Consigli per le nuove estensioni di dominio

L’introduzione dei nuovi domini di primo livello generici (gTLD) avrebbe dovuto contribuire a una distensione del mercato dei domini. Teoricamente sarebbe stato possibile utilizzare qualsiasi termine che rispettasse le direttive ICANN. Tuttavia, questa libertà ha portato non solo a una molteplicità di proposte di dubbio gusto, come .sucks o .wtf, ma in alcuni casi anche a problemi con i nuovi domini di primo livello.

Nuovi domini di primo livello: problemi e restrizioni nella registrazione

La decisione dell’ICANN di allentare le regole sull’assegnazione dei nomi e di rilasciare nuovi domini di primo livello ha ricevuto grande approvazione fin dall’inizio. Pochi mesi dopo l’annuncio della decisione, sono nati i primi progetti che avanzavano proposte all’autorità di gestione, tra cui aziende, città, comuni e organizzazioni non profit. Le proposte spaziavano dai domini con il nome del brand, come .apple o .bmw, alle estensioni regionali, come .berlin o .london, fino a termini che esprimono concetti generali, come .love, .blog o .shop.

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Tuttavia, accanto all’entusiasmo per la nuova libertà ottenuta, è emersa una preoccupazione: cosa succederebbe se un concorrente o un detrattore registrasse un’estensione adatta al nome di un marchio, a un suo prodotto o al suo ambito di attività? In fin dei conti, a decidere sulla disponibilità di un’estensione di dominio e sulle sue modalità di utilizzo è l’organizzazione, che si candida con successo come “Domain Name Registry” all’ICANN. Di conseguenza, può capitare che si verifichino una serie di lunghi e difficili contrasti in cui diversi gruppi interessati ai nuovi domini di primo livello li rivendicano per sé, cercando di limitarne l’uso pubblico; in alcuni casi con successo. Tra le nuove estensioni si trovano perciò numerosi domini di primo livello esclusivi, non disponibili o accessibili solo con restrizioni per gli utenti privati.

Nuovi domini di primo livello con il nome del brand

I domini con il nome del brand sono nTLD destinati esclusivamente all’uso da parte dei titolari del marchio. Circa un terzo delle richieste elaborate dall’ICANN proviene da aziende o organizzazioni che desiderano registrarsi come amministratori dell’estensione del dominio associata al nome del proprio marchio; tra questi, a livello internazionale figurano aziende come Apple, Google o BMW. Spesso la motivazione per richiedere un determinato dominio non è legata necessariamente ai vantaggi di una singola estensione, ma anche alla paura del cybersquatting, cioè l’acquisto dell’estensione di dominio da parte di terzi.

Per i privati, non c’è alcun rischio associato alla registrazione di nuove estensioni di dominio contenenti il nome del brand. Infatti, i nuovi TLD correlati a un marchio non sono disponibili attraverso provider comuni, non vi è quindi pericolo di registrare involontariamente un’estensione di dominio tutelata dai diritti sul marchio.

Consiglio

Scopri di più su domain grabbing e cybersquatting nel nostro articolo dedicato a queste pratiche di registrazione.

Estensioni di dominio con status CPE

La “Community Priority Evaluation” (CPE) è stata istituita dall’ICANN per dare la possibilità alle parti interessate di far valere le proprie ragioni al momento della richiesta di estensioni popolari, anche nei confronti di gruppi industriali finanziariamente solidi. Quando si presenta una domanda di marchio comunitario all’ICANN, questa deve essere trattata in via preferenziale, a patto che il richiedente dimostri di avere l’ampio sostegno della rispettiva comunità. I gestori dei siti mettono a disposizione i domini con status CPE solo se appoggiati da una parte della comunità o del relativo settore commerciale. Per esempio, l’estensione .hotel è dedicata esclusivamente agli hotel, alle catene di alberghi o a eventuali altre organizzazioni del settore alberghiero. Per evitare problemi con il proprio dominio o dispute legali, gli utenti dovrebbero accertarsi in anticipo di soddisfare tutti i requisiti necessari.

Nuovi domini di primo livello regionali

Negli ultimi anni, i domini associati a specifiche regioni hanno riscosso grande successo. Le nuove estensioni come .berlin, .london o .miami offrono il vantaggio di collegare un’offerta web a un determinato contesto regionale, rivolgendosi quindi direttamente al pubblico desiderato. Per registrare un nuovo TLD regionale, di solito, il gestore del sito deve dimostrare di vivere o lavorare nella regione in questione. Questo criterio mira a garantire che i nuovi domini di primo livello non vengano usati in maniera impropria. Un consiglio per poter ancora utilizzare queste nuove estensioni di dominio: spesso è possibile registrare il dominio tramite un fiduciario locale, che agisce in qualità di registrante al posto del vero proprietario.

Dispute nell’assegnazione dei nuovi domini di primo livello

Gli utenti finali pagano un canone per la registrazione di un dominio. Per le amministrazioni dei nuovi domini di primo livello più popolari, la disponibilità di abbreviazioni di indirizzi rappresenta quindi un’attività redditizia. Il problema principale delle nuove estensioni di dominio con un alto volume di registrazioni risiede nel fatto che le imprese con notevoli risorse finanziarie sono disposte a sborsare milioni di euro per ottenere le licenze di assegnazione. D’altro canto, anche le organizzazioni non profit vorrebbero assicurarsi alcuni di questi nuovi domini. Un ulteriore motivo di potenziale conflitto deriva dalle ambizioni di singole aziende che desiderano registrare nTLD generici come domini associati al loro marchio.

