Capacità di agire: una definizione semplice
La capacità di agire regola chi è autorizzato a concludere atti giuridici e chi no o chi può farlo solo in misura limitata. Le persone incapaci di agire devono quindi essere protette dal rischio di danneggiare inconsapevolmente se stesse o gli altri. La capacità di agire di una persona è determinata dalla sua età o dalla sua salute mentale.
Che cosa s’intende per capacità di agire?
La capacità di agire è per definizione la facoltà di una persona di dare e accettare in maniera vincolante la propria dichiarazione di volontà. Chi è legalmente capace di agire, può contrarre atti giuridici vincolanti, ad esempio una disdetta o le dimissioni.
Al contrario della capacità giuridica, che tutte le persone possiedono sin dalla nascita, la capacità di agire dipende dall’età e dalla salute mentale di una persona. Ciò vuol dire che ci sono persone che non hanno la capacità legale di agire e che devono perciò essere protette dal danneggiarsi a livello finanziario. Rientrano in questo gruppo prima di tutto i bambini sotto i 7 anni e le persone che soffrono di disturbi psichici permanenti. Questo disturbo psichico deve però essere così conclamato da limitare il proprio libero arbitrio tanto da portare una persona, ad esempio, a non essere in grado di valutare l’entità del danno che una determinata azione possa causare a sé stesso e agli altri.
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Quali tipologie di capacità di agire esistono?
Come già menzionato, tutte le persone fisiche acquistano la capacità giuridica sin dalla nascita, ma per quanto riguarda la capacità di agire se ne possono rilevare tre tipi, a seconda dell’età e della salute mentale:
- Capacità di agire illimitatamente
- Capacità di agire limitatamente
- Incapacità di agire

Capacità di agire illimitata
Le persone di età superiore ai 18 anni hanno capacità di agire illimitata e possono quindi rilasciare liberamente dichiarazioni di intenti destinate a produrre una conseguenza giuridica (ad esempio, la conclusione di un contratto di acquisto).
Esempio: Laura ha 19 anni e vuole acquistare un computer portatile con il proprio denaro. Può stipulare il contratto di acquisto con il rivenditore e quindi concludere un atto giuridico.
Tutore legale per i maggiorenni
Se un adulto non è più in grado di prendere decisioni autonomamente a causa di una malattia o di un incidente, deve essere nominato un tutore legale. Di solito si tratta dei genitori. È anche possibile che a farne le veci sia una persona estranea autorizzata.
Capacità di agire limitata
I minorenni compresi tra un’età dai 7 ai 17 anni possono effettuare acquisti nella vita quotidiana consoni alla loro età senza dover chiedere l’autorizzazione ai loro tutori legali. In base alla situazione è possibile stabilire se un atto giuridico è consono all’età del minorenne o rientra tra le azioni della vita quotidiana. In linea di massima, i bambini e i giovani dai 7 ai 17 anni possono comprare facilmente cose come articoli di cartoleria, generi alimentari, biglietti del cinema, ecc.
Gli atti giuridici quotidiani indicano negozi e bisogni della vita di tutti i giorni. Tra questi rientrano l’acquisto di generi alimentari e assimilati, tessuti, cosmetici e libri, così come l’uso del telefono, di internet e dei mezzi pubblici, appuntamenti dal parrucchiere o partecipazioni a eventi. Tuttavia, non tutti questi atti giuridici sono tipici a qualsiasi età.
I minorenni tra i 13 e i 17 anni possono contrarre rapporti di lavoro pagati. I tutori legali devono però dare la loro autorizzazione e firmare il contratto di lavoro. Ciò vale teoricamente anche per lavoretti come baby-sitter o lavori temporanei durante le vacanze scolastiche. Anche in caso di apprendistati devono firmare il contratto sia l’apprendista che il tutore legale.
Le persone con capacità di agire limitata possono decidere autonomamente dei propri introiti, ad esempio su come disporre del salario da apprendista. Ciò vale anche per gli oggetti che sono stati messi a loro disposizione come regali materiali o in denaro. In questo caso è importante che non vengano compromessi i bisogni vitali, tra i quali rientrano avere una casa, un giusto vestiario e un’adeguata alimentazione. Se questi sono assicurati, il minorenne può gestire liberamente le sue entrate.
Tendenzialmente i bambini e i giovani hanno diritto a ricevere una paghetta, commisurata allo stile di vita della famiglia. Con questa paghetta possono comprare quello che vogliono, a patto che i genitori siano d’accordo all’acquisto. Il prezzo non dovrebbe però eccedere i risparmi del minorenne e va pagato in contanti subito, di modo che il contratto sia valido. Non sono ammessi bonifici o pagamenti a rate provenienti da minorenni.
Una vera e propria legge sulla paghetta non esiste, anche se ci sono sentenze che hanno stabilito il dovere dei genitori a darne una ai figli. Tuttavia, non è possibile stabilire un importo preciso; in linea generale la paghetta deve essere commisurata allo stile di vita della famiglia e all’età del bambino o del giovane.
La sottoscrizione di un abbonamento annuale o l’acquisto di una costosa console per i videogiochi non rientrano tra i piccoli negozi della vita quotidiana. Per tali atti giuridici i minorenni hanno sempre bisogno dell’autorizzazione del tutore legale.
