Ditta individuale: un’introduzione

Se volete lavorare in modo indipendente, potete sempre decidere di aprire la vostra ditta individuale, perché in linea di principio non sono necessari grandi capitali per avviarla, né servono potenziali partner commerciali. Si può aprire un’impresa individuale sia come imprenditore o commerciante sia come libero professionista, a seconda della vostra idea commerciale. In ogni caso vantaggi e rischi sono gli stessi, anche se sono differenti i costi e le fasi di costituzione. Per questo è bene informarsi a fondo e in anticipo prima di intraprendere qualunque passo in questa direzione.

Che cos’è un’impresa individuale?

La ditta individuale è la forma giuridica più semplice per avviare un’attività ed è adatta quando si intende svolgere un’attività da soli, eventualmente con altri dipendenti o collaboratori.

Pur avendo appunto eventuali dipendenti o collaboratori, nel caso dell’impresa individuale è l’imprenditore l’unico proprietario che prende decisioni e ne risponde in termini di responsabilità. È sempre l’imprenditore a occuparsi delle fonti di finanziamento e delle modalità in cui utilizzare le risorse a disposizione. Il fatto che a lui spettino tutte le decisioni significa però anche che è responsabile, e in modo illimitato, di eventuali debiti a carico della sua impresa. Se decidete di avviare una ditta individuale, dovete assolutamente sapere che, nel caso in cui le cose non vadano bene, ne dovrete rispondere non soltanto con il patrimonio dell’impresa, ma anche con il vostro patrimonio personale.

In generale la ditta individuale dà la massima autonomia sul piano decisionale, ma anche la massima responsabilità, dato che dal punto di vista giuridico il patrimonio dell’impresa non è separato da quello personale dell’imprenditore. Inoltre, se è vero che non si è limitati da scelte e tempistiche altrui, questo comporta anche che non ci sono soci con cui confrontarsi e l’affidabilità creditizia diminuisce.

Di solito a scegliere questa forma giuridica sono principalmente liberi professionisti come consulenti, medici, artigiani, freelance e via dicendo. Tuttavia la ditta individuale può rivelarsi la scelta migliore anche per una startup.

La denominazione di una ditta individuale deve includere il cognome del titolare o le iniziali del suo nome e cognome.

Definizione

Ditta individuale: Per ditta individuale si intende un’impresa la cui attività è svolta da un unico soggetto, ossia il titolare dell’impresa, che può avvalersi dell’ausilio di collaboratori, anche familiari, oppure di dipendenti. Il titolare dell’impresa è l’unico responsabile della gestione d’impresa.

Quali forme può assumere la ditta individuale?

La ditta individuale, come già accennato, non deve per forza constare di una sola persona. Essa può infatti assumere anche la forma di impresa coniugale, però soltanto nel caso in cui la coppia abbia già contratto il matrimonio. Essa prevede la comunione dei beni e che entrambi i coniugi abbiano gli stessi poteri all’interno dell’azienda.

In alternativa si può trattare di impresa familiare quando vi collaborano anche il coniuge, i parenti fino al terzo grado (nipoti) e gli affini fino al secondo (fino ai cognati). I familiari e gli affini che prestano la proprio opera in modo continuativo hanno il diritto a partecipare agli utili dell’impresa, nonché ai beni acquistati con gli utili stessi. In campo decisionale partecipano con decisione a maggioranza, ma solo all’imprenditore spettano le decisioni relative alla gestione ordinaria. Nonostante in questo caso di fatto, sia per quanto riguarda le decisioni sia per gli utili, i partecipanti all’impresa siano diversi soggetti, è pur sempre l’imprenditore a essere responsabile con il proprio patrimonio per obbligazioni nei confronti di terzi.

Si può aprire una startup come ditta individuale?

Sì. Se avete in mente un progetto di startup, la ditta individuale potrebbe essere la soluzione migliore per voi. Ma attenzione: i criteri sono quelli già enunciati in precedenza, ovvero bisogna essere soli ad avviare l’attività, quindi non ci devono essere soci, e le responsabilità ricadranno tutte su di voi.

D’altra parte, potrete prendere decisioni in modo rapido, avere la massima libertà, non avrete bisogno di grandi capitali e il sistema di gestione è più semplice di quello delle società.

Come si apre una ditta individuale?

Per aprire una ditta individuale bisogna seguire un iter preciso. La buona notizia è che non è necessario alcun capitale minimo, né depositare un bilancio annuale; inoltre si può usufruire di una contabilità semplificata. L’impresa individuale quindi è abbastanza semplice da costituire e poco onerosa dal punto di vista economico.

