Cos’è la liquidazione? Definizione e procedura da seguire

Se un’attività diventa insolvente o è indebitata ci sono due opzioni: porla in insolvenza o in liquidazione. Quale decisione prendere dipende dal destino dell'azienda o società. Se ci sono ancora speranze per il futuro, dovreste considerare l'insolvenza. Se, invece, la sorte della società è segnata, l'ultimo atto ufficiale del proprietario, dei soci o del consiglio di amministrazione è quello di liquidare i beni.

In linea di principio il processo di liquidazione è sempre lo stesso indipendentemente dalla forma giuridica della società.

Cosa significa liquidare una società o un’azienda?

Si dichiara la liquidazione nel caso in cui una società di capitali, una società di persone o un’impresa individuale deve essere sciolta. Con questa procedura l'obiettivo è quello di rendere liquidi i beni residui dell'impresa (ad es. edifici, macchinari, veicoli) per far fronte a tutte le passività, ossia per convertirle completamente in contanti o in altri fondi facilmente scambiabili.

Definizione

Liquidazione: dal latino liquidare, “rendere liquido”, in contesto economico e giuridico significa la vendita di tutti i beni di una società che ne determina anche la chiusura.

I diversi tipi di liquidazione

Le liquidazioni si distinguono in:

  • volontaria o ordinaria: disciplinata dal Codice civile; prevede tre fasi (scioglimento, liquidazione, estinzione). È quella su cui ci soffermeremo nel nostro articolo.
  • forzata o giudiziale o concorsuale: conseguente alla dichiarazione di fallimento.
  • coatta amministrativa: disposta dall’autorità giudiziaria e applicata ad alcuni enti e categorie d’impresa quali imprese bancarie e assicurative, società partecipate da enti pubblici, società cooperative e alcuni enti dell’amministrazione italiana.

Quando si determina la liquidazione e cosa comporta?

La liquidazione di una società può essere stabilita per motivi differenti:

  • i soci si sono accordati e lo hanno deliberato
  • si sono verificate le cause di scioglimento previste dalla legge
  • si sono verificate le cause di scioglimento previste dal contratto sociale o dall’atto costitutivo

Avendo messo fine alla fase produttiva, una società in liquidazione vive dunque la sua ultima fase di vita in cui realizza le attività e paga le passività. Nel caso dovesse rimanere un attivo dopo aver ultimato le precedenti operazioni esso ha due eventuali destinazioni:

  • se si tratta di un’impresa individuale: finisce nel patrimonio privato dell’imprenditore;
  • se si tratta di una società: torna ai soci in proporzione al capitale conferito da ognuno di essi al momento della costituzione della società.

Queste operazioni rientrano tutte nei compiti dei liquidatori, nominati non appena la società entra in liquidazione: da quel momento fino a quando non sarà estinta, si parla di “periodo di liquidazione”. Mentre per le società di capitali è una fase obbligatoria, per le società di persone è facoltativa poiché i soci hanno la possibilità di scegliere se alienare il patrimonio e soddisfare i creditori o se determinare che uno di essi acquisti l’attivo e si accolli il passivo a patto che la società e i soci responsabili siano liberati dai creditori sociali.

Il cambiamento principale in un’azienda in liquidazione non interessa l’oggetto sociale (che rimane invariato), ma lo scopo sociale. L’obbiettivo è ora infatti quello di estinguere ogni rapporto giuridico, attivo o passivo che sia, caratterizzante la vita aziendale.

Di seguito illustriamo i diversi tipi di approcci alla liquidazione; società di persone e società di capitali si differenziano solo in parte, specialmente per quanto riguarda le cause di scioglimento dell’impresa.

Società di persone

Cause di scioglimento

Le cause contenute nell’articolo 2272 del Codice civile che portano al determinare lo stato di liquidazione di una società di persone sono le seguenti:

  • decorso del termine
  • conseguimento dell’oggetto sociale o impossibilità di conseguirlo
  • volontà di tutti i soci
  • mancanza della pluralità dei soci
  • altre cause previste dal contratto sociale o atto costitutivo

Approfondiamo di seguito ognuna delle cause.

