Dopo aver fatto una panoramica storica sul brevetto e sull’attuale situazione riguardo alle normative riguardanti il brevetto, diamo uno sguardo ai dati: l’innovazione è infatti un fattore molto importante per capire la crescita di un paese. Sono tanti i parametri da prendere in considerazione, ad esempio:
- Quanti sono stati i brevetti ottenuti dall’Italia rispetto agli altri paesi europei? E rispetto al resto del mondo?
- Guardando l’Italia, il trend di richiesta di brevetti è in crescita o in calo?
- Chi fa maggiori richieste di brevetti: le università, i singoli o le aziende?
- Quanti brevetti vengono richiesti rispetto al numero di abitanti?
- In quali settori si verifica una maggiore richiesta di brevetti?
Tutti questi parametri aiutano a stabilire quanto un paese è innovativo, in quali campi, quali sono i motori trainanti del paese, qual è il trend di crescita interno in termini di innovazione, e tanto altro.
In generale, si può dire che negli ultimi tre anni, come sottolinea il Sole 24 ore, l’Italia ha avuto una crescita decisa: le richieste di brevetto sono infatti aumentate del 4,3% dal 2016 al 2017, confermando un trend in rialzo costante già a partire dal 2015. Tuttavia, se si guarda al numero di brevetti sul numero di abitanti, l’Italia è all’undicesimo posto nell’Unione Europea. In generale, i paesi che hanno effettuato maggiori richieste di brevetti nel 2017 sono stati, nell’ordine: gli Stati Uniti, la Germania e il Giappone, seguiti a grande distanza da Francia, Cina (in costante e fortissima crescita) e Svizzera. L’Italia arriva al nono posto, preceduta da Repubblica di Corea e Regno Unito.
Per quanto riguarda i settori trainantiin Italia nel 2017, ai primi posti si situano il settore della movimentazione, quello dei trasporti e delle tecnologie mediche, mentre in generale il report dell’European Patent Office stabilisce che le richieste di brevetto effettuate (quindi non solo dall’Italia) sono principalmente nel settore medico, che è anche in forte crescita, quello della comunicazione digitale, che negli ultimi anni ha avuto un’impennata fortissima, e della tecnologia informatica.
In generale, per quanto riguarda i soggetti che fanno richiesta di brevetti, svettano di gran lunga le grandi imprese, seguite a grande distanza da singoli inventori e da una percentuale molto più esigua proveniente dalle università e dai settori di ricerca pubblici.
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