Piano dei conti – uno sguardo preliminare

Una corretta contabilità richiede la registrazione delle transazioni commerciali in modo comprensibile. Indipendentemente dal fatto che i valori in denaro siano in entrata o in uscita, ogni transazione deve essere contabilizzata correttamente da un conto all’altro secondo i principi della partita doppia.  

Per consentire la necessaria chiarezza è indispensabile una struttura contabile comprensibile, e anche se non esistono in Italia regolamentazioni specifiche sul piano contabile, esso può essere organizzato in modo da garantire che lo stato patrimoniale e il conto economico seguano lo schema previsto.

Il piano dei conti deve fornire una serie di informazioni anche per i soggetti esterni, informazioni sia analitiche, con i sottoconti, che riassuntive, con i conti di mastro, utilizzati per determinare il saldo dei conti utilizzati nella partita doppia sul libro giornale). Ma ora cerchiamo di chiarire cosa sia un piano dei conti.

Che cos’è un piano dei conti?

Il piano dei conti è costituito da un documento che contiene l’elenco di tutti i conti impiegati da un’azienda (o anche da un privato che abbia l’obbligo di utilizzare il libro giornale) per le rilevazioni in partita doppia. I conti sono di natura economica, patrimoniale e d’ordine.

Definizione

Piano dei conti: il piano dei conti è essenzialmente un elenco di voci (conti) in cui vengono registrati tutti i dati contabili, necessari a un'azienda, per la partita doppia. Non è standardizzato per legge e può quindi essere personalizzato da ogni azienda in base alle proprie esigenze.

Essi sono di solito preceduti da un codice (codice conto), in modo da poter richiamare uno specifico conto in modo univoco nei software di contabilità. Di solito questo codice è diviso in due parti da un punto: prima del punto si indica il raggruppamento, mentre dopo il punto si specifica il conto interessato.

Il piano dei conti deve essere costituito dal quadro dei conti e dalle note esplicative. Mentre il quadro dei conti è suddiviso in conto primario, sottoconti e voce di bilancio in cui deve essere inserito, le note esplicative servono più, come dice la parola stessa, a spiegare il funzionamento dei sottoconti nonché il significato dei valori ivi compresi. Oltre al codice, al nome del sottoconto e all’indicazione del raggruppamento di appartenenza, la nota esplicativa dovrebbe contenere il contenuto del sottoconto, il suo funzionamento e le note eventualmente correlate.

Il piano dei conti deve rispettare la normativa vigente, rendendo la compilazione del bilancio d’esercizio e della dichiarazione dei redditi il più semplice possibile. Come già accennato, il piano dei conti è suddiviso in gruppi (o mastri), conti e sottoconti e deve rispettare la normativa vigente: anche se teoricamente si può impostare liberamente, di solito si segue uno schema predefinito, al fine appunto di rendere più agevole la redazione del bilancio e per semplificare le operazioni di trasferimento dei valori.

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