La registrazione di un dominio è semplicissima e richiede solo pochi minuti. Una volta trovato un nome adatto per il dominio, bisogna verificare la disponibilità dell’indirizzo. I provider mettono a disposizione una maschera di ricerca adatta allo scopo, che di solito suggerisce anche proposte alternative, nel caso in cui la combinazione favorita di nome dominio e Top Level Domain sia già assegnata. L’assegnazione dei domini avviene secondo il principio “First come, first served”, cioè chi prima arriva, meglio alloggia. Per questo combinazioni di parole concise sotto Top Level Domain come .it o .com sono state occupate già da molto tempo. Questa scarsità ha spinto l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l’organo centrale in materia di Internet, a mettere a disposizione nuove estensioni di dominio già a partire dal 2013.
Quando viene avanzata una richiesta di registrazione per un dominio disponibile, il Registrar la inoltra al NIC incaricato di gestire il dominio di primo livello corrispondente. Lì viene inserito in un database completo, il cosiddetto Whois, dove ci sono tutti i dati degli utenti inclusi quelli di contatto. Anche se chi usa un dominio è totalmente responsabile per tutti i contenuti che appaiono sotto questo indirizzo, non ne è comunque il proprietario. Infatti, è improprio parlare di acquisto perché si tratta in realtà sempre di un “affitto”. La prova più evidente di questo è che bisogna pagare un canone mensile o annuale per poter utilizzare il dominio. Comunque, i ricavi che si ottengono da un sito web sotto un certo dominio spettano ovviamente all’utente che l’ha registrato.