Le attività dell’MBR hanno bisogno di un impulso che viene effettuato dopo l’accensione del PC attraverso il BIOS (Basic Input/Output System). Il BIOS è un particolare software, che viene anche chiamato firmware (inglese firm: “permanente”). Si trova nella scheda madre di un PC con architettura x86, situata in uno speciale chip (per es. chip EPRON, memoria flash). Il BIOS rimane come componente permanente anche quando il computer è spento.
Il BIOS stesso non deve avere una precisa cognizione della partizione del supporto. Il suo compito è solo quello di fare in modo che il bootloader dell’MBR venga caricato nella memoria ed eseguito. Se il settore master boot viene letto e il suo bootloader è attivo nella memoria, viene comunicata, sulla base della tabella di partizione, la partizione attiva (=bootable, per cui è possibile eseguire l'avvio) di un disco fisso suddiviso.
Se questa viene trovata, parte una reazione a catena secondo il principio del chain loading: il settore boot identificato della partizione indirizzata diventa operativo e il bootloader della propria partizione prende il controllo nella memoria. Ne seguono varie procedure e routine che portano all’accensione del sistema operativo. Visto che il bootloader della propria partizione svolge procedure complesse, solitamente è maggiore rispetto al programma di avvio dell’MBR.
Nel caso in cui nel computer siano presenti più sistemi operativi, l’accensione viene bloccata fino a quando l’utente non opera una scelta (per es. tra Windows 7 e Windows 10). Questi speciali boot manager di solito lavorano a tempo: se non perviene un inserimento dall’esterno, superato un dato limite temporale parte automaticamente il sistema operativo preferito.