Quietanza di pagamento e ricevuta per prestazione occasionale: i dati da includere
Se svolgi una prestazione occasionale o devi dare conferma dell’avvenuto pagamento a un altro privato, non avrai bisogno di aprire la partita IVA. In questi casi basta compilare una quietanza di pagamento o una ricevuta per prestazione occasionale. Ti spieghiamo meglio di cosa si tratta e ti forniamo un fac-simile Word per la ricevuta per prestazione occasionale da scaricare.
Cos’è una quietanza di pagamento?
La quietanza di pagamento (o semplicemente quietanza) è un documento scritto che certifica la consegna e il pagamento di un prodotto da parte di un debitore al creditore. È molto simile a una ricevuta, in quanto con questa si attesta l’avvenuto pagamento.
Solitamente si utilizza quando il creditore deve dichiarare che il debitore ha saldato il suo debito e anche i privati possono servirsene. L’emissione di questo documento diventa obbligatoria se il debitore ne fa esplicita richiesta. Per essere valida una quietanza di pagamento deve contenere i seguenti elementi:
- l’indicazione dei soggetti coinvolti, in veste di creditore e debitore;
- l’importo saldato;
- la causale che spiega per quale motivo è stata redatta questa quietanza di pagamento (ad esempio in seguito a cessione di un bene o per saldo di un debito);
- la data di emissione;
- la firma del creditore.
Esiste anche un tipo particolare di quietanza di pagamento, con la quale il creditore certifica che non ha più nulla da pretendere nei confronti del debitore, in quanto questi ha saldato tutti i crediti pendenti. In questo caso si parla di quietanza a saldo.
Si può decidere di scrivere una quietanza di pagamento per comprovare l’avvenuto pagamento, dimostrare che il debito è stato saldato e, non in ultimo, questo documento fornisce una garanzia fiscale e contabile, che può essere richiesta in ambito aziendale o per questioni fiscali.
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Cos’è una ricevuta per prestazione occasionale?
Una ricevuta per prestazione occasionale è un documento emesso da una persona per attestare il pagamento ricevuto per un servizio svolto in modo saltuario, senza che sia necessario aprire la partita IVA.
Si fa ricorso a una ricevuta per prestazione occasionale nel caso in cui un privato svolga un’attività in modo sporadico e non continuativa, senza che il compenso superi i 5.000 euro annui lordi. I dati che devono essere inclusi sono i seguenti:
- la data in cui si è ricevuto il pagamento;
- i dati anagrafici di chi ha svolto la prestazione, indicato come prestatore, e di chi ne ha richiesto lo svolgimento, indicato come committente;
- il codice fiscale del prestatore e partita IVA del committente (nel caso in cui si tratti di un’azienda o di un professionista);
- la descrizione della prestazione svolta;
- il compenso lordo (se il committente è un’azienda o un lavoratore titolare di partita IVA, questi agirà come sostituto d’imposta e quindi si applicherà la ritenuta d’acconto del 20% sulla ricevuta per prestazione occasionale);
- eventuale indicazione della retribuzione al netto d’imposta;
- riferimenti alla normativa, nel caso di esenzione dall’IVA per prestazione occasionale (articolo 5 del DPR 633/72) e in caso di assoggettamento alla ritenuta d’acconto (articolo 25 del DPR 633/72);
- firma del prestatore;
- eventuale marca da bollo se il valore della prestazione è superiore a 77,46 euro.
Se si lavora per lo stesso committente anche in altre occasioni, è utile inserire anche un numero progressivo.
La quietanza di pagamento e la ricevuta per prestazione occasionale sono simili, ma non identici. La prima è più formale e ha un valore giuridico maggiore rispetto a una semplice ricevuta. Inoltre, con la quietanza si attesta l’avvenuto pagamento, mentre la ricevuta per prestazione occasionale può essere emessa anche prima del pagamento.
Fac-simile di ricevuta per prestazione occasionale da scaricare
Redigere una ricevuta per prestazione occasionale è più facile di quanto si pensi. Assicurati di inserire tutte le informazioni importanti e, se necessario, aggiungi note aggiuntive alla fine del documento, ad esempio per descrivere l’oggetto della fattura. Conservane una copia digitale o cartacea, in modo da potervi fare riferimento in seguito, ad esempio per la dichiarazione dei redditi.

Quietanza di pagamento e ricevuta per prestazione occasionale: le differenze con una fattura
Oltre a essere simili tra loro, una quietanza di pagamento e una ricevuta per prestazione occasionale hanno anche molti punti in comune con una semplice fattura. La differenza sostanziale è che chi emette una quietanza di pagamento o una ricevuta per prestazione occasionale non dispone di partita IVA e non deve quindi neanche indicare l’IVA applicabile a un determinato bene o servizio.
Inoltre, in una fattura è indispensabile inserire un numero progressivo e univoco, cosa che non serve nella quietanza di pagamento ed è opzionale per una ricevuta per prestazione occasionale. In generale poi una fattura deve descrivere la prestazione svolta nella maniera più dettagliata possibile, aspetto che decade in una quietanza di pagamento e non sempre è indispensabile in una ricevuta per prestazione occasionale.
Se hai una partita IVA, leggi l’articolo su come compilare ed emettere una fattura e scarica un modello di fattura sulla nostra Startup Guide.
Ti preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

