Esperto contabile: quanto costa esternalizzare la contabilità

Più grandi saranno le dimensioni dell’azienda e quindi la sua complessità, maggiore sarà l’importanza di chi ne cura l’amministrazione contabile. Motivo per cui è per molti praticamente irrinunciabile dotarsi di una figura che si occupi di tutto ciò che concerne la contabilità. Questa persona sarà incaricata dello svolgimento di operazioni quali la dichiarazione dei redditi e il bilancio annuale e, qualora necessario, fornirà consulenza anche in ambito fiscale e commerciale. Ma qual è il costo di un commercialista?

Le aziende non sono tutte uguali, così come non lo sono le loro esigenze. In molti casi, soprattutto se si tratta di PMI o lavoratori autonomi con partita IVA, quello di cui si ha bisogno è un professionista che tenga la contabilità della nostra azienda, e nient’altro. Seppure si parli spesso di commercialista, il codice civile italiano è ben più complesso e prevede varie figure professionali diverse tra loro quali l’esperto contabile, il dottore commercialista e il revisore contabile, ognuno con competenze specifiche.

Tenuta contabile esterna: esperto contabile, dottore commercialista o revisore contabile?

Pensare che l’amministrazione contabile o la semplice tenuta dei libri contabili sia un compito di cui tutti sono capaci è più che mai sbagliato. L’essere titolare di un’azienda, non fa di voi per forza di cose anche un abile contabile. Per una corretta tenuta contabile è infatti necessario possedere le relative conoscenze, per le quali i professionisti del settore studiano anni e completano i propri percorsi di formazione con mesi o anni di praticantato obbligatorio, seguiti poi da esami di abilitazione che permettono loro di iscriversi all’albo di riferimento.

Consiglio

Chiunque ha però facoltà di scegliere se affidarsi o meno a un professionista. Il lavoratore autonomo, libero professionista o ditta individuale, ad esempio, può gestire autonomamente la propria contabilità compilando il modulo F24 per il pagamento di imposte, tasse e contributi, soprattutto se appartenente a un regime agevolato, in quanto la tenuta contabile stessa sarà semplificata. Tuttavia, le possibilità di commettere un errore sia nella compilazione che nei pagamenti rimane un’eventualità, neanche così remota. In considerazione della complessità del sistema tributario italiano, il consiglio è quello di affidarsi sempre a un professionista del settore.

Una volta presa la decisione di affidarsi a un professionista esterno che lavora in proprio o per uno studio composto da vari professionisti e figure, è importante fare chiarezza su cosa ci si aspetti e individuare così la figura che faccia al caso nostro. L’esperto contabile e il dottore commercialista sono due figure imparentate tra loro, ma con delle marcate differenze. Entrambe le figure professionali vengono regolate dallo stesso albo, l’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, suddiviso in due sezioni relative, rispettivamente A per i dottori commercialisti e B per gli esperti contabili. In che cosa si differenziano perciò queste due professioni?

Innanzitutto, come già accennato, il percorso formativo per diventare esperto contabile varia da quello di dottore commercialista, infatti quest’ultimo richiede una laurea specialistica, mentre è sufficiente la triennale per l’esperto contabile; dunque va da sé che l’approfondimento delle conoscenze in materia fiscale non è equiparabile. Ma quello che deve sapere l’imprenditore che vuole affidare la propria gestione contabile a un professionista sono le differenze in ambito operativo. Il dottore commercialista è un profondo conoscitore in materia fiscale, tributaria e giuridica, e tra le tante funzioni che può svolgere vi sono, ad esempio, le seguenti:

  • Tenuta della contabilità
  • Perizie e consulenze tecniche alle aziende in materia fiscale-tributaria
  • Tax planning e dichiarazione dei redditi
  • Svolgimento di attività analoghe a quelle dei revisori contabili
  • Rappresentare le aziende di fronte agli organi della giurisdizione tributaria
  • Effettuare valutazione di aziende
  • Liquidare aziende, patrimoni e singoli beni

Dunque si tratta di un'ampia gamma di possibilità e di competenze corrispondenti che superano quelle dell’esperto contabile.

Il campo d’azione dell’esperto contabile è più ristretto. Il suo compito principale è quello di tenuta contabile, come lascia intuire la nomenclatura stessa, sia di persone fisiche che giuridiche, al quale si aggiunge la consulenza in materia fiscale. Ha il compito di valutare la corretta redazione del bilancio e della contabilità concernente. Inoltre, può preparare i documenti di fine esercizio. Questo lo rende di per sé una figura più adatta alle esigenze delle piccole e medie imprese, la cui mole di lavoro burocratico-fiscale è ridotta, in quanto svolgono delle attività commerciali spesso più semplici rispetto a quelle delle grandi aziende, e delle persone fisiche.

