L'esempio seguente illustra la struttura di un Fully Qualified Domain Name:
www.ionos.com.
[Hostname].[Dominio].[TLD].[Root].
Nella directory di un name server il punto all'estrema destra dell'FQDN viene sempre aggiunto.
Il root label dietro il punto rimane vuoto. Nel nostro esempio il dominio di primo livello corrisponde al dominio di primo livello nazionale, ovvero "it". I domini di primo livello nazionali vengono indicati anche con l'abbreviazione ccTLD, cioè "country code top-level domain", mentre l'abbreviazione dei TLD generici come .com o .org, è gTLD (che sta per "dominio generico di primo livello"). Il dominio di primo livello è seguito dal nome di dominio, chiamato anche etichetta di secondo livello o dominio di secondo livello. Nel nostro esempio è "ionos". All'estrema sinistra troviamo il nome dell'host come etichetta di terzo livello, che nel nostro esempio corrisponde a "hosting".
Tra il dominio di secondo livello e il nome dell'host è possibile inserire altri label per i sottodomini, ovvero sottoindirizzi del dominio che vengono definiti domini di terzo livello, di quarto livello e così via. Il loro numero è limitato solo dalla lunghezza massima consentita dell’FQDN di 255 caratteri. Nel FQDN fittizio hosting.esempio.ionos.it, ad esempio, "esempio" sarebbe un sottodominio di "ionos.it", mentre "hosting" corrisponderebbe, anche in questo caso, al nome dell'host.