Giornalmente i root server devono gestire una grande quantità di richieste. La maggior parte dei 13 root name server non risponde però da solo alle richieste del client, ma lo fa in collaborazione con altri server: qui la tecnica Anycast regola la distribuzione delle richieste in entrata. Quindi sono in realtà più di 13 server che si occupano delle richieste nella zona di root: complessivamente centinaia di server sparsi in tutto il mondo svolgono questo compito, di cui la maggior parte si trovano in USA e in Europa.
La distribuzione dei server ha tra l’altro lo scopo di bilanciare il carico e aumentare la stabilità dei root server: prima dell’uso di Anycast c’erano solo 13 root name server principali, che si occupavano della risposta alle richieste. Visto che 10 di questi si trovano negli USA, solo tramite la tecnica Anycast è stato possibile assicurare un’elaborazione relativamente decentrata delle richieste nella zona di root. Inoltre, la distribuzione globale dei server favorisce anche dei tempi di accesso inferiori nell’elaborazione delle richieste, perché risponde sempre il server che svolge il percorso più breve.
Un’altra misura di sicurezza è la limitazione delle capacità dei root name server utilizzati normalmente: i server utilizzano solo un terzo delle risorse complessive messe a disposizione dai computer. Così si garantisce che la risoluzione dei nomi di dominio funzioni comunque, anche qualora più DNS root server non siano raggiungibili nello stesso momento. Infatti i rimanenti server attivi si occupano in questo caso delle richieste, che sono previste per i server non più raggiungibili.
Di conseguenza i diversi attacchi DDoS tentati in passato verso i DNS root server non sono andati a buon fine, visto le misure di sicurezza elevate intraprese. I gestori dei 13 root server sanno fin troppo bene quanto siano importanti i loro server per Internet, infatti senza di loro sarebbe a rischio il funzionamento di tutti i servizi in rete, che potrebbero non essere più raggiungibili.