Ampliare il sito: sottodominio, cartella o nuovo dominio?

Molti siti si sviluppano costantemente, tanto da rendere necessarie una diversa disposizione dei contenuti o una loro archiviazione separata. Se volete ampliare il vostro sito, diverse sono le opzioni a disposizione: potreste ad esempio gestirlo in maniera più efficiente tramite un sottodominio o una cartella; se invece il nuovo contenuto dovesse allontanarsi molto da quanto scritto finora, si potrebbe pensare di creare un nuovo sito, eventualmente usando un nuovo dominio. Le soluzioni citate non sono soltanto diverse nella struttura ma anche in vista dei processi di ottimizzazione per i motori di ricerca: se un tempo il provvedimento migliore in ottica SEO era creare un sottodominio, oggi i pareri a riguardo sono spesso discordanti.

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Quando è consigliabile ampliare un sito?

Un sito dovrebbe sempre trattare un tema ben definito. La tematica può essere poi estremamente limitata, come ad esempio nel caso di un blog incentrato su di un attore famoso, ma anche estremamente articolata, nel caso invece di un negozio online, dedito alla vendita di una vasta gamma di prodotti high-tech.

Ovviamente i contenuti vanno integrati al corpo già esistente del sito e in maniera coerente alla tematica di base: riportando ad esempio le novità sull’attore del blog o il lancio di un nuovo modello di smartphone o TV nel campo dell’high-tech. Nel caso in cui vogliate sviluppare una nuova tematica indipendente dalla precedente, potrebbe rivelarsi necessario optare per un ampliamento e quindi una modifica del sito iniziale. Nel caso del blog sulla star di Hollywood, articoli riguardanti un’altra attrice verrebbero ad esempio considerati come un nuovo tema, mentre per quanto riguarda l’esempio dell’e-commerce, la creazione di una nuova categoria dedicata ai libri, ad esempio, potrebbe distanziarsi dal tema originale del sito e richiedere quindi un ampliamento.

Sottocartella, sottodominio o nuovo dominio: quando utilizzare cosa?

Se i nuovi contenuti sono tematicamente simili all’argomento principale del sito già esistente, si potrebbe annettere una sottocartella (o sottodirectory) che li contenga o un sottodominio. Riprendendo l’esempio del blog sull’attore una soluzione simile sarebbe appropriata, se vengono ad esempio pubblicate regolarmente news sulla sua carriera come cantante. 

Nel caso invece in cui si voglia iniziare a pianificare la pubblicazione di contenuti legati ad altri temi (ad esempio articoli su altri attori), andrebbe cambiata l’organizzazione del sito. Rimanendo nell’ambito dell’esempio, si potrebbe pensare di trasformare il blog in un portale di news sulle star del cinema in generale. In alcuni casi però il nome di dominio potrebbe scombinare i propri piani: un dominio con il nome di un attore è poco appropriato per un portale di news che tratta di più persone diverse. La soluzione migliore in casi come questo è quella di optare per un nuovo dominio, così da lasciare invariato il contenuto del sito originale, che sarà però raggiungibile in futuro ad un altro indirizzo. Questa soluzione è particolarmente utile se volete, tramite il nuovo contenuto, affermarvi come esperti in un settore o fondare un brand.

Sottocartella, sottodominio o nuovo dominio: vantaggi e svantaggi

La struttura che volete dare al nuovo contenuto è quindi decisiva per stabilire quale opzione sia la migliore per voi. Nei paragrafi seguenti vi spieghiamo come funzionano i singoli metodi, in quali casi sarebbe meglio utilizzarli e in cosa di differenziano.

Sottocartella

La cartella principale definisce la struttura di un sito e si divide in diverse sottocartelle, anch’esse collegate al dominio. Rirendendo l’esempio del negozio online, la sottocartella potrebbe chiamarsi www.example.com/shop. Se volete creare una pagina per ogni prodotto, è possibile realizzare ancora un’altra sottocartella (www.example.com/shop/prodotto1, www.example.com/shop/prodotto2, ecc.).

Per l’ottimizzazione sui motori di ricerca è importante che le sottocartelle di un sito abbiano un nome appropriato. Nel migliore dei casi, il nome della cartella corrisponde a una keyword, analogamente a quanto accade con i sottodomini. Ciò è importante non solo per il SEO (v. sotto), ma anche al fine di garantire la trasparenza del vostro sito: se i nomi non sono scelti in maniera appropriata si corre il rischio di apparire poco professionali. Se ad esempio una landing page di un marchio non porta il nome dello stesso e non viene stabilita alcuna relazione con quanto si offre potrebbe finire per disorientare gli utenti e riflettersi negativamente sulla loro percezione dell’affidabilità del sito.

Le sottopagine di un sito possono essere ordinate sia tramite sottocartelle che tramite sottodomini. La configurazione delle sottopagine tramite sottocartelle ha però il vantaggio di essere tecnicamente più semplice. Nella scelta del metodo è da tenere in considerazione che:

  • Contenuti simili a quelli del sito principale, che sconfinano però in un tema autonomo, vengono spesso organizzati in sottocartelle.
  • Se il contenuto si distingue nettamente dal sito, molti webmaster preferiscono creare dei sottodomini.

