Per quanto riguarda invece le pause durante il lavoro, la legge prevede che chiunque lavori un minimo di sei ore al giorno possa beneficiare di una sospensione del lavoro. A stabilire la modalità di fruizione dell’interruzione del lavoro sono i contratti collettivi di lavoro, frutto dell'accordo tra organizzazioni rappresentative dei lavoratori e le associazioni dei datori di lavoro che disciplinano le norme del rapporto di lavoro. Tuttavia la legge stessa stabilisce un tempo minimo di dieci minuti, da usufruire durante l’orario lavorativo giornaliero, sia all’interno che all’esterno del posto di lavoro, la cui collocazione temporale deve tener conto delle esigenze tecniche del processo lavorativo.
Tuttavia, questa è la base di partenza. Infatti si suppone che i contratti collettivi per i singoli settori professionali stipulati dal 2003 a oggi migliorino le condizioni iniziali. Inoltre il datore di lavoro, a sua discrezione, può decidere di offrire delle regole interne all’azienda che siano ancora migliori rispetto a quando stabilito dalla legge e dai contratti collettivi. Il contrario non è invece ammesso, ovvero il datore di lavoro non può “peggiorare” le condizioni contenute all’interno dei contratti collettivi, così come i contratti collettivi non possono limitare quanto previsto dalla legge.