Tramite il targeting, si punta ad indirizzarele campagne pubblicitarie nel modo più efficiente possibile verso i propri potenziali clienti. Lo scopo è quello di mostrare la pubblicità solo agli utenti che potrebbero avere interesse nei prodotti o nei servizi che si vogliono promuovere.
Quando si sono sviluppate le prime strategie di pubblicità online, al targeting veniva dato un peso minore di quello che ha assunto oggi. Di regola si posizionava un banner su pagine tematicamente rilevanti (ad esempio un’inserzione per una scuola di calcio su di un blog che discute del campionato di Serie A) e l’attività di posizionamento era meno orientata ad un obiettivo ben definito. Il risultato era una maggiore dispersione, perché le aziende con i loro banner raggiungevano, oltre che gli utenti per i quali erano rilevanti e significativi, anche numerose persone non interessate.
Le possibilità di targeting sono state man mano migliorate e sofisticate e, sebbene non si sia mai smesso di utilizzare il posizionamento su siti considerati rilevanti, ora in aggiunta vengono utilizzati i dati sociodemografici, nonché una pianificazione degli annunci nelle fasce orarie più redditizie in termini di conversione. Tra le altre tecniche di targeting di cui si serve il Real Time Advertising, ci sono anche:
Attraverso una mirata azione di targeting quindi, si raggiunge l’utente non più solo attraverso il posizionamento di annunci su pagine per lui rilevanti, ma teoricamente ovunque si trovi su Internet: i potenziali clienti possono così essere raggiunti in maniera efficace indipendentemente da su quali siti stiano navigando. Il targeting e il rivolgersi personalmente al singolo cliente, sono in primo piano nel Real Time Advertising. Ogni impression (cioè il numero di volte che un’inserzione viene visualizzata) viene abbinata ad un profilo utente e, sulla piattaforma Ad Exchange, l’advertiser fa delle offerte mirate per questo esatto profilo. Tutti questi processi sono stati automatizzati, tanto che superarli in efficacia è difficile. In un batter d’occhio, domanda e offerta si incontrano, rendendo superflue contrattazioni o noiosi scambi di inserzioni pubblicitarie.