Esempio: Laura ha 17 anni, va ancora a scuola e non ha un proprio reddito. Vuole prendere a tutti i costi la patente e si iscrive perciò a un corso presso una scuola guida. Grazie ai soldi messi da parte paga subito in contanti 100 euro. Tuttavia, questo contratto non rientra tra i negozi giuridici della vita quotidiana e non è neanche un atto giuridico che normalmente potrebbe stipulare una minorenne dell’età di Laura. Solo previa autorizzazione dei genitori il contratto è valido. Se i genitori non sono d’accordo, il contratto non è valido e la scuola guida deve restituire i 100 euro a Laura.
Un contratto che è stato stipulato poco prima della maggiore età non entra automaticamente in vigore una volta che il minorenne è diventato maggiorenne. Per essere valido il contratto deve essere convalidato per iscritto. L’altro contraente del contratto può fissare una scadenza per questa convalida, ma deve anche avvisare che per rendere valido l’atto giuridico è necessaria un’autorizzazione scritta del maggiorenne.
Eccezione: se un minorenne conclude un negozio giuridico senza l’autorizzazione del tutore legale (fatta eccezione per i negozi tipici per la sua età), questo è inizialmente temporaneamente invalido. Ciò significa che sarà valido retroattivamente solo dopo l’autorizzazione del tutore legale. L’altro contraente non può recedere dal contratto fino a quando non riceve l’autorizzazione successiva ed è perciò vincolato all’offerta proposta. Può però fissare una scadenza per l’accettazione da parte del tutore legale. Fino a quando non è stata data l’autorizzazione, il contraente non è obbligato a erogare il servizio.
I bambini sotto i 7 anni (incapaci di agire totalmente)
I bambini che non hanno ancora compiuto sette anni sono incapaci di agire totalmente da un punto di vista legale e non possono perciò eseguire atti giuridici. A farne le veci sono i rispettivi tutori legali, ad esempio i genitori.
Tutori legali per i minorenni
Nella prassi entrambi i genitori sono i tutori legali autorizzati a rappresentare il bambino. Anche se i genitori non sono sposati, in caso di custodia congiunta sono legittimati a tutelare insieme gli interessi del bambino.
Una semplice azione ha valore legale anche se uno dei due genitori è contrario; tuttavia, entrambi i genitori devono essere d’accordo se si tratta di recedere da un contratto stipulato da un minorenne.
Se i genitori non riescono ad accordarsi su una decisione da prendere per il figlio, per questioni riguardanti la salute come vaccini o trattamenti speciali, rivolgendosi a un giudice è possibile affidare la tutela legale a un solo genitore.
In determinati casi altre persone o istituzioni possono avere la tutela legale di un minore, ad esempio in caso di perdita di entrambi i genitori o qualora i genitori non adempiano ai loro doveri di mantenimento dei figli.
In caso di incapacità di agire di un maggiorenne la persona nominata come tutore legale può continuare a esserlo.
Maggiorenni incapaci di agire
Per legge ogni persona che ha compiuto i 18 anni di età è pienamente capace di agire. Tuttavia, la capacità di agire di una persona può essere revocata completamente o parzialmente a causa di un’infermità mentale grave e non solo temporanea. Una persona incapace di agire maggiorenne può però concludere negozi della vita quotidiana a seconda del tipo e della gravità della malattia. Questi tipi di atti hanno valore se non rappresentano alcun pericolo per la persona maggiorenne incapace di agire.
Esempio: se una persona maggiorenne incapace di agire compra un giornale in edicola o dei panini dal panettiere, quest’azione è legittima in quanto si tratta di piccoli negozi in contanti della vita quotidiana. Se questi negozi possano essere valutati come piccoli o consoni all’età, dipende dal caso concreto o dalla specifica situazione.
Limitazione psichica che comporta l’incapacità di agire
Per legge una persona è incapace di agire se è impossibilitata a esprimere la propria volontà in modo permanente a causa di disturbi psichici gravi.
Concretamente fanno parte di questo gruppo di persone coloro a cui sono stati diagnosticati questi disturbi:
- Disabilità intellettiva: se un medico attesta che una persona è affetta da un ritardo mentale o da insufficienza mentale, può essere richiesta l’incapacità di agire per questa persona. Dipende comunque dal grado di insufficienza mentale. Infatti, alle persone con disabilità intellettiva può anche essere attribuita una capacità di agire limitata.
- Follia e allucinazioni: le persone che hanno allucinazioni o mostrano sintomi di follia senza stimoli esterni certificabili, che possono manifestarsi a qualsiasi livello sensoriale.
- Demenza avanzata: malattia mentale che provoca lentamente la perdita delle facoltà mentali della persona coinvolta.
- Disturbi affettivi come depressioni o manie: in caso di disturbi affettivi la persona interessata manifesta modifiche acute dell’umore. I disturbi affettivi possono anche essere causati da abuso di sostanze stupefacenti.
Dato che la protezione di una persona incapace di agire o con capacità di agire limitata, ha priorità per legge, può succedere che i contratti stipulati vengano successivamente dichiarati nulli. A volte solo un giudice può stabilire se si tratta di un caso di incapacità di agire. L’onere della prova spetta alla persona che ha richiesto l’incapacità di agire. Per verificarlo viene stabilito lo stato di salute mentale della persona interessata.
Chi è incapace di agire è anche incapace di stare in giudizio. Perciò l’incapacità di agire deve essere stabilita da un giudice e serve il certificato di un medico. Una volta stabilita l’incapacità di agire di un soggetto, questa rimane invariata fino a quando non è annullata nuovamente dal tribunale. Quindi l’incapacità di agire non cade in prescrizione.
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