Decorso del termine

Si tratta di una delle cause di scioglimento più comuni a tutti tipi di società. Tuttavia, anche se la vostra società di persone raggiunge il termine stabilito nell’atto costitutivo (o nel contratto sociale), non significa tassativamente che dobbiate cessare l’attività. Questo decorso serve come data di scadenza, ma in quanto soci avete la possibilità di prorogarla prima del termine tramite delibera unanime (salvo disposizioni differenti nel contratto sociale). In alternativa potete tacitamente proseguire con il compimento di operazioni sociali (secondo l’art. 2273 C.c.).

Se nel contratto sociale è stabilita una durata a tempo indeterminato, ogni socio detiene comunque il diritto di recedere secondo l’articolo 2285 del C.c.

Conseguimento dell’oggetto sociale o impossibilità di conseguirlo

Raramente avviene il conseguimento dell’oggetto sociale di una società che ne determina poi anche lo scioglimento. Nel caso in cui l’oggetto sociale sia la realizzazione di un’opera e questa sia stata conclusa prima del tempo, allora potete stabilire che la società sia sciolta. Ma anche questa ipotesi permette di rimuovere la volontà dei soci cambiando l’oggetto sociale oppure se i soci si astengono dall’attività sociale.

L’eventualità opposta, ovvero l’impossibilità di conseguire il suddetto oggetto sociale, può avvenire per diversi motivi, interni o esterni alla società. Come soci potete eliminare la causa di scioglimento e cambiare l’oggetto sociale con aiuto delle maggioranze.

Volontà dei soci

Ignorando la data del termine di durata della società fissato nello statuto, è possibile procedere con la cessazione di tutte le attività sociali per volontà dei soci. Per la modifica del contratto sociale è però necessario che tutti i soci acconsentano all’unanimità.

Mancanza della pluralità dei soci

Venuta a mancare la pluralità dei soci, se non si ricostituisce entro sei mesi, la società deve affrontare lo scioglimento. Se in quanto soci riuscite a ricostituire la pluralità entro il termine, il nuovo socio subentrato dovrà rispondere delle obbligazioni societarie.

Vi è un’ulteriore ipotetica causa di scioglimento che riguarda però esclusivamente le società in accomandita semplice. Può infatti qui capitare che rimangano solo soci accomandanti o viceversa solo soci accomandatari. Se entro sei mesi non viene sostituito il socio venuto meno, la società rischia lo scioglimento. Per scongiurarlo può essere trasformata in un altro tipo in cui non sono previste queste categorie di soci.

Altre cause previste nel contratto sociale

Oltre alle cause elencate previste dal Codice civile che portano allo scioglimento della società, possono esserci ulteriori cause stabilite nel contratto sociale (o nell’atto costitutivo). In qualità di soci avete comunque il potere di cambiarle o rimuoverle per tempo per evitare lo scioglimento della vostra società.

Responsabilità dei soci

Ad avvenuta cancellazione della società di persone dal Registro delle Imprese possono essere rimasti dei crediti non soddisfatti. I creditori sociali potranno procedere nei confronti dei soci ed eventualmente anche dei liquidatori, se sono la causa del mancato pagamento.

Ricordiamo che in quanto soci avete responsabilità sussidiaria rispetto a quella della società, illimitata perché estesa all’intero patrimonio personale e solidale poiché ogni creditore sociale si può rivolgere a ogni socio, indifferentemente, per il pagamento del proprio credito. Per quanto riguarda i soci con responsabilità limitata, rispondono delle obbligazioni sociali solo nei limiti delle azioni o quote sottoscritte.

Revoca della liquidazione

Avete infine la possibilità di revocare lo stato di liquidazione: per farlo dovete rimuovere le cause di scioglimento, con il consenso di tutti i soci, e potrete riprendere la normale attività sociale.

Società di capitali

Cause di scioglimento

Le cause che portano alla liquidazione di una società di capitale sono in parte uguali a quelle di una società di persone:

  • decorso del termine
  • conseguimento dell’oggetto sociale o impossibilità di conseguirlo
  • impossibilità di funzionamento o continuata inattività dell’assemblea
  • riduzione del capitale al di sotto del minimo legale
  • ipotesi previste dagli articoli 2437-quater e 2473 del Codice civile
  • deliberazione dell’assemblea
  • altre cause previste dall’atto costitutivo

Per le società in accomandita per azioni si aggiunge un’ulteriore causa di scioglimento, ovvero nel caso in cui tutti i soci amministratori (soci accomandatari) cessino dall’ufficio e non si provveda a sostituirli entro sei mesi.

