Mediamente vengono utilizzati ogni giorno 125 milioni di hashtag differenti e si noti che gli hashtag non hanno nulla a che fare con diritti né privilegi: qualsiasi utente può creare e utilizzare gli hashtag che preferisce. Il cervello del movimento degli hashtag del 2007, Chris Messina, tuttora si schiera contro la possibilità di brevettare gli hashtag, perché potrebbe comprometterne la diffusione.
Di base gli hashtag possono consistere solamente di lettere, numeri ed emoji: i segni di interpunzione (.,;!? ecc) e gli spazi non sono supportati e usandoli si determina la fine dell’hashtag.
Un hashtag #follow for follow verrebbe per esempio categorizzato secondo la parola chiave #follow.
I simboli come $, % o & non sono supportati in modo coerente da tutti i programmi client e vengono pertanto evitati.
Un hashtag come #Romeo&Julia potrebbe essere interpretato a seconda del client come #Romeo, #Romeo& o #Romeo&Julia.
Un’eccezione è costituita dal trattino basso (_): se l’hashtag contiene più parole si hanno due possibilità: scriverle senza separazioni oppure connetterle con il trattino basso.
Non viene fatta distinzione tra le lettere maiuscole e minuscole, dato che gli hashtag non sono sensibili a questa distinzione. Per migliorare la leggibilità nel caso di hashtag contenenti più parole, si è affermata l’usanza di iniziare ogni nuova parola con una lettera maiuscola.
Ecco un esempio di due modi diversi di scrivere lo stesso hashtag:
#followforfollow
#FollowForFollow
Se si effettua una ricerca si ottengono gli stessi risultati con entrambe le parole chiave. Gli hashtag scritti in inglese sono sicuramente quelli con una portata più vasta, non soltanto perché l’inglese è la lingua franca di Internet, ma anche perché non necessita di segni grafici (come ad esempio l’apostrofo), che appunto non sono supportati negli hashtag.
Inoltre, per cercare di ottenere più follower su Twitter o Instagram occorre tener presente i seguenti principi:
- La scelta giusta: considerate il vostro post dal punto di vista del target e cercate di scegliere parole chiave rilevanti per il tema. Prima di pubblicare il post, verificate se ci siano già degli hashtag pertinenti. Spesso con una breve ricerca si può trovare un gran numero di hashtag rilevanti per il tema. Naturalmente potete anche coniare nuovi hashtag.
- Il giusto mix: sicuramente gli hashtag più popolari vi garantiscono un maggiore raggio di azione, ma questo non significa di per sé che otterrete l’attenzione che cercate. Dovete infatti tenere conto che gli hashtag del momento sono utilizzati da un numero enorme di altri utenti e si corre perciò il rischio di rimanere sommersi nella massa dei post. Chi vuole distinguersi può optare per hashtag di nicchia o creare nuovi hashtag particolarmente azzeccati. La cosa migliore è cercare di utilizzare un buon mix di hashtag.
- Il giusto numero: non abbiate paura di utilizzare più hashtag per un post, poiché ognuno aiuta ad allargare la diffusione dei vostri contenuti. State però attenti alla rilevanza per il tema e cercate di evitare che il vostro contenuto si trasformi in una nebulosa di hashtag, perché lo scopo principale è quello di mettere in luce i vostri contenuti e non il set di parole chiave.
Ottenere di più con meno è il giusto motto, anche perché altrimenti potrebbe accadere che i vostri post vengano percepiti come spam dagli utenti. Il numero ideale di hashtag dipende anche dalla piattaforma sulla quale pubblicate i vostri contenuti: mentre gli utenti di Twitter a causa del numero limitato di caratteri devono risparmiare anche sugli hashtag, su Instagram non è raro vedere una pioggia di hashtag.
- Il posto giusto: normalmente gli hashtag dovrebbero essere situati alla fine di un post per assicurare la facilità di lettura. L’integrazione di un hashtag direttamente nel post si consiglia soltanto nel caso in cui si voglia menzionare esplicitamente quel concetto all’interno della frase. Per quanto riguarda Instagram ci sono due scuole di pensiero circa la collocazione: l’una li colloca direttamente nella descrizione dell’immagine, l’altra nel primo commento sotto l’immagine.
L’idea sottostante alla seconda variante è che la nuvola di parole chiave sia meno in primo piano, risultando in un post più naturale. Svantaggio: nel tempo che passa dalla pubblicazione dell’immagine all’etichettatura, un’immagine con hashtag molto popolare può essere nel frattempo finita così in basso nel news feed che non ha nemmeno la possibilità di essere realmente considerata.
App come Maggiori informazioni sul sito di TagsForLikes">TagsForLikes sono uno strumento utile per ordinare gli hashtag e poterli incollare in un altro momento attraverso copy-paste sotto il vostro post.