In Germania i diritti d’autore ausiliari (Leistungsschutzrecht) sono stati introdotti nel 2013 e sono tuttora in vigore. Tuttavia il loro successo è stato limitato: molte case editrici hanno pagato più per le spese legali di quanto non abbiano intascato grazie ai pagamenti delle royalties. Dal canto suo Google ha spesso ottenuto licenze gratuite da parte di molti editori, vedendosi garantita la possibilità di continuare a raccogliere i loro contenuti a titolo gratuito e linkarli sulla propria piattaforma.
Gli aggregatori meno popolari si sono invece trovati a dover fronteggiare problemi difficilmente risolvibili: in molti casi sono stati costretti a cambiare il proprio modello commerciale o di interromperlo. Dunque a trarne beneficio sono stati ancora una volta i grandi del settore, nonostante l’idea iniziale fosse proprio quella di limitare il loro strapotere sul mercato.
Anche in Spagna è stata approvata una legge simile. In questo caso Google ha dovuto interrompere completamente il suo servizio legato alle news, facendo venire a mancare in breve tempo le entrate pubblicitarie a giornali, riviste e altri editori online.
Dunque, in considerazione dei singoli casi nazionali, perché si vogliono introdurre questi diritti a livello europeo? Secondo molti sostenitori della proposta la Germania con i suoi 82 milioni di abitanti e la Spagna con 47 milioni, non sarebbero sufficientemente rilevanti per fare pressione su Google. Una soluzione comunitaria a livello europeo avrebbe perciò un peso diverso.