Agevolazioni fiscali ed esenzioni: come alleviare il carico fiscale

Le tasse servono a finanziare lo Stato e le sue diverse istituzioni e spese. Chi guadagna contribuisce, di solito in aggiunta ai contributi di sicurezza sociale, attraverso le tasse per lo Stato. La percentuale di queste imposte relativamente al reddito dipende principalmente dall’entità dei guadagni. Con gli sgravi fiscali, le indennità e via dicendo il legislatore cerca di venire incontro ai redditi particolarmente bassi e/o cerca di compensare condizioni di vita gravose in cui versa il contribuente.

Ci sono diverse forme attraverso le quali viene concesso un abbattimento del carico fiscale:

  • Le agevolazioni fiscali (che includono esenzioni fiscali e detrazioni fiscali ed esclusioni)
  • Gli sgravi fiscali

Innanzitutto occorre fare un po’ di chiarezza per non confondere questi termini, che hanno significati diversi.

Le agevolazioni fiscali riducono il peso dell’imposta rispetto al regime ordinario e sono previste in modo continuo (valide ogni anno); esse includono le esenzioni fiscali e le detrazioni fiscali e servono ad incentivare determinati settori economici nascenti o in via di sviluppo, nonché per rinforzare consumi o comportamenti (ad esempio agevolazioni fiscali sul risparmio energetico) o sostenere soggetti in difficoltà economica. L’esenzione fiscale è un’agevolazione che però è rivolta soltanto a determinati contribuenti consentendo loro di non pagare il tributo in questione. Nelle esclusioni fiscali, a differenza delle esenzioni, si restringe il numero di contribuenti obbligati al pagamento.

Nel caso degli sgravi fiscali, invece, si tratta di provvedimenti eccezionali o temporanei legati a determinate circostanze (calamità naturali, manovre finanziarie, ecc.).

Per riassumere, se le agevolazioni fiscali deviano dalla norma generale che il tributo prevede riducendo il peso fiscale, le esenzioni riguardano determinati soggetti, che verranno sollevati dall’obbligo del pagamento dell’imposta, che continua ad applicarsi a tutti gli altri e infine le esclusioni restringono il campo di applicabilità di un tributo.

La soglia fiscale

Uno dei mezzi di alleggerimento fiscale è il limite di esenzione, detto anche no tax area. Esso è destinato a sollevare i contribuenti e a semplificare l’amministrazione fiscale. La soglia fiscale stabilisce un reddito al di sotto del quale esso rimane esentasse. In Italia nel 2019 è prevista una no tax area per l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) fino a 8.174 euro.

Esenzioni fiscali per l’imposta sul reddito

Uno dei principi fondamentali per la tassazione del reddito delle persone è quello della capacità: chiunque abbia un reddito dovrebbe partecipare al finanziamento dello Stato a seconda dell’ammontare del reddito stesso. Un altro importante principio è l’uguaglianza della tassazione: le persone in una situazione economica simile dovrebbero essere soggette ad un carico fiscale simile. Infine la tassazione dovrebbe concedere a tutte le parti interessate, vale a dire sia ai contribuenti stessi che a coloro che dipendono economicamente da loro, un minimo sufficiente alla sussistenza.

Questo sistema contiene un’aliquota fiscale progressiva (anche per ragioni di equa imposizione), vale a dire che a un reddito imponibile più elevato corrisponde una maggiore tassazione, nonché una serie di esenzioni fiscali che soddisfano i principi sopra menzionati, ma in alcuni casi hanno motivi diversi. Importanti esenzioni fiscali per le imposte sul reddito sono ad esempio:

  • Le pensioni, gli assegni e le indennità di accompagnamento e gli assegni erogati ai ciechi civili, ai sordomuti e agli invalidi civili
  • Sussidi a favore degli hanseniani
  • Pensioni sociali
  • Rendite Inail

I redditi esenti da tasse comprendono tuttavia una mole piuttosto ampia di casi, quali le borse di studio corrisposte agli studenti universitari o quelle per vittime del terrorismo della criminalità organizzata (nonché agli orfani e ai figli di questi ultimi).

L’esenzione può essere oggettiva, quando riguarda tutti i soggetti appartenenti ad un determinato territorio, oppure soggettiva, quando dipende da requisiti o dalla situazione del soggetto. Esse possono essere inoltre permanenti o temporanee. Si possono avere esenzioni anche dall’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) per chi rientra nel regime forfettario o esercita prestazioni occasionali o collaborazioni coordinate e continuative.

Incentivi per PMI, professionisti e freelance

Con la Legge di Bilancio del 2019 sono state attuate alcune misure per incentivare gli investimenti di professionisti e imprese, incluse le startup innovative. Riguardo a queste ultime sono previste detrazioni e deduzioni del 40% (innalzando la quota precedente del 30%) per chi investe in una startup innovativa, quota che sale al 50% se i soggetti IRES acquisiscono l’intero capitale sociale della startup (precedentemente era il 30%).

Per poter usufruire di queste detrazioni, occorre mantenere l’intero capitale sociale per almeno tre anni.

Anche per i titolari di partita IVA, con il regime forfettario, si può beneficiare di una quota fissa per le imposte (15% o addirittura 5% in taluni casi) e dell’esenzione da IRPEF, IRAP e addizionali comunali e regionali.

Possono accedere al regime forfetario coloro la cui attività di impresa nell’anno precedente abbia percepito compensi non superiori ai limiti specificati dal codice ATECO che contraddistingue il tipo di attività esercitata, che abbiano sostenuto spese complessivamente non superiori a 5.000 euro nell’anno precedente e che abbiano sostenuto costi per beni strumentali complessivamente non superiori ai 20.000 euro. Vi consigliamo di consultare il nostro articolo sul regime forfettario per ulteriori ragguagli.

