Come pianificare la giusta strategia: Instagram per le aziende – parte 2

Una volta saliti a bordo della piattaforma di social sharing Instagram, non sarà così facile scendere. Infatti, che si tratti di grossi brand, di star celebri in tutto il mondo oppure semplicemente di utenti privati che si sono evoluti fino a diventare rilevanti influencer grazie a una fedele comunità di fan, ogni giorno sull’app vengono caricate più di 95 milioni di nuovi contenuti tra foto e video: non si può certo dire che manchino le cose da vedere.

Quasi non esiste un social network al pari di Instagram, app così strabordante di creatività e innovazione e che allo stesso tempo dia anche alle aziende l’opportunità di posizionare il proprio brand e i propri prodotti in un contesto così aperto e libero. Ma la strada non è del tutto priva di ostacoli: il trionfo o il fallimento sono esclusivamente decretati dalle regole di Instagram.

I fattori che non dovete assolutamente dimenticare pianificando la vostra campagna su Instagram, l’aspetto che deve avere un content valido, come sfruttare al meglio gli hashtag, le Instagram Stories e la community e, per finire, naturalmente anche come potete integrare Instagram all’interno della vostra strategia di marketing: tutti questi quesiti saranno risolti in questa seconda parte della guida IONOS di Instagram per le aziende.

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La base: Instagram Business

A partire dall’estate del 2016, Instagram ha dedicato alle aziende un account business. Fino ad allora, infatti, i profili aziendali non erano praticamente distinguibili dai profili degli utenti privati. Oltre alle informazioni di profilo più dettagliate, un pulsante CTA con tre possibilità di contatto (indirizzo e-mail, telefono, indicazioni stradali) e una varietà di categorie, è soprattutto la nuova funzione di realizzazione di statistiche a offrire un valore aggiunto reale ai marketer e alle aziende. Tramite le nuove feature di Analytics è possibile ricavare più informazioni sui propri follower e valutare meglio il successo dei singoli post.

Come fare per tramutare il vostro profilo standard di Instagram in un account business, lo abbiamo descritto passo per passo nella prima parte della guida IONOS di Instagram per le aziende. Una volta che l’account è stato configurato, si passa alla pianificazione della strategia di comunicazione su Instagram e degli obiettivi generali da conseguire.

Per quali settori utilizzare Instagram?

Con la giusta strategia possono riuscire ad affermarsi le aziende di qualsiasi settore: dalla grande azienda di alta moda fino al piccolo bar di quartiere, oggi si presentano quasi tutti sulla piattaforma di condivisione di foto, sulla quale viene rappresentato praticamente ogni settore.

Com’era prevedibile, sono i settori del beauty, della moda e dei gioielli a sfruttare intensamente il social network. Queste realtà sono state i pionieri di Instagram e hanno scoperto per prime il potenziale del canale per il proprio business. Ma c’è qualcuno che li sorpassa: il settore delle automobili. Quasi tutte le maggiori aziende automobilistiche esistenti possiedono un profilo Instagram per tenere i propri fan e follower al corrente delle ultime novità. Ma, più che altro, in questo modo gli utenti sono in grado di trovare foto in alta qualità delle loro vetture preferite.

Instagram nel marketing mix

L’elenco dei social media rilevanti per il mondo del marketing è lungo. Per quanto riguarda i social network incentrati sulla condivisione delle immagini, oltre a Instagram, esistono anche Pinterest, Snapchat e Flickr, e anche su Facebook le foto e i video sgomitano sempre più per ottenere il massimo dell’attenzione.

La differenza principale tra Instagram e gli altri canali di social media come Facebook è che nei contenuti organici su Instagram si cercano invano i link. Mentre i post di Facebook o i tweet di Twitter riportano quasi sempre con un link al proprio blog, a una landing page oppure al negozio online, su Instagram di fatto ci sono solamente foto e video senza un link corrispettivo che porti a una pagina finale. Per il marketing e la performance su Instagram ciò comporta che tramite questo social network non è possibile generare traffico per il proprio sito web: sono altri KPIs (Key Performance Indicators), infatti, a finire in primo piano.

