Prima di tutto è indispensabile che si ottemperi a tutti i requisiti morali previsti per legge. Ciò significa che non può aprire un negozio chi ha precedentemente dichiarato fallimento, chi è stato condannato per un delitto non colposo con una pena minima di tre anni e chi è sottoposto a norme restrittive, come il divieto o l’obbligo di soggiorno, o ancora la sorveglianza speciale.
Una volta essersi accertati che non vi siano limiti simili a impedirvi di aprire un’attività commerciale, potete chiedere le necessarie autorizzazioni. In seguito al decreto Bersani n. 248 del 4 agosto 2006 sono subentrate alcune semplificazioni e, ad esempio, non è più necessario chiedere la licenza, a meno che non si tratti di prodotti soggetti a monopolio di Stato, come nel caso in cui si voglia aprire una tabaccheria.
Se si vuole gestire un alimentari o un bar sarà necessario avere l’attestato SAB o un titolo equipollente, necessario per chi vende cibi e bevande, mentre il corso HACCP è obbligatorio per chiunque venga a contatto sul lavoro con alimenti e bevande.
Da ricordare infine che, soprattutto all’inizio, sono richiesti molto impegno, tempo denaro. Quindi è bene arrivare psicologicamente preparati.