Già nel 2003 l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha escogitato una possibilità tecnica per creare i nomi di dominio con caratteri non ASCII, ovvero “Internationalizing Domain Names in Applications System“, abbreviato in “IDNA”. In seguito, nel 2011, è stato registrato il primo URL composto da emoji.
Gli IDN (“Internationalized Domain Names“, in italiano “Nomi di dominio internazionalizzati”) possono essere creati servendosi dell’Unicode, lo standard di codifica internazionale largamente diffuso, con oltre 120.000 caratteri provenienti da dozzine di script e serie di simboli. Praticamente tutti i browser supportano già l’Unicode. Gli IDN consentono di riprodurre la maggior parte dei caratteri non ASCII nel repertorio Unicode come sequenze di caratteri compatibili con ASCII. Visto che il nuovissimo standard Unicode comprende anche molte emoji, si aprono così, teoricamente, le porte ai domini fatti con le emoji.
Tuttavia, il sistema DNS utilizza un numero limitato di caratteri ASCII già ridotti, quindi per convertire un nome di dominio, che comprende dei caratteri complessi in Unicode, viene utilizzato Punycode. Una stringa in Punycode è composta esclusivamente da lettere dalla A alla Z, da cifre da 0 a 9 e dal trattino. Visto che questa conversione avviene sul browser e non nel DNS, gli IDN funzionano senza altre modifiche. Così, dopo la conversione in Punycode, si può trasformare praticamente qualsiasi carattere di modo che si possa inserire in un URL. L’era della registrazione di URL con emoji è quindi iniziata.