Branding invece di traffico

Instagram non è un canale pensato per il classico marketing della performance. Qui, infatti, tutto ruota principalmente attorno all’immagine e alla popolarità del marchio. Ovviamente non vengono messi da parte gli obiettivi aziendali, i quali continuano a essere supportati in maniera indiretta. Gli effetti, tuttavia, non sono quasi misurabili: siccome tramite il feed di Instagram organico non si genera alcun traffico diretto, non è nemmeno possibile stabilire e ricondurre con chiarezza le conversion.

Piuttosto Instagram va inteso come canale di branding digitale. Non si tratta di clic, bensì di attenzione ricevuta da parte del target. In questi termini le buzzword più classiche sono:

  • Visual Storytelling
  • Visual Corporate Storytelling
  • Branded Storytelling

Detto in parole povere: chi è attivo su Instagram vuole aumentare la popolarità del proprio brand, supportare l’immagine pianificata e portare avanti la comunicazione di prodotto. Si tratta di generare attenzione nei confronti dell’azienda e dei suoi prodotti.

I KPIs importanti sono:

  • Follower
  • Raggio d’azione
  • Grado di interazione
  • Frequenza di utilizzo degli hashtag della campagna pubblicitaria

Non a caso spesso si decide di utilizzare Instagram come prolungamento di grosse campagne di branding. L’unico discorso che fa eccezione è quello che ruota attorno ad Instagram Ads, funzione di inserzioni a pagamento, introdotta recentemente, della quale si occupa l’ultima parte della nostra guida su Instagram.

L’enorme user engagement

La condivisione di foto su Instagram è possibile solamente se vengono rispettate precise condizioni. La dinamica che di frequente si sviluppa sui social network classici è invece meno presente su Instagram. Su Facebook, infatti, avviene spesso che un utente condivida un post e che i suoi amici lo condividano a loro volta: in questo modo, nel giro di pochissimo tempo, si potenzia il raggio d’azione di un singolo contenuto senza il coinvolgimento attivo dell’azienda. Per via della mancata funzione di condivisione sullo stesso social, questo genere di fenomeno non è riscontrabile allo stesso modo su Instagram.

Nonostante ciò l’app di foto nasconde un grandissimo vantaggio rispetto agli altri canali: il grado di user engagement è estremamente elevato se paragonato a quello di Facebook o Twitter. Gli utenti interagiscono decisamente più spesso con i contenuti su Instagram rispetto ad altre piattaforme: mettono like, commentano, e lo fanno in special modo sui profili di grandi marchi. Secondo uno studio di Forrester lo user engagement sui profili Instagram dei grossi brand è 58 volte più alto rispetto a Facebook e 120 volte più alto rispetto a Twitter.

Invece di condividere contenuti, la prassi su Instagram è quella di taggare gli amici, ovvero inserire il link al loro account, nei commenti ai post pubblicati per far loro notare post interessanti, che siano foto o video. Oltre due terzi di tutti i commenti sono tag di altri utenti di Instagram.

Ampliare il raggio d’azione su Instagram

Sono più di 14 milioni gli utenti attivi al mese su Instagram in Italia e la tendenza è in rapida e costante crescita. Ciò significa al contempo sia un grosso potenziale per l’ampliamento del raggio d’azione sia un elevato user engagement: entrambi i fattori sono forti argomenti a favore dell’app. Per giovare di questi dati, un’azienda deve però, intanto, costruire il proprio raggio d’azione.

La prima domanda che sorge spontanea a un’azienda è: come si ottengono follower? La tentazione di imboccare il sentiero facile e veloce, tuttavia non particolarmente sostenibile, è forte. Infatti, come ai tempi in cui Facebook si stava affermando come canale di marketing, su Instagram esistono molteplici offerte di dubbia serietà. Detto senza peli sulla lingua: si tratta della decisione di comprarsi i follower. In questo modo il numero dei fan e il raggio d’azione aumenta sì in breve tempo, peccato che a lungo termine non contribuisca quasi agli obiettivi aziendali.

Con l’acquisto dei follower o con tattiche analoghe si ottengono di rado dei fan realmente attivi e coinvolti che commentano, mettono like e consigliano i post ad altri amici. Perciò è sicuramente meglio ottenere follower su Instagram in maniera naturale. Questo processo necessita solitamente di più tempo e di maggiore impegno, ma è decisamente più sostenibile. Nella nostra guida su come ottenere follower di Instagram abbiamo riassunto i migliori consigli grazie ai quali potete lavorare all’aumento dei vostri follower, per fare di Instagram una piattaforma pubblicitaria efficace senza dover pagare i like.

