Accanto alle corrispondenti linee delle categorie inserite ora le cause concrete del problema. L’ideale sarebbe che il diagramma di Ishikawa fosse compilato da tutto il team, in particolare dai collaboratori che sono direttamente coinvolti nel processo critico. Il gruppo tuttavia dovrebbe rimanere misto: infatti, solo coinvolgendo diversi settori di specializzazione si riescono a elaborare anche idee fuori dagli schemi. Per individuare le cause si utilizza il brainstorming. Insieme si cerca di dare un nome a tutte le possibili cause.
Alla voce “Materiali” si possono annotare, per esempio, osservazioni sulle tipologie di richieste dei clienti. Sotto questo punto possono rientrare concetti quali “Estraneità dei clienti” così come “Sgarbatezza dei clienti”.
Durante l’analisi e l’approfondimento del problema occorre suddividere ulteriormente questi sottopunti.Tra queste annotazioni dettagliate si possono individuare le cause dei problemi a monte. La sgarbatezza dei clienti, per esempio, potrebbe dipendere dai lunghi tempi di attesa della hotline.
Per trovare la causa effettiva di un problema, si ricorre al cosiddetto metodo delle 5 W: secondo questo metodo ci si domanda per cinque volte “perché?” (why in inglese) e si scopre così cosa veramente non funziona.
Per riuscire a risolvere concretamente il problema, non basta contribuire alla ricerca delle cause ma bisogna dedicare loro tutto il tempo necessario. Se ci si lascia sfuggire anche una sola causa del malfunzionamento, l’intero progetto può risultare compromesso. Chi conclude la ricerca delle cause troppo frettolosamente, rischia di scoprire solo alcune cause parziali tralasciando invece magari le cause più importanti del problema.