Qual è la procedura di liquidazione?

Come accennato all’inizio dell’articolo, una volta sciolta, l’impresa entra nella sua fase terminale, quella di liquidazione. Il procedimento di liquidazione è obbligatorio per le società di capitali e non può quindi essere sostituito da una procedura alternativa scelta dai soci. Ricordiamo tuttavia che questa fase è del tutto facoltativa per le società di persone, poiché gli amministratori possono occuparsi del realizzo delle attività e delle passività aziendali se così voluto dai soci.

Gli amministratori accertano la causa dello scioglimento e si occupano dell’iscrizione presso l’ufficio del Registro delle Imprese. Successivamente nominano i liquidatori e redigono i criteri secondo i quali si dovrà orientare la liquidazione. Fintanto che i beni non saranno consegnati ai liquidatori, gli amministratori proseguono con l’attività di gestione della società, avendo come unico scopo quello della conservazione dell’integrità e del valore del patrimonio sociale.

Una volta iscritta la delibera di nomina nel Registro delle Imprese, gli amministratori cedono ai liquidatori la carica, i libri sociali e un rendiconto sulla gestione relativo al periodo successivo all’ultimo bilancio approvato.

Di seguito riassumiamo in punti il procedimento di liquidazione:

  • si dichiara lo stato di liquidazione fissando una data di inizio
  • si nominano i liquidatori (facoltativo)
  • gli amministratori redigono il conto della gestione e consegnano loro i beni; si redige l’inventario iniziale di liquidazione
  • si liquida il patrimonio della società realizzando le attività
  • si pagano i creditori (eventualmente chiedendo ulteriori versamenti ai soci)
  • si redige il bilancio finale di liquidazione e il piano di riparto
  • si chiude la liquidazione e si cancella la società dal Registro delle Imprese

Esempio: liquidazione di una società

La liquidazione non deve necessariamente essere la conseguenza del fallimento di un'impresa. Come accennato, possono essere altre le ragioni che portano a una simile decisione e possono non avere nulla a che fare con l'insolvenza. Un esempio:

Maria Franca Giordano, 67enne, è a capo di un'impresa artigianale e intende ritirarsi dopo decenni di lavoro di successo. Il suo più grande desiderio è che uno dei suoi figli rilevi l'azienda di famiglia e continui a gestirla. Ma nessuno di loro sembra essere interessato all’attività. D’altro canto Maria Franca non vuole vedere il lavoro della sua vita nelle mani di un acquirente estraneo. Quindi decide di liquidare. In qualità di socia chiede il consenso unanime agli altri soci (in questo caso le sue due sorelle) per sciogliere la propria società e registrarla presso il Registro delle Imprese.

Un po' frustrata dal fatto che l'azienda di famiglia si stia avvicinando a una fine sicura, Maria Franca è riluttante ad affrontare i dettagli della liquidazione di persona. Incarica quindi il suo vecchio amico Igor, del quale si fida e che possiede le necessarie competenze professionali, e lo iscrive come liquidatore ufficiale per l'iscrizione al Registro delle Imprese. Igor si occupa d'ora in poi di tutti i compiti connessi alla liquidazione per conto di Maria Franca, in particolare l'iscrizione presso l’ufficio del Registro delle Imprese e la redazione del conto di gestione. A lui vengono anche consegnati tutti i beni.

Entro l'esercizio in corso, Igor riesce a vendere tutte le macchine disponibili in azienda con un notevole ricavo di liquidazione. Maria Franca non deve includere la proprietà su cui si trova l'azienda in liquidazione, che vuole tenere. Dopo che tutti i crediti sono stati soddisfatti e che sono state adottate tutte le altre misure di liquidazione necessarie, Igor annuncia che la società è stata cancellata dal Registro delle Imprese.

N.B.

Nella nostra Startup Guide 1&1 IONOS potete informarvi anche sulle esatte procedure di scioglimento di una S.r.l. e di una società semplice (S.s.).

Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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