Tra i 10 account di Instagram più popolari, quindi che possiedono il numero più alto di follower, si trovano esclusivamente celebrità e sportivi. Al momento la prima posizione è occupata dalla cantante e attrice Selena Gomez, con oltre 100 milioni di fan. La prima azienda sull’elenco è il marchio di abbigliamento e accessori sportivi Nike, alla posizione numero 13 con oltre 73 milioni di follower. Il profilo aziendale italiano più seguito nel mondo è quello di Gucci, la casa di moda attiva nel settore dell’alta moda e articoli di lusso, con i suoi ben 16,2 milioni di follower.

Strategia di content da adottare su Instagram

Chi vuole strutturare il proprio brand su Instagram e quindi orientarsi verso il target di riferimento desiderato, necessita inevitabilmente della giusta strategia di content. Come rivolgersi al target e quale filo rosso debbano seguire le misure di marketing viene solitamente deciso nelle linee guida della propria comunicazione aziendale. La vostra strategia di content dovrebbe rispecchiarsi nel piano di social media marketing.

Nel caso di Instagram è fondamentale far combaciare gli obiettivi di comunicazione del marchio con gli interessi e le preferenze degli utenti di Instagram. Un vademecum per l’immagine perfetta non c’è, ma può invece essere stabilito per l’identità visiva del profilo aziendale.

Creare un valore di riconoscimento della marca

Come risaputo, su Instagram tutto ruota attorno all’estetica. È giusto che la presenza di un’azienda o di un brand sia individuale ma è anche fondamentale che sia univoco: ciò che conta è il valore di riconoscimento, il cosiddetto brand recognition. Questo valore, infatti, si basa sulla capacità della marca di essere riconosciuta e ricordata.

Per trovare il giusto look da dare al profilo aziendale sicuramente aiuta limitarsi a uno o comunque a pochi filtri di Instagram, o in alternativa riproporre un elemento attributivo specifico in ogni foto. In questo modo si viene a creare uno stile inconfondibile che gli utenti sono in grado di associare immediatamente alla marca: si tratta di un effetto molto prezioso per un processo di branding che mira al successo.

Pianificazione del content su Instagram

Fanno parte della strategia del content fattori molto pratici come:

  • la frequenza dei post;
  • il momento per nuove pubblicazioni;
  • la scelta dei motivi e dei temi;
  • la creazione di un relativo calendario del content.

Le aziende dovrebbero postare nuovi contenuti a intervalli regolari, evitando però di inondare i follower con una cascata di immagini. Di media i brand pubblicano tre post al giorno. Il momento ideale per la pubblicazione dipende unicamente dal target, proprio come per altri social network. Per la frequenza e il momento non ci sono linee guida precise da seguire; ogni azienda deve fare individualmente dei test e scoprire cosa funziona al meglio sul proprio canale di vendita.

Le nuove funzioni di Analytics accorrono in aiuto offrendovi informazioni esaustive riguardo ai follower. I risultati vanno tenuti in considerazione nel piano redazionale oppure inseriti all’interno del calendario del content: qui, infatti, non solo si decidono il momento e il tipo di contenuto da pubblicare, ma anche tutte le responsabilità connesse.

Quale aspetto ha un buon post su Instagram?

Qualità e attualità sono fattori centrali sia per le foto che per i video, ma anche per le Instagram Stories, sulle quali ci soffermeremo tra qualche paragrafo. Non vanno però dimenticati il divertimento, la creatività, l’autenticità, l’innovazione e un linguaggio visivo moderno e appariscente, che sono elementi essenziali per dei contenuti validi su Instagram.

Un esempio: in un settore come il turismo si trova in massa un content visivo di alta qualità. Ma non sono le foto che ritraggono città da sogno nel loro grande splendore a essere una garanzia per il successo su Instagram: la concorrenza su questo piano è infatti estremamente agguerrita.