Sottodominio

Con un sottodominio si indica essenzialmente un dominio, subordinato ad un altro. Nel dominio www.example.com, example è un dominio di secondo livello, ma anche un sottodominio del TLD .com, mentre www. è un dominio di secondo livello, ma anche un sottodominio del second level domain example.

Per quanto riguarda la struttura del sito, il termine si usa per indicare il dominio di terzo livello. Se ad esempio si vuole configurare un negozio online su www.example.com, si potrebbe scegliere il sottodominio shop.example.com.

I sottodomini più conosciuti sono:

  • www. (World Wide Web)
     
  • mail./smtp./pop3./imap. (mail server)
  • ftp. (server FTP)
     
  • de./en./fr. ecc. (per un sito in più lingue)
     
  • m. (ottimizzato per i dispositivi mobili)

La configurazione manuale di un sottodominio è senz’altro più complessa. Molti CMS (come WordPress, Joomla!, TYPO3 offrono dei plug-in per l’implementazione dei sottodomini, ma ciò non toglie che debbano essere modificate le impostazioni sul server web ed eventualmente impostato nuovamente il server DNS. Questo processo potrebbe risultare difficile per i principianti. Alcuni provider offrono quindi guide o configurazioni guidate dei sottodomini, così da rendere più facile la realizzazione anche ai webmaster meno esperti.

È consigliabile creare un sottodominio quando:

  • il sito è a disposizione in più lingue (fr.example.com per il francese e en.example.com per la versione inglese);
  • si vogliono separare i diversi temi di una pagina, ma mantenere il legame con il sito principale (viaggi-in-aereo.example.com per distinguere da viaggi-in-treno.example.com o viaggi-in-autobus.example.com);
  • si vogliono mettere in primo piano diversi prodotti (prodotto1.example.com, prodotto2.example.com, ecc.).

Nuovo dominio/nuovo sito

Nel caso in cui il dominio precedente possieda un nome legato ad un prodotto o ad un tema e il nuovo contenuto non tratti solo di questo, un cambio di dominio è la soluzione più consigliata e facile da intraprendere, ammesso che non vogliate mantenere il vecchio sito come offerta a sé stante. Nel caso del blog sull’attore, se l’indirizzo del blog contiene il nome dell’artista, è raccomandabile registrare un nuovo dominio, nel caso in cui si vogliano fornire notizie anche su altri attori. Il blog avrà infatti bisogno di un nuovo indirizzo web, che contenga nel titolo un riferimento più adeguato al tema trattato sul sito. Trovate maggiori informazioni su come cambiare il nome di dominio nel nostro articolo.

Se il nuovo contenuto si distanzia molto dal tema attuale, ma volete comunque mantenere il sito originale, non si tratterà in questo caso di un semplice reindirizzamento dei contenuti ampliati ad un nuovo indirizzo, ma della creazione di una nuova piattaforma per le nuove tematiche. Anche in questo caso però avete bisogno di registrare un nuovo dominio.

È importante tenere conto, nella fase di pianificazione delle operazioni e ancor prima nella scelta della soluzione più adatta, dei costi aggiuntivi che derivano dall’acquisto di un nuovo dominio e dell’hosting correlato. Diversamente da quanto avviene quando si va a creare un semplice sottodominio o una cartella, uno dei principali svantaggi di un nuovo sito, insieme ai costi, è quello di dover ideare, impostare e infine testare una nuova pagina. Infine, una volta che avrete messo il sito online, dovrete occuparvi della sua gestione.

Dall’altro lato però un nuovo sito vi offre molti più vantaggi nel caso in cui la vostra intenzione sia quella di creare un marchio: per promuovere un nuovo contenuto, indipendentemente dalla vostra offerta principale, creare un sito autonomo è quasi d’obbligo.

Un altro importante vantaggio di cui potrete beneficiare solo creando una nuova pagina, consiste nel liberarsi da eventuali danni all’immagine correlata al “vecchio” sito web (per conto proprio o da parte di terzi). Con un nuovo dominio avrete la possibilità di ricominciare da zero, evitare gli stessi errori e ottimizzare il sito per i motori di ricerca e gli utenti. Nel prossimo paragrafo trattiamo più nel dettaglio l’aspetto della SEO nella creazione di un nuovo sito e di quello invece nella creazione di sottodomini e sottocartelle.

Cosa succede con il SEO?

Molti webmaster si chiedono se ai fini dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, sia più adatta una sottocartella o un sottodominio. Le differenze esistono e possono rivelarsi abbastanza determinanti: se ad una sottocartella viene assegnato lo stesso livello di “trust” del dominio principale, nel caso del sottodominio anche se ben collegato tramite struttura di link interni con il dominio principale, i parametri SEO potrebbero rivelarsi molto diversi. Sono infatti soprattutto i backlink a influenzare il ranking di un dominio.

