In realtà non sembra che utilizzare WordPress comporti degli svantaggi: il team di sviluppatori vanta un’esperienza pluriennale nel settore, mentre la community è in continua crescita e partecipa attivamente al processo di sviluppo del sistema, dando il proprio contributo con temi e plug-in. Vengono prese in considerazione le nuove esigenze degli utenti e si implementano velocemente le relative funzioni nel software, indipendentemente che si tratti di una migliore gestione dei permessi, del supporto per i dispositivi mobili, di funzioni e-commerce o SEO, o di un’integrazione perfetta con i social media.
Anche se la maggior parte di queste novità non fa parte dell’installazione standard, ce ne sono comunque alcune che vengono aggiunte al codice di base. Così la struttura di base, inizialmente semplice, è diventata con il tempo sempre più complessa.
Per i progetti più piccoli, come i blog per cui WordPress era originariamente pensato, il sistema risulta ormai molto sovradimensionato, una condizione che porta anche a problemi di performance. Simili complicazioni tecniche, che si ripercuotono negativamente sulla User Experience, sono spesso la conseguenza di una programmazione errata o di plug-in e temi incompatibili. Inoltre se vengono utilizzate troppe estensioni, frequentemente si hanno effetti negativi anche sul caricamento della pagina, situazione comune pure ad alcune delle alternative disponibili a WordPress.
Oltre all’aumento dei tempi di caricamento, costituisce un problema anche l’aspetto sicurezza al momento di utilizzare WordPress: la scelta di plug-in e di layout già pronti è talmente enorme che il team di sviluppatori non riesce a verificare tutte le estensioni rilasciate. Visto che ogni estensione è un potenziale punto di accesso per gli hacker, i cybercriminali utilizzano la grande popolarità del software per i loro intenti: i layout gratuiti o le funzioni utili si rivelano spesso a posteriori un apripista per gli attacchi hacker o l’infiltrazione di malware.