Detrazioni fiscali

Le detrazioni fiscali, come dicevamo, rientrano nelle agevolazioni fiscali. A differenza delle deduzioni, che consistono nella sottrazione di un importo economico dalla base imponibile, la detrazione fiscale è la sottrazione di un importo economico dall’imposta lorda.

La detrazione fiscale è una parte dell’importo totale tassato (come il reddito di una persona), che rimane esentasse. Di conseguenza, la base imponibile rilevante viene ridotta per il calcolo dell’imposta.

Le detrazioni fiscali 2019 comprendono diverse spese detraibili (dagli immobili, con i bonus casa 2019 Ecobonus e con il bonus ristrutturazione, nonché per mobili ed elettrodomestici, ma anche per la famiglia, come le detrazioni fiscali per i figli, il coniuge o in generale i familiari a carico, le spese sanitarie e mediche e le spese di istruzione).

Con la nuova Legge di Bilancio 2019 le detrazioni fiscali per le partite IVA saranno rimodellate in quanto calcolate forfettariamente (flat tax).

Assegni familiari

Gli assegni familiari, o ANF (assegni nucleo familiare) sono un sostegno al reddito volto a tutelare la famiglia, cercando di mettere i genitori nella posizione di avere entrate sufficienti a coprire il livello di sussistenza, nonché per la cura e l’educazione dei bambini. A tale fine l’INPS eroga un importo mensile alle famiglie che soddisfano determinati requisiti, che comprendono un reddito familiare al di sotto di una certa fascia, che stabilisce l’INPS ogni anno e la cui validità è dal primo di luglio fino al 30 giugno dell’anno successivo. Quest’anno l’assegno intero prevede 137,50 euro al mese per redditi fino a 14541,59 euro.

Tuttavia, come dice la parola stessa, la condicio sine qua non per l’assegno familiare è appunto una famiglia: il nucleo deve essere formato dal richiedente e dal coniuge, non legalmente separato. Naturalmente sono inclusi i figli (naturali, adottivi, nati da precedente matrimonio o minori affidati in modo regolare). I richiedenti potrebbero essere anche nonni o bisnonni che abbiano a carico i propri discendenti (ad esempio nipoti conviventi).

Gli ANF spettano a quei nuclei dove ci sono figli inabili di qualsiasi età non coniugati e di studenti o apprendisti in famiglie con almeno 4 figli di età inferiore ai 26 anni. Si possono richiedere assegni anche per fratelli o sorelle inabili, non coniugati o orfani di entrambi i genitori e senza diritto alla pensione per i superstiti.

Sul sito dell’INPS potete trovare le tabelle attuali da scaricare in formato PDF, dove sono specificate le fasce reddituali e gli assegni relativi, anche a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare.

Sempre in ambito familiare, bisogna considerare la detraibilità delle spese scolastiche, dall’asilo all’università.

Anche i genitori single, dove perciò il nucleo familiare è composto da un solo genitore ed un minore, possono usufruire di agevolazioni fiscali (dagli assegni di maternità all’assegno per il terzo figlio, nonché il menzionato ANF), da richiedere tramite il Modello Isee Minorenni.

Pensioni: agevolazioni fiscali

Nonostante la pensione, come qualsiasi reddito, sia soggetto ad imposizione fiscale, esse beneficiano anche di agevolazioni fiscali: ad esempio se gli assegni previdenziali hanno un importo molto basso, non si applicano imposte, oppure ci sono delle detrazioni nel caso sia stato necessaria l’assistenza in casa. Quando infatti si assume regolarmente una persona in casa per badare ad una persona nelle normali attività quotidiane, si beneficia di agevolazioni fiscali che consistono nella deduzione dal reddito dei contributi versati all’INPS per l’assunzione (ovviamente bisogna soddisfare determinati requisiti come quelli relativi al reddito).

I cittadini con più di 75 anni, pensionati o meno, hanno in ogni caso diritto ad una serie di riduzioni, dal ticket sanitario al canone RAI.

Successioni e donazioni

Quando si riceve un patrimonio in eredità, è anch’esso soggetto ad un’imposta da pagare allo Stato. Si tratta di aliquote piuttosto contenute (4% per i parenti in linea retta, 6% per gli altri congiunti e via dicendo), soggette in ogni caso a delle franchigie che esonerano gli eredi dal pagamento dell’imposta di successione per cifre fino un milione di euro (per coniugi e figli).

Anche la donazione è un vero e proprio contratto e può riguardare sia beni mobili che immobili. In realtà si possono donare anche diritti su un bene (come l’usufrutto) o la liberazione da un obbligo (come la rinuncia a un credito), oppure una prestazione.

Questa donazione è però un atto pubblico, a meno che non si tratti di modeste entità, il cui ammontare dipende dalle condizioni economiche del donatore; nelle donazioni di modesta entità ricadono ad esempio i classici regali. In tutti gli altri casi, occorre invece appunto un notaio che sancisca che si desideri donare qualcosa e che il destinatario del dono lo accetti.

Oltre ai costi del notaio, però, la donazione è soggetta a costi che variano a seconda del grado di parentela tra donante e destinatario. Ad esempio, per coniugi, figli e genitori la franchigia per il dono, al di sotto della quale non sono applicate imposte, è di un milione di euro, mentre per fratelli e sorelle ammonta a 100.000 euro. Nel primo caso l’aliquota sarebbe del 4%, nel caso di fratelli e sorelle del 6%, che è la stessa aliquota che si applica a parenti di grado fino al quarto (senza franchigia). Tutte le altre donazioni sono soggette ad una quota fissa dell’8%.

Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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