Le direttive dell’ICANN non stabiliscono un uso esclusivo per termini di uso comune. In passato, le decisioni adottate dalle autorità competenti hanno generato crescenti tensioni.

Ferrero registra il dominio .kinder

L’estensione di dominio .kinder, originariamente generica, è diventata dal 2015 il dominio ufficiale della linea di prodotti omonima della Ferrero, il celebre produttore dolciario. Questa decisione ha suscitato vive critiche non solo da parte delle associazioni a favore dei diritti dei bambini, ma anche dalla commissione tedesca del Bundestag preposta alla tutela dell’infanzia. Tuttavia, le obiezioni sono state avanzate troppo tardi, in quanto l’ICANN ha riconosciuto le ragioni della Ferrero: “kinder” è una parola di uso comune prevalentemente in Germania, mentre il marchio gode di notorietà internazionale. Pertanto, l’azienda ha ottenuto il diritto di utilizzare il dominio in via esclusiva per pubblicizzare le sue barrette di cioccolato. Per quanto riguarda le offerte online rivolte ai bambini nei paesi di lingua tedesca, l’ICANN ha proibito l’uso del nuovo TLD.

Amazon lotta per anni per ottenere il dominio .amazon

La società di e-commerce Amazon ha avuto inizialmente meno fortuna. Quando ha richiesto l’estensione .amazon nel 2012, l’azienda si è dovuta confrontare con le obiezioni dell’Organizzazione del Trattato di Cooperazione Amazzonica (ACTO), un gruppo che promuove lo sviluppo della regione amazzonica. Guidato da Brasile e Perù, questo ente aspirava a destinare il dominio a siti web incentrati sulla protezione ambientale sulla tutela dei diritti delle popolazioni indigene, data la somiglianza linguistica con il Rio delle Amazzoni. Infatti, l’ACTO si è appellata a una norma dell’ICANN che conferisce allearee geografiche una tutela speciale.

Nel 2019, ben sette anni dopo, l’ICANN ha riconosciuto il diritto di Amazon a utilizzare .amazon come dominio di primo livello associato al proprio marchio, con grande disappunto dei membri dell’ACTO, ai quali l’azienda ha offerto lettori Kindle e altri prodotti per un valore complessivo di cinque milioni di dollari nel corso della controversia.

Problemi prevedibili con i nuovi domini di primo livello

Anche tra i nuovi TLD disponibili liberamente si trovano delle estensioni, per le quali esiste il rischio di controversie legali. A essere criticate sono soprattutto le estensioni di dominio che potrebbero potenzialmente diffamare aziende, marchi o singole persone. Hanno ricevuto grande attenzione sui media soprattutto estensioni come .sucks, .porn e .wtf. Per evitare reclami o azioni legali, i gestori dei siti web dovrebbero stare attenti all’uso di queste estensioni di dominio.

.sucks: un dominio seccante

L’espressione inglese “this sucks” si può tradurre con “che schifo” e viene usata di solito per esprimere indignazione verso una persona o una circostanza. Molti titolari di marchi temono che questo nuovo TLD venga utilizzato principalmente con intenti diffamatori e, per questo, effettuano registrazioni difensive. Un comportamento simile si osserva anche tra le celebrità: nel 2015, ad esempio, la cantante Taylor Swift ha registrato preventivamente sia il dominio .sucks con il suo nome che la controparte .porn.

Vox Populi, il registro responsabile dei domini .sucks, non riscontra comunque problemi con il nuovo dominio di primo livello. Al contrario, considera l’estensione come un’opportunità per le aziende di instaurare un dialogo con i propri clienti, consumatori e utenti.

Perché le registrazioni di dominio difensive non sono necessarie

Le estensioni di dominio come .sucks, .wtf e .porn sono problematiche solo se vengono registrate in combinazione con marchi o nomi propri. Ad esempio, mentre il gestore di un sito web registra tranquillamente un dominio come www.monday.sucks, di regola indirizzi internet come www.nomedeltuomarchio.sucks potrebbero costituire una violazione del diritto sul marchio, a meno che non sia lo stesso titolare del marchio a gestirlo.

Per proteggere i propri diritti sul marchio, non è tuttavia necessario registrare personalmente ogni possibile variante del dominio: l’ICANN offre la Trademark Clearinghouse e la Uniform Rapid Suspension (URS), due strumenti efficaci per contrastare registrazioni non autorizzate di domini. La Trademark Clearinghouse funge da registro centrale nel quale possono essere depositati i marchi. Quando viene richiesta la registrazione di un nuovo dominio che potrebbe infrangere un marchio registrato, viene informato il titolare del marchio. Tramite la Uniform Rapid Suspension, i titolari dei marchi possono richiedere la sospensione rapida dei domini che infrangono i loro diritti.

Consiglio

Ci sono nuovi domini di primo livello, estensioni di dominio generiche e domini nazionali, ma anche domini di secondo e terzo livello. Dai un’occhiata alla Digital Guide per ottenere ulteriori informazioni sui diversi tipi di dominio.

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