Esistono diversi account aziendali di Instagram nell’ambito dei viaggi che si stanno impegnando molto. Prendiamo l’esempio del tour operator Eden Viaggi, il secondo più grande in Italia. L’agenzia multinazionale di viaggi punta, fra le altre cose, anche su contenuti generati dagli utenti stessi. Con l’hashtag #edenviaggi gli utenti possono taggare le foto più belle della loro vacanza e con un po’ di fortuna verranno pubblicate sull’account del tour operator, il quale vanta oltre 24.000 follower. Attualmente su Instagram si trovano quasi 10.000 contributi con hashtag dell’agenzia viaggi italiana.

Il prodotto in primo piano

Mentre le foto di prodotto su altri canali sono considerate un vero e proprio no-go, su Instagram le composizioni fotografiche con i prodotti di un brand rese in maniera creativa generano molte interazioni. L’engagement rate delle foto dei prodotti è addirittura più alto rispetto alle foto sul tema lifestyle o degli scatti postati da influencer e celebrità.

Progettare con cura l’estetica dei contenuti per poi metterli in scena in modo intelligente assicura il successo su Instagram. La piattaforma, invece, si adatta meno a essere un canale di pura promozione e di vendita, al contrario di Facebook, il quale è stato sfruttato fin troppo a questo scopo: il segreto alla base sta nel ritrarre l’offerta in un modo accattivante e originale al contempo, facendo sentire l’utente un membro della comunità che ha scelto di seguire.

A tal proposito tra gli account aziendali italiani esemplari nell’utilizzo del canale se ne trova uno che non è costellato solamente da foto di prodotto in senso stretto: si tratta della catena di supermercati biologici NaturaSì. Con i suoi attuali 10,1 mila follower, il canale sta sviluppando un raggio d’azione e ogni giorno registra una crescita nel numero di nuovi follower. In media NaturaSì pubblica un nuovo post ogni due giorni. Tra questi si trovano sì foto dei prodotti, ma lo sono comunque sotto forma indiretta: l’offerta di NaturaSì, infatti, non può prescindere dal contesto della sua missione, ovvero vendere prodotti biologici. Il supermercato, quindi, decide di riprendere in ogni suo post il legame con la natura e con le tecniche di agricoltura biologica e biodinamica, risalendo all’origine vera e propria degli articoli che propone.

Per questo motivo sul profilo aziendale Instagram di NaturaSì si trovano principalmente foto dei luoghi di coltivazione degli alimenti, i ritratti delle persone che vi lavorano e gli slogan delle campagne promozionali in atto, messi in scena in maniera creativa. Non mancano inoltre video con gustose ricette, i cui ingredienti sono in vendita presso i rivenditori della catena, e repost di utenti che hanno utilizzato l’hashtag #biopervocazione.

I follower del profilo sono quindi coinvolti a tutto tondo nell’esperienza che non si limita all’acquisto, bensì è costituito anche dalla storia del prodotto: a partire dalla sua nascita, passando per le fasi di lavorazione, per poi finire sugli scaffali NaturaSì, dove è pronto a essere adottato dalle mani del consumatore. Oltre alle idee creative e agli standard visivi scelti, sul profilo Instagram di NaturaSì sono ben chiare le peculiarità che caratterizzano il marchio grazie all’uso che quest’ultimo fa di un linguaggio visivo unitario e di uno stile fortemente riconoscibile.

Prepararsi a dovere

L’idea e la realizzazione di una foto determinano se verrà apprezzata dall’utente e se genererà molti like e commenti. Ma anche la più bella delle fotografie risulta inutile su Instagram se la sua pubblicazione non viene preparata con tutti i crismi: didascalia della foto, hashtag, geolocalizzazione ed emoji sono infatti parametri fondamentali dai quali dipende il destino di un post, ovvero se verrà preso in considerazione e in che modo. Una bella foto è d’obbligo su Instagram, ma trovarle la giusta didascalia, i giusti hashtag e rivolgersi ai clienti con il linguaggio giusto, è la vera arte che porta al successo. Le aziende devono cercare di intendere ogni post su Instagram come la propria campagna promozionale in cui ogni elemento è al posto giusto. Il profilo di Yoox, ad esempio, è emblematico in questo senso: nel seguente post il noto e-commerce fashion costella la didascalia con tag di diversi brand, chiudendo con un’emoji e con gli hashtag di riferimento.