A questi due va ad aggiungersi il revisore legale. La mansione di questa professione è quella di analizzare i conti e i bilanci di una società o ente alla ricerca di eventuali errori significativi. L’intervento di un revisore legale garantisce praticamente l'assenza di mancanze gravi nelle dichiarazioni e nei pagamenti di tasse, imposte e contributi, rassicurando così l'imprenditore. La professione di revisore legale è chiusa e non aperta, e regolamentata da criteri e requisiti stringenti. I revisori legali riconosciuti sono solamente quelli iscritti al registro apposito tenuto presso il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze).

N.B.

Il revisore legale è una figura che opera solitamente nel contesto delle grandi aziende, come le società di capitali (dove il suo impiego è regolamentato per legge), in quanto la quantità delle loro operazioni contabili, nonché la loro complessità, è ben più significativa e quindi più soggetta a sviste ed errori.

Spiegato quelle che sono le figure professionali del caso, per capire a chi rivolgervi dovete prima riflettere sulla vostra attività: che tipo di attività svolgete? Qual è la mole di fatture in entrata e in uscita? A quale regime fiscale appartenete (contabilità semplificata, contabilità ordinaria, contribuenti forfettari o minimi)? Ognuna di queste variabili incide inevitabilmente sulla scelta e quindi anche sul costo delle prestazioni inerenti alla tenuta contabile della vostra azienda, ossia le tariffe del commercialista.

Mettiamo ad esempio che voi siate un giovane lavoratore autonomo che ha appena aperto una partita IVA e che abbiate deciso di aderire al regime forfettario. In questo caso la contabilità è ridotta all’osso e consiste nell’emissione cartacea delle fatture verso i vostri clienti e della dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale precedente. Allora sarà sufficiente farsi seguire da un esperto contabile, affidandogli, in parte o per intero, la tenuta contabile della vostra attività e, quando necessario, rivolgendosi a lui per avere delucidazioni o consigli in materia fiscale.

Lo stesso discorso lo si può fare per attività anche più complesse ma comunque di piccole dimensioni, come un negozio commerciale o una piccola o media impresa. Se invece la vostra attività include un numero di operazioni rilevanti dal punto di vista fiscale corposo e continuo e richiede una consulenza tecnica in materia fiscale approfondita, allora un dottore commercialista possiederà un corpo di conoscenze più adatto a guidarvi e rappresentarvi.

Se invece siete una grande impresa, che magari svolge internamente la propria amministrazione contabile, ma che comunque vuole affidarsi a un professionista esterno per minimizzare ogni rischio dal punto di vista fiscale, allora la scelta dovrà ricadere sul revisore legale.

N.B.

Oltre al titolo del professionista (esperto contabile o dottore commercialista) è d'obbligo fare una distinzione tra lavoratore autonomo e studi professionali. In alcuni casi può darsi infatti che non siano le competenze a giocare un ruolo chiave, bensì la capacità di assistervi in qualunque momento ne abbiate bisogno e per tutto il tempo necessario. Un servizio tanto assiduo e prolungato nel tempo ve lo possono offrire solamente gli studi che riuniscono più professionisti.

Tariffe commercialista – Onorari consigliati per l’anno 2019

Non è di certo facile stabilire un prezzo assoluto per esternalizzare la contabilità della vostra azienda che sia adeguato a ogni situazione, anzi è impossibile. Tuttavia, l’Associazione Nazionale Commercialisti stila annualmente un prezzario per le singole prestazioni e i vari regimi fiscali dei clienti.

Quelle che andremo a indicarvi qui di seguito sono le tariffe di riferimento. Ma tali tariffe sono puramente orientative e non vincolanti. Questo significa che il professionista della contabilità ha il diritto di scegliere a proprio piacimento il suo onorario, come è vostro diritto in qualità di clienti quello di chiedere quali siano i prezzi delle varie prestazioni, prima di decidere se affidarvi o meno a quel professionista piuttosto che a un altro.

Contabilità semplificata

NUMERO FATTURE O RILEVAZIONI ANNUE ONORARIO MINIMOAnnuale / Mensile ONORARIO MASSIMOAnnuale / Mensile
fino a 90 € 948,00 / € 79,00 € 1.368,00 / € 114,00
fino a 180 € 1.272,00 / € 106,00 € 1.680,00 / € 140,00
da 180 e fino a 360 € 1.824,00 / € 152,00 € 2.748,00 / € 229,00
ogni registrazione oltre le 360 € 1,50 € 2,20

Contabilità ordinaria

NUMERO ARTICOLI IN P.D. ANNUALI ONORARIO MINIMOAnnuale / Mensile ONORARIO MASSIMOAnnuale / Mensile
fino a 600 € 2.172,00 / € 181,00 € 3.168,00 / € 264,00
oltre le 600 fino a 2000 € 2,65 a registrazione € 3,90 a registrazione
oltre le 2.000 € 2,30 a registrazione € 3,40 a registrazione

Contribuenti minimi e forfettari

Per la redazione della situazione contabile e relativa dichiarazione dei redditi le tariffe richieste variano da € 400 a € 1.110.

N.B.

Il documento Onorari Consigliati per l’anno 2019 dell’Associazione Nazionale Commercialisti contiene tantissime altre prestazioni che vanno oltre la tenuta contabile.

Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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