Dietro al dominio .tk si nasconde una semplice ma redditizia idea imprenditoriale. Infatti, mentre in principio si poteva registrare un dominio gratuitamente, in seguito si è sviluppato un business lucrativo attorno al commercio dei domini. Nel 2000 un’azienda olandese fondò un servizio di registrazione, che si è specializzato nei domini .tk.
Ma perché proprio il TLD di uno stato insulare isolato? Semplice: il TLD può essere registrato in maniera completamente gratuita. Oggi gli utenti possono registrare gratuitamente per 12 mesi il proprio dominio .tk su DOT TK, iniziando a pagare, eventualmente, a partire dal secondo anno.
Se l’utente decide di non pagare il dominio o se un sito .tk non viene usato per un certo periodo di tempo, il gestore monetizza il traffico del sito web con dei banner pubblicitari posizionati sulla pagina. Il registry DOT TK si finanzia infatti principalmente attraverso la pubblicità. Di ciò ne approfittano anche gli abitanti di Tokelau, perché gli introiti finiscono, in parte, alle isole e costituiscono una parte consistente del PIL locale. Cosa non più sorprendente, considerato il numero di abitanti e il numero dei domini registrati.
P.S. siete stupiti che gli USA, i pionieri per eccellenza in fatto di New Economy e di Internet, abbiano un posto così piccolo sulla cartina? È facile rispendere a questa domanda: i cittadini statunitensi preferiscono al dominio nazionale .us quello più usato al mondo .com, non incluso nel grafico.