Inoltre, dal 2010 le procedure per avviare un’attività sono abbastanza agili, perché si può utilizzare la Comunicazione Unica (ComUnica), da inviare al Registro delle Imprese competente esclusivamente per via telematica: proprio perché la via telematica è l’unica percorribile, il titolare dell’impresa è tenuto a dotarsi di un dispositivo di firma digitale che può essere contenuto nella CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Se si opta per un’impresa individuale, le Camere di Commercio forniscono gratuitamente la Carta Nazionale dei Servizi. Nella domanda di iscrizione al Registro delle Imprese occorre indicare anche il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), anch’esso obbligatorio per le imprese individuali.

Fatto

L’indirizzo di posta elettronica certificata PEC consente tra le altre cose di dare un valore legale alle e-mail, inviare ordini, contratti e fatture, nonché identificare il mittente in maniera sicura.

Con la ComUnica si richiede all’Agenzia delle Entrate l’attribuzione della Partita Iva, ci si iscrive al Registro delle Imprese e si assolvono gli adempimenti Inps e Inail ai fini previdenziali e assicurativi.

Fatto

La Comunicazione Unica consente di comunicare con Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, INPS e INAIL. Grazie all’istituzione della ComUnica, non è più necessario inoltre presentare le informazioni a tutti i singoli enti, ma basta presentare le informazioni al Registro delle Imprese della Camera di Commercio e automaticamente queste informazioni saranno a disposizione anche per tutti gli altri enti.

Per l’assegnazione della partita Iva occorre comunicare l’attività che si desidera svolgere e la relativa codifica Ateco, che assegna ad ogni tipo di attività un codice: dagli alberghi ai negozi, dalle officine alle imprese edili, via via dividendosi in sottogruppi. Potete trovare maggiori informazioni sulla pagina Ateco delle Camere di Commercio d’Italia.

L’iscrizione al Registro delle Imprese va richiesta compilando i moduli relativi nell’applicazione Starweb o nel software ComUnica. La denuncia di inizio attività deve avvenire entro 30 giorni dall’avvio dell’attività stessa e deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate e l’iscrizione comporta il pagamento di 18 euro per i diritti di segreteria e di 17,50 euro per l’imposta di bollo.

Occorre inoltre iscriversi all’INPS, per versare i contributi pensionistici e previdenziali, e all’INAIL, per eventuali infortuni sul lavoro.

N.B.

A seconda del tipo di attività che si intende svolgere, possono essere necessarie licenze o autorizzazioni.

Quali sono i costi di un’impresa individuale?

Per un’impresa individuale bisogna tenere in conto i costi di gestione, contabilità e via dicendo, a cui bisogna aggiungere:

  • il diritto annuale camerale. Per le imprese individuali della sezione speciale (coltivatori diretti, imprenditori agricoli e artigiani, piccoli imprenditori) l’importo è di 53 euro. Per le imprese individuali della sezione ordinaria (imprenditori commerciali individuali non piccoli), invece, l’importo è di 130 euro;
  • l’eventuale contribuzione all’INPS;
  • l’eventuale contribuzione INAIL.

Esistono agevolazioni fiscali per la ditta individuale?

Di per sé non esistono particolari agevolazioni fiscali per le ditte individuali, ma se si soddisfano i requisiti si può accedere al regime forfettario e comunicarlo nella dichiarazione ComUnica, dove è in ogni caso necessario specificare il regime contabile della propria attività economica e la relativa gestione contabile basandosi sulle vigenti norme fiscali. Ricordiamo che con la flat tax in vigore dal 1° gennaio 2019, il regime forfettario 2019 al 15% viene esteso ai contribuenti con un volume d’affari fino a 65.000 euro. Per le startup la flat tax prevede il 5% per cinque anni.

Come avviene e quanto costa la chiusura di una ditta individuale?

Nel caso si decida di porre fine alla propria attività, bisogna assicurarsi che ciò avvenga per tutti gli uffici competenti. Ancora una volta la Comunicazione Unica ci viene incontro semplificando le procedure:

  • per cancellare definitivamente l’impresa basta selezionare la voce “Cancellazione” dal menu “Comunicazione Unica Impresa”;
  • se invece desiderate cancellare l’impresa soltanto dall’Albo Artigiani, selezionate la voce “Cancellazione” dal menu “Comunicazione Unica Artigiana”.

Per quanto riguarda i costi, è dovuta solo l’imposta di bollo, pari a 17,50 euro.

In sintesi: vantaggi e svantaggi della ditta individuale

Dopo questa panoramica sulle ditte individuali, vi forniamo di seguito un riassunto dei principali pro e contro dell’impresa individuale.

Vantaggi Svantaggi
Relativamente semplice da realizzare Responsabilità illimitata del titolare, che deve rispondere anche col proprio patrimonio privato
Procedure rapide per l’apertura Sono apportabili le sole risorse del creditore
Spese ridotte di apertura Mancanza di soci per un confronto
Minori costi di gestione  
Non c’è l’obbligo di redigere il bilancio a fine anno  
Massima autorità decisionale da parte del titolare  

Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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