Non esiste un software perfetto privo di errori, il che rende virtualmente indispensabile l’ottimizzazione quotidiana. Il problema principale spesso non è quello di rilevare i processi difettosi nel codice del programma, ma piuttosto determinarne l’esatta causa. È sufficiente una parentesi posizionata in modo errato o un operatore non utilizzato correttamente per impedire il giusto funzionamento di un software. Con centinaia o addirittura migliaia di righe di codice, la ricerca manuale, effettuata carattere per carattere, non potrebbe garantire la risoluzione certa del problema. Per questo motivo, i debugger moderni non si limitano a individuare un problema, ma forniscono anche informazioni dettagliate sul tipo di errore e spesso anche sulla riga di codice interessata.
I debugger analizzano il codice del programma passo per passo. A tal fine si inseriscono dei cosiddetti breakpoint (punti di interruzione) nei punti del software da sottoporre a debug. Lo strumento di debug riconosce questi punti e può utilizzarli per arrestare l’esecuzione del software. Gli sviluppatori hanno allora due opzioni:
- esaminare lo stato esatto del programma in questo momento, ad esempio, per verificare se tutte le variabili coinvolte hanno prodotto i valori previsti
- riprodurre il programma dal rispettivo breakpoint per limitare eventuali problemi o fonti di errori
I breakpoint non devono necessariamente essere fissi: molti debugger consentono di collegare i breakpoint a specifiche condizioni. Questo permette, ad esempio, di interrompere l’esecuzione di un programma quando si verificano determinate condizioni. Ad esempio, se un ciclo viene eseguito correttamente per 20 volte e solo alla 21° si verifica un errore, il debugger rileva direttamente il problema grazie a una condizione corrispondente. I cicli precedenti, che non hanno evidenziato malfunzionamenti, non devono quindi essere ripetuti.
Ulteriori funzioni dei debugger includono, tra l’altro, l’analisi di dati come i contenuti di variabili, memorie o registri e la modifica di memorie come la memoria principale (memoria centrale) e il registro del processore.