Chi invece utilizza più hashtag è la Mulino Bianco, che inserisce i prodotti all’interno di scenari familiari ai suoi follower, ai quali si rivolge direttamente nelle didascalie dei post, invitandoli a commentare e rispondendo a sua volta. L’azienda ha quindi optato per adottare una strategia vincente: coinvolge i follower e interagisce con loro in maniera amichevole, riuscendo a creare un rapporto informale con i clienti che cresce con il tempo e che si rafforza.

L’account di Instagram di Italo Treno si rivolge a un target diverso, ma mantiene lo stesso tono colloquiale e amichevole, aggiungendo qualche hashtag in più. La filosofia è la stessa: interpellare i clienti e utilizzare gli scatti dei follower per creare una community, invitandoli a partecipare a concorsi fotografici. Su questo profilo si aggiunge anche il fattore “popolarità”: l’azienda, infatti, pubblica i post dei personaggi famosi che hanno utilizzato Italo per viaggiare.

Nonostante i settori in cui operano siano differenti, gli esempi riportati dimostrano come le aziende siano in grado di coinvolgere in maniera attiva i propri clienti su Instagram creando un vero e proprio rapporto diretto. Armandosi di pazienza e dedicando impegno alla preparazione di ogni singolo post, se il lavoro viene svolto correttamente arriva anche il successo. È infatti essenziale non dimenticare il target di riferimento: osservando le dinamiche e recependo le richieste dei follower si ha la possibilità di costruire una strategia Instagram ineccepibile.

Quando fare entrare in campo gli hashtag?

Oltre a lavorare per costruirsi la propria community di follower, ciò che aiuta ad avvicinarsi al successo su Instagram è l’utilizzo di hashtag rilevanti. Il termine hashtag ha cominciato la sua scalata verso la popolarità grazie a Twitter, il famoso servizio di microblogging. Un hashtag è una parola o un’espressione che viene “taggata” per mezzo del simbolo del cancelletto (#) che la antecede: in questo modo si rendono disponibili i contenuti per la ricerca di parole chiave.

Anche su Instagram gli hashtag fungono da filtri tematici e fanno sì che possano essere trovati in mezzo alla marea di post pubblicati. Ciò che è determinante per un’azienda è che l’utilizzo dei giusti hashtag fa sì che il raggio d’azione diventi più ampio e che aumenti di pari passo anche lo user engagement. Questi risultati possono essere ottenuti soprattutto perché gli utenti filtrano i contenuti usando miratamente degli hashtag oppure cliccandoli direttamente sui post presenti sui profili. Tramite la funzione di ricerca gli utenti possono infatti cercare sia persone e luoghi, ma anche hashtag specifici.

Gli hashtag sono incredibilmente popolari su Instagram; gli utenti possono inserirne fino a un massimo di 30 all’interno di un contenuto: ma non è tanto la quantità a essere rilevante, quanto piuttosto l’associazione a livello tematico. Anche le aziende dovrebbero sfruttare il potenziale degli hashtag e inserirli miratamente nelle campagne per promuovere positivamente la propria immagine. Non è solo il grande marchio a trovarne un’utilità, ma anche le aziende meno note possono lavorare con hashtag appropriati per la campagna pubblicitaria in atto invitando i follower a postare foto che abbiano quelle parole chiave specifiche.

I grandi nomi come Nike mostrano come si riesca a far diventare il proprio slogan un motto di vita e un popolare hashtag su Instagram. Con l’hashtag ufficiale #justdoit attualmente si trovano quasi 12 milioni di post di utenti con la passione per il fitness. La stessa azienda di abbigliamento e accessori sportivi ha inserito lo slogan nella sua biografia breve e inserisce l’hashtag nelle foto e nei video pubblicati.

L’esempio sopra mostra che #justdoit è l’unico hashtag che Nike ha utilizzato per il suo post. Essendo un marchio conosciuto a livello mondiale, Nike si accontenta di seguire una strategia di hashtag minimale che viene comunque riconosciuta e approvata dalle persone. Se però siete appena approdati su Instagram con la vostra presenza aziendale e intendete aumentare il numero di follower, allora è giusto pensare ad aggiungere qualche parola chiave in più. Quali sono però gli hashtag che vanno utilizzati?

