Molte medie imprese italiane prendono in considerazione la possibilità di “affittare” delle risorse informatiche da un provider professionale, invece di comprarle e delegare il loro sviluppo agli esperti del settore. Altre sono già un passo avanti e utilizzano le elevate prestazioni e la capacità di memoria di un server esterno, che si occupa di immagazzinarle. Innanzitutto bisogna distinguere tra due modelli: il server dedicato e il server virtuale. In entrambe le alternative il cliente affitta da un provider specializzato delle risorse informatiche come lo spazio web, la RAM o la CPU in un pacchetto componibile e con un costo mensile. La differenza sta solo nella disponibilità delle componenti hardware utilizzabili: in un server virtuale le risorse di una macchina efficiente e con una collocazione fisica si dividono tra i server di più clienti, mentre in un server dedicato tutte le componenti dell’hardware sono messe a disposizione di un solo cliente. Questo garantisce performance illimitate, moltissime possibilità di configurazione e un massimo livello di sicurezza. Sulla base di ciò è quindi evidente che a lungo andare un server dedicato può essere un modello ideale per un’azienda.
Però non tutte le imprese vogliono realizzare un sito web dispendioso e che prevedibilmente necessita di molte risorse. Un server dedicato, che deve reagire velocemente e in maniera immediata alle richieste, spesso non soddisfa le esigenze informatiche attuali. L’hosting con il Cloud è un rimedio flessibile a questo problema. Questo concetto di hosting è relativamente nuovo e si basa su un cluster composto da server interconnessi tra di loro, che rendono disponibili delle risorse informatiche precise. Naturalmente questo costituisce un chiaro vantaggio rispetto ai classici modelli web hosting. Quattro punti sono particolarmente significativi nella scelta del Cloud hosting.