Con l’imposta di successione lo Stato risponde al fatto che i beni di una persona deceduta vengano trasferiti a uno o più eredi. Invece l’imposta di donazione va a colpire, come dice la parola stessa, l’istituto del dono. Dato che le persone giuridiche non muoiono, non possono ereditare nulla, quindi ci si riferisce in questi casi sempre a persone fisiche.
Donazione e testamento possono apparire simili ma non lo sono e con la donazione non si possono ovviamente aggirare le norme che regolano la successione. Vediamo le loro differenze.
Innanzitutto la donazione richiede un notaio, il che comporta costi considerevoli. Non si deve pensare ovviamente a donazioni di modesta entità, quali i comuni regali. L’imposta sule donazioni si rivolge a quel tipo di donazione che influisce in modo significativo sulla ricchezza di colui che dona. In tali casi la donazione è un atto formale pubblico e per questo necessita del notaio ed è soggetto a imposte che variano a seconda del rapporto di parentela o meno che lega il donante e il ricevente.
Per il testamento, al contrario, il notaio non è necessario, basta redigere il testo di proprio pugno e a differenza della donazione, che non può essere revocata (salvo sopravvenienza di figli o reati gravi da parte del donatario nei confronti del donante e/o dei suoi congiunti), può essere modificato in qualunque momento.
Nel momento in cui l’eredità comprenda dei beni immobili o diritti immobiliari reali, l’attivo ereditario abbia un valore superiore a 100.000 e l’eredità venga devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto, allora non si deve pagare l’imposta di successione. Ma ricordate che queste tre condizioni devono verificarsi contemporaneamente. In tutti gli altri casi, si è tenuto a pagare l’imposta di successione.