L’importante è che tematicamente si rimanga sempre vicini al contenuto: cosa riesce a descrivere al meglio la foto? Qual è il tema del post? Quali hashtag ricerca il target?

Innanzitutto è utile sapere che su Instagram vengono utilizzati per lo più hashtag in inglese anche sui post di utenti italiani o non di madrelingua inglese; qui [I 100 hashtag di Instagram più utilizzati] (https://websta.me/hot/) potete trovare una panoramica degli hashtag più utilizzati attualmente. Gli hashtag con maggiore popolarità hanno sicuramente più potenziale ma al contempo comportano anche una concorrenza più grande e di conseguenza un rischio più alto di passare inosservati in mezzo a tutti gli altri post. Le aziende dovrebbero trovare una giusta via di mezzo tra gli hashtag particolarmente amati e quelli invece specifici, molto rilevanti per il target e che non vengono utilizzati migliaia di volte.

Gli hashtag popolari su Instagram

Nella classifica dei 100 hashtag più utilizzati su Instagram si trovano molti aggettivi semplici come #beautiful, #happy e #cute, ma soprattutto evergreen come #instagood, #instalike e #instadaily, ai quali non è associato nessun significato particolare. Sono più interessanti parole chiave come #photooftheday o #tbt.

#photooftheday è l’hashtag per una tipologia di concorso fotografico indetto dall’account Webstagram. Tramite l’hashtag ci si candida e l’immagine che riceve più like viene pubblicata sulla pagina @photooftheday. Essendo il profilo seguito da migliaia di follower, regala visibilità al fortunato vincitore, che si ritroverà sicuramente più like e fan del solito.

Altrettanto popolare è l’hashtag #tbt. TBT è l’abbreviazione di “Throwback Thursday”, traducibile in italiano con “il giovedì del ritorno al passato”, ovvero il giovedì in cui si celebra un ricordo. L’iniziatore dell’hashtag invita gli utenti a postare foto del passato ogni giovedì. Con l’hashtag #tbt si trovano al momento oltre 377 milioni di post, mentre la versione scritta per intero #throwbackthursday arriva fino a oltre 36 milioni.

Dagli hashtag come #follow, #followme, #like4like e #tagsforlike è invece meglio prendere le distanze con un profilo aziendale. Questi hashtag, infatti, vengono utilizzati per generare molti like e follower nel minor tempo possibile. Se un’azienda ricorre a tattiche simili per guadagnare terreno sul campo di Instagram dà l’impressione poco professionale di non disporre dei giusti mezzi, andando alla disperata ricerca di riconoscimento.

Usare Instagram Direct con un profilo aziendale

Instagram Direct offre la possibilità di condividere contenuti con gli utenti tramite messaggi privati. Le foto e i video non appaiono sul feed pubblico, ma solamente nella posta in arrivo del destinatario. Anche le aziende possono sfruttare questa funzione per entrare in contatto con i propri follower. È fondamentale sapere che è l’utente a dover iniziare la conversazione mandando il primo messaggio.

Se invece è l’azienda ad andare all’attacco contattando il follower, in primis il messaggio risulta troppo insistente, poi finisce per avere l’aria di essere spam. L’utente si sente invece stimolato a prendere contatto con l’azienda ad esempio tramite concorsi a premio o contest fotografici. Se è l’utente ad avviare il dialogo diretto, allora più avanti si presenterà l’occasione di sponsorizzare i propri prodotti.

Instagram Stories

Per concludere trattiamo l’ultima funzione di grande interesse per le aziende: Instagram Stories. La funzione è disponibile dal 2016 e permette agli utenti di postare foto e video visualizzabili solo per un tempo limitato di 24 ore, dopodiché scompaiono.

Appena due mesi dopo l’introduzione delle Instagram Stories, erano oltre 100 milioni gli utenti che le utilizzavano: si tratta di un notevole successo per l’app di foto e fa sperare alle aziende che ci sia una nuova occasione di ampliare il proprio raggio d’azione, indipendentemente dallo stream e dai messaggi Direct. La vita limitata di questi post costituisce la differenza che intercorre tra loro e i post normali dello stream. Le storie sono un mezzo semplice per presentare contenuti e per essere più presenti sul canale. Completano quindi il contenuto delle pubblicazioni tradizionali.

