Web hosting: server a confronto

Chi vuole mettere a disposizione informazioni o applicazioni su internet ha bisogno di affidarsi ad un server ben configurato secondo le proprie esigenze, non importa se il sito web sia un semplice passatempo, un forum dedicato ad una band o il database di un’impresa. Come i progetti dei gestori di siti web sono diversi, così anche le possibilità di hosting variano a seconda del provider.  Un confronto tra server può aiutarvi ad avere un quadro generale. A questo proposito vale la pena tenere in considerazione le prestazioni del server: mentre progetti impegnativi come un negozio online o un database server vengono rallentati da tecnologie hardware poco efficienti, le risorse più costose di hosting professionali possono superare le necessità di un sito web semplice, come un blog o un forum. Il server può avere diversi livelli di prestazioni. Di solito la gamma di prodotti comprende tutti e tre i tipi di server: dedicati, virtuali e Cloud.

Server dedicati

Ogni applicazione web deve ricorrere a un server, che mette a disposizione i file in rete e all’occorrenza li invia al client, ad esempio quando un utente accede con un’applicazione web al suo browser. In un server dedicato (Dedicated Server) sono disponibili per un solo cliente componenti hardware appositi. Di conseguenza, rispetto ad altre possibilità di hosting, un server dedicato consiste in un dispositivo fisico in un centro di calcolo del provider, le cui risorse sono accessibili solamente dall’utente che ha “affittato” il server. Ciò garantisce la libertà di eseguire tutte le configurazioni, inclusa la scelta del sistema operativo, conformemente alle proprie aspettative. I server dedicati si adattano soprattutto ai i progetti dispendiosi, che prevedibilmente saranno accompagnati da un impiego di maggiori risorse. Questo modello di hosting è pensato per sviluppatori di progetti ambiziosi, di grandi negozi online e di offerte complete di software as a service (software come servizio). Dal momento che, se lo si amministra correttamente, nessun altro ad eccezione del provider e dell’utente può accedere al server, il server dedicato offre dei benefici per la sicurezza. Tuttavia, poiché un server dedicato è una macchina fisica a sé stante, un ampliamento delle risorse del server è possibile solo in maniera limitata. Se il progetto web dovesse crescere oltre le prestazioni massime, non resta che il trasferimento a un server con prestazioni maggiori.

Server virtuali

Anche i server virtuali si basano su una tecnica hardware limitata, però non sono a disposizione esclusiva di un solo cliente, ma le risorse sono ripartite tra più clienti contemporaneamente. Attraverso la virtualizzazione del software è possibile gestire su un server host con prestazioni maggiori più server virtuali (VPS). Attraverso la ripartizione si raggiunge l’indipendenza dalla singola macchina virtuale e ogni VPS mette a disposizione una parte stabilita delle risorse hardware (spazio su disco rigido, RAM e CPU). Chi si affida a uno di questi server virtuali riceve un proprio indirizzo IP e può scegliere liberamente il sistema operativo sulla base delle possibilità date. Grazie alla collocazione di più server su un host (nodo ospite), il server virtuale è decisamente più vantaggioso di quello dedicato. Se lo desidera, l’utente può avere accesso root alla macchina virtuale. La gestione del server host rientra tra i compiti del provider. Questo tipo di server è consigliabile soprattutto per i principianti e per progetti web dai quali non ci si aspetta un aumento di carico considerevole.

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Cloud server

Anche il cloud server è un server virtuale, che però non ricorre alle risorse hardware di una singola macchina fisica ma a un cluster di server. I dati dell’utente non vengono depositati solo su un sistema, ma vengono distribuiti in modo identico tra più dischi rigidi fisici. Il cloud server rispetto all’hosting tradizionale offre una completa ridondanza hardware, che garantisce massima disponibilità e affidabilità. Errori o componenti difettosi vengono risolti in tempo reale nel cluster di server e dato che tutte le risorse del cloud server vengono messe a disposizione dal cluster, gli utenti possono scalarle liberamente. Inoltre, il cloud server rende disponibile un modello gestionale nel quale le prestazioni utilizzate vengono conteggiate sulla base dei minuti. Il carico del traffico viene distribuito alternamente, in maniera user-friendly ed efficace in termini di costi. Sulla base di ciò, un cloud server è adatto soprattutto per progetti web nei quali il traffico varia a seconda dei periodi o per testare in modo flessibile l’ambiente di sviluppo. Quindi la necessità di risorse in un server cloud può essere sopperita in tempo reale, mentre, se confrontati, un server virtuale consente di migliorare le prestazioni scegliendo un altro piano tariffario.

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Excursus: root server o managed server?

Quando si confrontano i tipi di server, è importante valutare se si tratti di un root o di un managed server. Mentre le offerte server con accesso root si rivolgono di regola ad amministratori professionisti, i managed server sono particolarmente interessanti per i principianti.

  • Root server: nel web hosting i server dedicati, nei quali l’utente ottiene l’accesso come amministratore di sistema (superuser), vengono indicati come “root server”. L’utente che accede come amministratore ha a disposizione tutti i permessi di accesso e ottiene così ulteriori possibilità di configurazione, come il pieno controllo di programmi, servizi, accessi, impostazioni di sicurezza e update. Questa libertà comporta però anche il rischio di scegliere delle impostazioni sbagliate. L’amministratore di sistema deve quindi avere delle competenze informatiche di base, altrimenti la gestione del server in sicurezza è compromessa.
  • Managed server: se non doveste possedere le competenze necessarie per amministrare responsabilmente il sistema, si consiglia di scegliere un managed server. In questo caso l’amministrazione del server è a carico del provider, ma le applicazioni si lasciano configurare ulteriormente in maniera individuale. In seguito al maggiore impegno del provider, l’uso di un managed server è legato ad un sovraprezzo se paragonato al costo di un sistema gestito autonomamente.
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