L’imprenditore (o i suoi eredi) ha l’obbligo di conservazione delle scritture contabili per almeno 10 anni, anche se l’impresa nel frattempo è stata chiusa. Tuttavia, nel caso in cui l’impresa sia sottoposta ad accertamenti fiscali, potrebbe essere necessario conservare tali documenti anche per un periodo più lungo.
Nel caso in cui i documenti non vengano conservati, le conseguenze possono essere anche molto gravi. Ad esempio, in caso di fallimento, la mancata osservazione dell’obbligo di conservazione delle scritture contabili potrebbe portare alla contestazione del reato di bancarotta semplice, alla reclusione da sei mesi a due anni, o addirittura alla bancarotta fraudolenta (da tre a dieci anni di reclusione) se le scritture contabili sono state sottratte o distrutte dall’imprenditore, impedendo così la ricostruzione dei movimenti di affari e del patrimonio.
Anche in caso in cui non si verifichi un fallimento, ci sono in ogni caso sanzioni amministrative per l’omessa conservazione delle scritture contabili previste ai fini tributari.
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