L’utente trova le Stories dei profili che segue sulla schermata principale dell’app, la home. Le storie sono disponibili esclusivamente sull’app ma non sulla versione web di Instagram. Ad ogni nuova Story caricata, la foto del profilo corrispondente viene circondata da un cerchio rosa e si può visualizzare cliccandoci sopra. Le storie possono essere formate a piacimento da un’immagine o da un video o da una combinazione di questi. Una volta aperta la funzione, l’app riproduce tutte le parti disponibili in successione. Se non si effettuano altre azioni, l’app passa direttamente alla sequenza successiva.

Al contrario dell’inizio, non è indispensabile seguire un profilo per visualizzarne le stories, anzi la funzione di ricerca propone anche quelle di altri profili che non si seguono tra i contenuti nuovi da scoprire.

Come si realizza una Storia?

In alto a sinistra del feed di Instagram si trova un piccolo simbolo del “+”. Cliccandolo si apre la finestra di registrazione delle Storie. Scorrendo verso destra sul feed tramite lo schermo, si arriva all’interfaccia delle Storie. Nella finestra di registrazione si realizza poi direttamente un’immagine oppure un video, o in alternativa si carica un media già salvato che non sia più vecchio di 24 ore. Per elaborare l’immagine prima di caricarla sono a disposizione i classici filtri Instagram, ma in aggiunta ci sono anche strumenti per la scrittura e il disegno, come li si conosce dal programma Paint di Windows, grazie ai quali si può decorare l’immagine.

All’interno dello spazio personale di analisi chi ha postato la storia può vedere quanti e quali utenti l’hanno visualizzata: ciò è possibile aprendo la propria e scorrendo verso l’alto, a quel punto apparirà la panoramica della Story pubblicata con il numero e il nome degli utenti che l’hanno visualizzata.

Instagram Stories per i marketer

Oltre alla disponibilità limitata di 24 ore, la differenza sostanziale tra le Storie e i comuni post è che raramente sono foto studiate e inscenate perfettamente, ma si tratta piuttosto di scatti spontanei, quindi più naturali. Le istantanee sono provvisorie poiché si cancellano automaticamente dopo 24 ore dalla pubblicazione. In questo modo adesso gli utenti hanno la possibilità di pubblicare più spesso grazie alla funzione Story senza inondare il feed dei follower.

Se la vostra azienda dispone già di un consolidato seguito su Instagram, ora potete sfruttare la funzione delle Stories. Si possono testare nuovi formati di content senza dover conquistare ogni volta un nuovo pubblico. Diversamente dalle fotografie e dai video studiati fin nel minimo dettaglio e progettati secondo l’estetica della Corporate Identity, le Instagram Stories non hanno alcuna pretesa di essere perfette. Le aziende possono quindi utilizzarle, ad esempio, per consentire ai follower uno sguardo dietro alle quinte.

In questo modo si rinforza il legame con la clientela, poiché invitandola a dare un’occhiata nella quotidianità dell’azienda si abbatte il muro della formalità. Il fornitore di un prodotto può ad esempio dare qualche assaggio delle fasi di produzione, mentre un’agenzia può fare un piccolo tour tra gli uffici. Ciò che conta è rimanere sempre rilevanti.

Misurare e analizzare: Instagram Analytics

Risulta sensato prepararsi una strategia ben studiata, prima di iniziare a pubblicare post senza un criterio. Tuttavia non è affatto detto che con una vera e propria strategia o una pianificazione ben strutturata con analisi e ricerche si abbia la garanzia per il successo. Come anche in altre discipline di marketing, una strategia o ha successo oppure fallisce: tutto dipende dal capire perché qualcosa funziona o meno. La misurazione e l’analisi del successo rappresentano infatti la base imprescindibile anche per Instagram. Mentre finora i propri dati riguardanti i follower e la performance erano ottenibili solamente tramite servizi di terze parti, ora esiste una funzione di analisi integrata. Per saperne di più su questo argomento, leggere l'articolo dettagliato sugli strumenti di analisi Instagram.

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