliberatamente o meno evadono le tasse, tra cui Evasometro e Superanagrafe dei conti correnti.
La strategia di lotta all’evasione fiscale prevede verifiche del fisco su privati e imprese. Sotto la lente d’ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate passeranno, sempre più a partire da quest’anno, le dichiarazioni dei redditi, il versamento dei cotributi all’INPS, i flussi mensili in entrata e in uscita, le giacenze medie sui conti correnti e i saldi di inizio e fine anno. Per quanto riguarda invece le aziende, i controlli saranno effettuati principalmente su fatture e scontrini elettronici.
Dal punto di vista statistico la probabilità di un controllo da parte del fisco è molto bassa. Infatti i contribuenti che ogni anno vengono sottoposti a tali procedure sono un numero molto esiguo, tanto che, con la variante della professione svolta, è possibile passare un’intera vita professionale senza mai essere sottoposti a un accertamento dell’Agenzia delle Entrate. Diversa è la questione quando errori di calcolo, incongruenze o cambiamenti improvvisi destano l’attenzione dell’organo di controllo. Basta infatti un movimento di capitali sospetto per essere sottoposto a verifica fiscale.
La motivazione principale è la dichiarazione dei redditi. Specialmente chi ha diverse proprietà ed entrate è molto probabile che si veda consegnare a casa una cartella di pagamento, ossia quel documento che richiede ai contribuenti di pagare i propri debiti agli enti creditori. La motivazione può dipendere ad esempio da un calcolo errato o da una dichiarazione fallace. Altro caso molto comune è invece quello del mancato pagamento delle imposte autodichiarate. Ossia: il contribuente ha inviato la propria dichiarazione dei redditi, ineccepibilmente compilata, ma non ha poi ottemperato all’obbligo di pagamento.
Altre possibilità che danno avvio a un controllo fiscale sono quelle che portano all’accertamento sintetico, fatto per mezzo del redditometro. Si tratta di quelle situazioni fiscali dove l’incongruenza è apparentemente palese, come può capitare quando una persona disoccupata o con basso reddito ha numerose proprietà o proprietà di grande valore. Ancora: movimenti bancari sospetti, in entrata e/o in uscita, o anche semplici presunzioni di comportamenti fraudolenti, anche privi di alcun fondamento apparente, sono però sufficienti ad attirare l’attenzione dell’Agenzia.