La procedura di calcolo di un ammortamento è una questione di grande rilevanza per le aziende. La perdita di valore dei beni strumentali è calcolabile in diversi modi e a seconda del metodo si distinguono anche i risultati finali di ammortamento. Ti illustriamo come calcolare correttamente i tuoi ammortamenti esponendoti i metodi esistenti con alcuni esempi.

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Perché calcolare un ammortamento?

Qui di seguito presenteremo le procedure di calcolo relative agli ammortamenti per beni strumentali utilizzabili solo per un determinato periodo temporale e che, secondo la legge, sono quindi da ammortizzare. Come spiegato nell’articolo dedicato alla definizione di ammortamenti, un’azienda investe in beni strumentali, o cespiti, come macchinari, mobili, autovetture e così via. I beni strumentali si suddividono in beni materiali e immateriali.

Anche se il costo di tale investimento è relativo all’immediato, può comunque essere ammortizzato nel corso degli anni seguenti in cui si beneficerà del bene in questione grazie alla procedura contabile dell’ammortamento. Si tratta dunque di ripartire il costo pluriennale in più esercizi per non sovraccaricare sia da un punto di vista finanziario che da uno contabile uno specifico anno con i costi di un bene materiale usufruibile oltre i dodici mesi di un esercizio.

Consiglio

Vantaggio fiscale: l’ammortamento non solo riduce i profitti, ma può anche portare a significativi risparmi fiscali. Pertanto, assicurati di utilizzare tutte le opzioni di ammortamento possibili.

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Come si effettua il calcolo degli ammortamenti: esempi

Gli ammortamenti sono da inserire nello stato patrimoniale attivo, poiché fanno riferimento alle immobilizzazioni. Inoltre, è necessario preparare un cosiddetto “piano di ammortamento” per garantire una gestione sistematica. Per poterlo redigere vanno tenute in considerazione le tre seguenti variabili:

  • costo storico, ovvero il valore da ammortizzare;
  • vita utile del bene, ovvero il periodo residuo in cui si prevede che il bene possa essere utilizzabile;
  • i criteri di ripartizione del valore da ammortizzare.

Dato che quando si acquista un bene, non è ancora possibile saperne il prezzo di vendita finale, per il calcolo dell’ammortamento si prende in considerazione il costo storico.

Per effettuare il calcolo va tenuto in considerazione che il valore correlato ai beni strumentali diminuirà con il passare del tempo e con l’usura. Il periodo di vita utile del bene viene ipotizzato, pertanto la sua effettiva durata è solitamente diversa da quella attesa.

A tal proposito si tengono in considerazione due possibili fattori, la senescenza e l’obsolescenza. La prima riguarda beni privi di particolare contenuto tecnologico come può essere una scrivania in un ufficio, mentre la seconda è relativa a beni di tipo tecnologico come computer e smartphone. Al giorno d’oggi il concetto di obsolescenza ricopre un ruolo di maggiore importanza nel calcolo della vita utile del bene, poiché la tecnologia vive un continuo e velocissimo progresso.

N.B.

Per determinare la perdita di valore del bene in questione è necessario prendere in considerazione non solo il consumo che subisce, ma anche il superamento tecnologico. In più, i macchinari specializzati subiscono una maggiore obsolescenza rispetto a quelli generici. Il costo del cespite deve includere anche tutte le spese accessorie quali quelle di trasporto, doganali, notarili e così via.

La formula per il calcolo dell’ammortamento è la seguente:

valore da ammortizzare = costo del bene - (valore di presumibile realizzo - costi di smantellamento)

Esistono però diversi metodi per eseguire la ripartizione. I principali criteri da utilizzare per il procedimento di ammortamento contabile e fiscale sono i seguenti:

  • criterio a quote costanti: il valore da ammortizzare va diviso per il numero di anni corrispondenti alla vita utile del bene;
  • criterio a quote decrescenti: le quote di ammortamento per ciascun esercizio di vita utile sono da calcolare via via diminuendo;
  • criterio a quote variabili: le quote di ammortamento per ciascun esercizio sono da calcolare diversamente in base ai volumi di produzione del bene oppure rispetto all’intensità di impiego del bene stesso.

I coefficienti di ammortamento civilistici sono determinati direttamente dal Ministero in un’apposita tabella.

Per effettuare il calcolo contabile e fiscale vanno dunque considerati il costo del bene al netto dell’IVA e il coefficiente di ammortamento come indicato nella tabella ministeriale.

Criterio a quote costanti: esempio

Il criterio a quote costanti presuppone l’ipotesi che il cespite venga utilizzato in egual misura ogni anno della sua vita utile. Di conseguenza per ottenere la quota di ammortamento il valore da ammortizzare va diviso per il numero dei presunti esercizi in cui si usufruirà del bene (ovvero la sua presunta vita utile). Se quindi il valore da ammortizzare è di 10.000 euro e la vita utile è di 5 anni, la quota di ammortamento che ne risulta sarà 2.000 euro.

Applicando un coefficiente percentuale costante, che viene determinato in base alla vita utile del bene, al valore da ammortizzare si ottiene lo stesso risultato. Ad esempio, in questo caso la vita utile di 5 anni equivale a un’aliquota del 5%.

