Startup innovativa: definizione e spiegazione

Negli ultimi anni si sta assistendo sempre di più al fenomeno che vede la nascita di aziende con scopi sociali o benefici. Questi nuovi modelli rientrano nell’ambito del “Social Entrepreneurship” (impresa sociale). Per anni, però, gli imprenditori si sono trovati di fronte al dilemma su quale forma giuridica scegliere: meglio costituire un’associazione senza scopo di lucro, meno adatta però per lo svolgimento di attività aziendali, o optare per una classica SRL?

A partire dal 2012 è possibile usufruire di un particolare tipo di azienda, creato proprio per le imprese sociali. Non c’è perciò da stupirsi se ci si imbatte nelle startup innovative. Ma di che cosa si tratta nello specifico e quali vantaggi offre? Quali agevolazioni comporta questo tipo di società di capitali?

Cos’è una startup innovativa? Definizione

Quando si parla di startup innovative si indicano società di capitali in cui lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico rappresentano l’oggetto sociale esclusivo o prevalente. Da luglio 2016 è anche possibile costituire una startup innovativa che sia una società a responsabilità limitata, a patto che i contraenti redigano un atto pubblico e lo firmino in digitale secondo il modello standard. Oltre a questa nuova forma si trova anche quella della PMI innovativa. Rispettando i requisiti previsti si può quindi decidere se è meglio adottare una forma piuttosto che un’altra.

Definizione: startup innovativa

Una startup innovativa è una società di capitali che soddisfa determinati requisiti e il cui oggetto sociale esclusivo o prevalente persegue lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

I requisiti di una startup innovativa

Se si decide che la propria azienda sarà una startup innovativa, ci sono alcuni requisiti da rispettare. Di seguito ve li presentiamo:

  • L’azienda deve essere costituita da non più di 60 mesi dal momento in cui si è presentato domanda e deve svolgere attività d’impresa.
  • La sede principale dei propri affari e interessi si trova in Italia.
  • Il valore totale della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività della startup innovativa, non è superiore a 5 milioni di euro (come risulta dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio).
  • La startup non ha mai distribuito e continua a non distribuire utili.
  • L’oggetto sociale esclusivo o prevalente consiste nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
  • L’azienda non è stata costituita a seguito di una fusione, di una scissione societaria o di una cessione di azienda o ramo di azienda.

Oltre alle caratteristiche imprescindibili esposte qua sopra, è indispensabile possedere almeno uno di questi requisiti:

  • Le spese di ricerca e sviluppo sono uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione della startup innovativa. Queste devono risultare nell’ultimo bilancio approvato e sono descritte in una nota integrativa.
  • La startup innovativa deve impiegare come dipendenti o collaboratori, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca in un’università straniera, o ancora che sia in possesso di una laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca. L’azienda deve altresì impiegare personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell’articolo 3 del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva.
  • La startup innovativa deve essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno un brevetto relativo a invenzioni industriali, biotecnologie, semiconduttori o varietà vegetali.

Alla luce di quanto riportato, va da sé che non è necessario costituire sin da subito una startup innovativa, ma anche un’azienda già costituita, se in possesso dei requisiti necessari, può scegliere di diventare una startup innovativa, godendo così delle relative agevolazioni.

N.B.

Alle startup innovative si aggiunge anche un'altra categoria, quella delle startup innovative a vocazione sociale. Si considerano startup innovative a vocazione sociale quelle aziende che operano nei settori dell’assistenza sociale, dell’assistenza sanitaria, dell’assistenza socio-sanitaria, dell’educazione, dell’istruzione e della formazione, della tutela dell'ambiente e dell’ecosistema, della valorizzazione del patrimonio culturale, del turismo sociale, della formazione universitaria e post-universitaria, della ricerca ed erogazione di servizi culturali, della formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, e dei servizi strumentali alle imprese sociali.

La costituzione di una startup innovativa

Vediamo in sintesi come si diventa una startup innovativa. Innanzitutto si deve costituire una società di capitali o una cooperativa. Solitamente ci si avvale di un notaio che redige l’atto costitutivo e lo depositerà poi al Registro delle Imprese, ma per una startup innovativa c’è anche un’altra via: compilare l’atto costitutivo tipizzato, sottoscritto con firma digitale dal legale rappresentante della società o da qualsiasi altro professionista delegato. Contestualmente a questa richiesta, o successivamente, si può formare una startup innovativa, iscrivendola nella sezione speciale del Registro delle Imprese.

N.B.

Anche per un’azienda già costituita è possibile presentare domanda per l’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle Imprese, purché si disponga dei requisiti necessari per acquisire lo status di startup innovativa.

Quando la richiesta sarà approvata e l’azienda risulterà iscritta nella sezione speciale del Registro delle Imprese, le informazioni inserite per l’iscrizione devono essere aggiornate o confermate almeno una volta all’anno.

Consiglio

Per maggiori informazioni vi rimandiamo all’articolo apposito della Startup Guide sulla costituzione della startup innovativa.

Startup innovative: agevolazioni fiscali

Ottenendo lo status di startup innovativa, si gode di alcune agevolazioni fiscali. Uno dei benefici maggiori consiste nell’esenzione dal pagamento dell'imposta di bollo e dei diritti di segreteria per cinque anni a partire dal momento dell'iscrizione al Registro delle Imprese. Ulteriori agevolazioni per le startup innovative sono previste per gli investitori.