Quando si cambia un dominio, la posizione conquistata così come il link power già ottenuto (o anche il PageRank) possono essere trasferiti al nuovo indirizzo, applicando alcuni accorgimenti SEO. Vi illustriamo di seguito i passaggi più importanti da compiere:

  • Collegate il contenuto con il nuovo dominio.
  • Verificate il nuovo indirizzo sulla Google Search Console (prima conosciuta come Google Webmaster Tools) e indicate il cambio di indirizzo del vostro sito tramite lo stesso account in cui avete registrato il vecchio dominio.
  • Impostate un reindirizzamento 301 dal nuovo al vecchio indirizzo (maggiori informazioni nell’articolo sui diversi tipi di inoltro del dominio.
  • Sempre nella Google Search Console inserite la sitemap XML del vostro nuovo sito. Si consiglia di permettere sin dall’inizio l’accesso ai crawler, cosicché possano entrare subito in azione.
  • Infine analizzate per alcune settimane (anche 6 mesi per un sito web di grandi dimensioni) le statistiche del vostro sito con il nuovo dominio tramite la Google Search Console e gli altri strumenti di analisi.

Se decidete di creare un nuovo sito con un altro dominio, bisognerà iniziare una nuova ottimizzazione, preoccupandosi sin dall’inizio dell’indicizzazione sui motori di ricerca, cosa che vi potrebbe offrire nuove possibilità.

Sottocartella e SEO

Vantaggio:

  • Rispetto ai sottodomini, le sottocartelle traggono maggiore vantaggio dal contenuto e dai link del sito principale, visto che questi fattori vengono ereditati dall’homepage alle sottopagine.

Svantaggio:

  • In caso di una penalizzazione algoritmica di una cartella da parte di Google (per esempio per via di backlink inutili o contenuti di bassa qualità), sarà coinvolto tutto il dominio.

Sottodominio e SEO

Vantaggi:

  • Nelle SERPs lo stesso dominio compare per una ricerca di solito non più di due volte. Utilizzando un sottodominio vi sarà possibile aumentare la presenza totale del vostro sito nei risultati della ricerca.
  • In caso di una penalizzazione algoritmica del sottodominio da parte di Google, il dominio principale e gli altri sottodomini non verranno coinvolti, e viceversa.

Svantaggi:

  • Per ogni sottodominio è necessario iniziare un nuovo processo SEO: ottimizzare quindi le keyword e condurre pratiche di link marketing.
  • Al contrario delle sottocartelle, i sottodomini sono quasi totalmente non influenzati dal contenuto del sito principale (e viceversa). Lo stesso vale per i backlink. Inoltre i link del sottodominio al root domain vengono considerati come backlink esterni provenienti da un sito che ha una domain popularity uguale a 1, con delle ripercussioni non particolarmente vantaggiose per il dominio principale.

Nuovo dominio e SEO

Vantaggio:

  • I parametri SEO (come la domain popularity e la visibilità) possono essere trasferiti dal vecchio al nuovo dominio.

Svantaggio:

  • Soprattutto i siti di grandi dimensioni richiedono molto impegno per il monitoring del sito.

Nuovo sito e SEO

Vantaggi:

  • Se un sito già esistente viene penalizzato dai motori di ricerca o subisce una diminuzione del ranking per altri motivi, un nuovo sito ha il vantaggio di poter essere ottimizzato da zero (principio che vale anche per un sottodominio, malgrado una soluzione simile risulti non adatta nel caso di un dominio penalizzato).
  • Un nuovo sito può essere ottimizzato senza problemi per paesi o aree linguistiche diversi da quelli del dominio principale, attraverso gli opportuni backlink.

Svantaggi:

  • Un nuovo sito non trae vantaggio dai risultati positivi già ottenuti da quello precedente in ambito SEO.
  • Con un nuovo sito aumentano i costi per il marketing e per la creazione dei nuovi contenuti.

Il nuovo contenuto deve adattarsi al concept del sito

È il concept generale di un sito a determinare se sia preferibile implementare nuovi contenuti tramite una sottocartella, un sottodominio, un nuovo dominio o sito web: è importante che questo non venga in alcun modo compromesso.

Se il nuovo contenuto si lega al concept, potete integrarlo ad un sito già esistente tramite sottocartelle o sottodomini, tenendo presente che è più facile configurare una sottocartella piuttosto che un sottodominio. Più le nuove tematiche si distanziano dal concept principale, maggiormente è consigliato optare per un sottodominio.

Anche considerando il posizionamento di un sito, si può stabilire se sia meglio usare un sottodominio o una nuova sottocartella. Visto che la penalizzazione di un sottodominio non si ripercuote sul dominio principale o sugli altri sottodomini collegati, si dovrebbe ricorrere a questa soluzione per le parti del sito, in cui sono presenti dei contenuti non gestibili interamente dal webmaster (come ad esempio forum, che spesso vengono riempiti con contenuti di bassa qualità tramite User Generated Content, ovvero quei contenuti generati dagli utenti).

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