Fatto

Il criterio di ammortamento a quote costanti è il più diffuso perché è facile da calcolare.

Criterio a quote decrescenti: esempio

Il metodo a quote decrescenti si fonda sull’idea che l’azienda usufruirà del bene nei suoi primi anni di vita, quando il suo rendimento è alto, e che ne diminuisca l’utilizzo via via nel tempo, quando l’efficienza viene meno e i costi di manutenzione aumentano per via dell’invecchiamento.

Le quote si possono calcolare utilizzando diversi metodi matematici, ad esempio quello aritmetico (o americano). In questo metodo si moltiplica il costo storico del cespite per un rapporto ottenuto mettendo al numeratore il numero di anni di vita residui del bene e al denominatore il numero di anni che rappresentano la somma dei periodi di ammortamento non ancora decorsi. Di conseguenza con il diminuire della vita utile residua del cespite, si riduce anche la quota di ammortamento annuale.

Riprendendo l’esempio precedente con il valore da ammortizzare, il metodo americano di calcolo delle quote di ammortamento decrescenti si presenta come descritto di seguito:

  1. Periodo di ammortamento residuo: indica quanti esercizi restano per completare l’ammortamento del bene. Si parte da 5 anni nel primo esercizio e si riduce progressivamente fino a 1 anno nell’ultimo esercizio.
  2. Quota di ammortamento: si calcola usando la formula costo del bene × anni residui / somma totale degli anni.
  • La somma totale degli anni è 1+2+3+4+5 = 15.
  • La quota per ogni anno è calcolata in base agli anni residui, per esempio:
    • Primo esercizio: 10.000×5/15 = 3.334 euro
    • Secondo esercizio: 10.000×4/15 = 2.667 euro
    • E così via, riducendosi progressivamente.
  1. Risultato finale: alla fine del quinto esercizio, il bene è completamente ammortizzato, con un totale di 15.000/15 = 10.000 euro distribuito nei cinque esercizi.

Criterio a quote variabili sul principio funzionale: esempio

Questo criterio si basa sul principio che il bene partecipa alla produzione d’impresa in misura variabile per ciascun esercizio. Gli ammortamenti vengono quindi determinati in modo tale da riflettere i diversi volumi di impiego dei cespiti nei processi svolti in ogni periodo amministrativo.

Siccome non è possibile stabilire con certezza il grado di utilizzo effettivo del bene nel periodo presunto, ci si basa sull’ipotesi che il volume di impiego del cespite sia espresso da determinate quantità, ovvero:

  • il numero delle ore di funzionamento degli impianti o delle macchine (“ore macchina”);
  • il volume fisico della produzione;
  • le quantità di materie trasformate;
  • altri dati tecnici, come i chilometri percorsi da un automezzo.

Le quote di ammortamento verranno proporzionate al variare della quantità prescelta. Per un impianto, ad esempio, si può rendere proporzionale la quota di ammortamento al numero delle ore macchina lavorate nel periodo, rispetto al totale delle ore macchina che si presume risulteranno lavorate nel corso dell’intera vita utile del cespite.

Moltiplicando il valore da ammortizzare per il numero di ore macchina da utilizzare nel periodo e dividendo poi il risultato per la stima di ore macchina dell’intera vita utile del bene, si ottiene la quota di ammortamento secondo il calcolo a quote variabili.

Mettiamo che il valore da ammortizzare di un impianto ammonti a 10.000 euro, le ore macchina per tutta la vita utile del cespite a 30.000 e le ore macchina lavorate nel periodo a 1.000, quindi moltiplichiamo 10.000 euro per 30.000 ore macchina e dividiamo il risultato per 1.000 ore macchina lavorate; in questo modo si ottiene la quota di ammortamento variabile di 300.000 euro.

In caso non ci fosse la possibilità di risalire alla quantità di ore macchina, puoi stabilire la quota di ammortamento proporzionandola al volume fisico di produzione ottenuto con il concorso dell’impianto nel periodo, rispetto al totale della produzione che si prevede di ottenere durante il corso dell’intera vita del bene.

Considerato ciò e partendo dal valore da ammortizzare dell’esempio precedente (10.000 euro), prendiamo in considerazione anche rispettivamente l’ammontare delle unità prodotte nel periodo a 15.000 e quelle prodotte nel periodo dell’intera vita utile del bene a 100.000 per effettuare il calcolo. Quindi, moltiplichiamo 10.000 euro per 15.000 unità prodotte e dividiamo poi il risultato per 100.000 unità prodotte nell’intera vita utile del bene, ottenendo così la quota di ammortamento variabile di 1.500 euro.

Nonostante nel calcolo non si prendano in considerazione variabili quali l’intensità di utilizzo, la proporzione tra volumi produttivi e volumi di servizi utilizzati e i rendimenti dei processi, i risultati finali del calcolo dell’ammortamento con il criterio a quote variabili riescono a esprimere meglio i valori rispetto a quelli emersi dagli altri due criteri sopra illustrati.

Ti preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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