Nel caso in cui soggetti Irpef e Ires investano in startup innovative, possono beneficiare, rispettivamente, di una detrazione del 30 per cento dall’imposta e di una deduzione del 30% dalla base imponibile. Ciò sarà valido fino al 31 dicembre 2025, come stabilito dalla legge di bilancio 2017. Quindi, possono contribuire a sostenere economicamente una startup innovativa sia persone fisiche che persone giuridiche e in entrambi i casi la detrazione è del 30 per cento, a patto però che l'investimento venga mantenuto per almeno 3 anni. Altrimenti bisogna restituire l'ammontare della detrazione con gli interessi.

Non tutte le persone giuridiche possono però beneficiare di questa agevolazione. Sono esclusi:

  • i soggetti che sono a loro volta startup innovative;
  • gli organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) e le società di capitali che investono prevalentemente in startup innovative;
  • gli incubatori certificati, ovvero enti appositi riconosciuti che aiutano le startup.

Startup innovativa: i vantaggi

La startup innovativa rientra in una nuova tipologia di impresa entrata in vigore con la legge n. 221/2012, conosciuto anche come Decreto Crescita 2.0. L'intenzione del decreto è di promuovere lo sviluppo e la crescita del paese, in particolare favorendo lo sviluppo tecnologico e l'occupazione giovanile (ma non solo) e finire per attrarre talenti, imprese innovative e capitali dall'estero in Italia.

Se si rispettano i requisiti necessari e si opta quindi per una startup innovativa, si gode di innumerevoli agevolazioni fiscali (come indicato nel paragrafo apposito), che saranno valide per cinque anni a partire dal momento della costituzione. Di seguito elenchiamo i principali vantaggi di una startup innovativa.

  • La startup può redigere l'atto costitutivo e modificarlo successivamente anche tramite un modello standard tipizzato corredato da firma digitale (obbligatoria).
  • Vi sono minori costi per l'avviamento d'impresa, che si traducono nell'esenzione dal pagamento dell'imposta di bollo e dei diritti di segreteria presso il Registro delle Imprese, oltre a non essere necessario il pagamento annuale alla rispettiva camera di commercio.
  • La disciplina del lavoro su misura per le startup innovative consente di assumere personale con contratti di breve durata che vanno dai 6 ai 36 mesi. Alla scadenza dei 36 mesi, un contratto può essere rinnovato di un anno una sola volta per un massimo di 48 mesi, terminati i quali il dipendente deve essere assunto a tempo indeterminato.
  • Sono previsti dei piani di incentivazione in equity per collaboratori e fornitori di servizi esterni, come avvocati e commercialisti.
  • Le persone fisiche e giuridiche che investono in startup innovative godono di incentivi fiscali, sia per investimenti diretti che indiretti; gli incentivi sono ancora maggiori se si investe su startup innovative a vocazione sociale.
  • Tramite crowdfunding si possono raccogliere i capitali necessari per la startup.
  • Accesso facilitato al credito messo a disposizione da un fondo governativo, il Fondo Centrale di Garanzia.
  • Sostegno specifico da parte dell'Agenzia ICE, volto all'internazionalizzazione.
Consiglio

Per maggiori informazioni sulle startup innovative, vi invitiamo a consultare la sezione apposita sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico. Tutti i dettagli possono anche essere reperiti nell'area dedicata del Registro delle Imprese.

Differenze tra startup innovativa e PMI innovativa

Accanto alla sezione speciale del Registro delle Imprese dedicata alle startup innovative, con il Decreto Legge 3/2015 è stata introdotta un'altra nuova tipologia di impresa, vale a dire la PMI innovativa. Molte caratteristiche sono le stesse riservate alle startup innovative, ma vi sono alcune differenze, a partire dal tipo di imprese a cui si rivolge, che possono anche essere delle medie imprese e quindi di dimensioni maggiori rispetto a una piccola azienda.

Le agevolazioni fiscali sono essenzialmente le stesse di una startup innovativa e anche l'oggetto sociale e l'attività da svolgere prevalentemente in Italia rimangono invariati. Per essere iscritti nel Registro delle Imprese come PMI innovativa è indispensabile non esservi già iscritti come startup innovativa o incubatori certificati. Tra gli altri requisiti che differiscono da quelli di una startup innovativa si annoverano:

  • l'azienda deve avere meno di 250 dipendenti;
  • il fatturato annuale non deve superare i 50 milioni di euro oppure il bilancio annuo non deve superare i 43 milioni di euro;
  • l'azienda ha già depositato un bilancio certificato al Registro delle Imprese;
  • le azioni della società non sono quotate su un mercato regolamentato.

Inoltre, al contrario della startup innovativa, la PMI innovativa deve essere in possesso di almeno 2 di questi 3 ulteriori requisiti:

  • le spese per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione risultano uguali o superiori al 3% in base alla maggiore entità tra costo e valore totale della produzione della PMI innovativa;
  • almeno un quinto della forza lavoro è costituito da dipendenti con dottorati di ricerca o che stanno studiando per acquisire il dottorato di ricerca o che siano in possesso di una laurea e almeno tre anni certificati di attività di ricerca presso istituti pubblici o privati, oppure un terzo di tutti i dipendenti deve avere una laurea magistrale;
  • analogamente alla startup innovativa, una PMI innovativa deve essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno un brevetto relativo a invenzioni industriali, biotecnologie, semiconduttori o varietà vegetali.

Per maggiori informazioni anche in questo caso è possibile consultare la sezione apposita sul sito del Registro delle Imprese.

Vi preghiamo di osservare la <a href="t3://page?uid=27822">nota legale relativa a questo articolo.

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