Prima ancora di richiedere una revisione da parte di un organismo esterno, è necessario condurre un audit interno, appoggiandosi a degli esperti (eventualmente, anche gli organismi di certificazione). Tuttavia, l’audit interno non fa propriamente parte dell’effettivo processo di certificazione, ma serve a individuare gli errori per ridurre il rischio di fallimento dell’audit esterno. Se ci si avvale dell’aiuto di un esperto, questi può anche fornire ulteriori suggerimenti sull’attuazione della norma ISO 50001.
Solo dopo aver eseguito questo primo controllo, si incarica un certificatore. In Italia, gli organismi certificatori sono autorizzati dall’ente di accreditamento Accredia. In questa prima fase, l’incaricato responsabile effettua un controllo documentale, assicurandosi che tutte le fasi di attuazione della norma ISO 50001 siano state documentate in modo completo e corretto.
Se questa fase viene superata con successo, in tempi relativamente brevi segue la seconda verifica. Se invece l’incaricato riscontra degli errori, in base alla loro gravità deciderà se e come far proseguire il processo. Nel caso di un numero troppo elevato di errori, la procedura di certificazione deve essere interrotta. Se invece gli aspetti da risolvere sono pochi, l’azienda ha tempo fino alla seconda parte della revisione per porvi rimedio.