La Uniform Domain Name Dispute Resolution Policy (UDRP) è una procedura arbitrale introdotta nel 1999 per risolvere le controversie sui nomi di dominio. Per avere la possibilità di avvalersi di questa procedura extragiudiziale è necessario soddisfare diversi requisiti.

Che cosa significa UDRP e qual è la sua funzione?

UDRP è l’abbreviazione di “Uniform Domain Name Dispute Resolution Policy”, ovvero una procedura di arbitrato internazionale per la risoluzione delle controversie relative ai nomi di dominio. Sviluppata dall’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) e introdotta nel 1999, offre ai titolari dei marchi la possibilità di procedere in modo rapido ed efficiente contro i casi di abuso nella registrazione dei domini, in particolare contro il cybersquatting. La procedura UDRP permette ai ricorrenti di richiedere una decisione extragiudiziale relativa al trasferimento o alla cancellazione di un dominio.

La UDRP si applica generalmente ai domini di primo livello generici (gTLD, in inglese “generic top-level domain”) come .com, .biz, .info, .net o .org. Inoltre, anche le autorità che assegnano numerosi domini di primo livello nazionali (ccTLD, country code TLD) hanno adottato questa linea guida (nel caso di alcune di esse, con o senza adattamenti). Tra queste vi sono, ad esempio, .ag (Antigua e Barbuda), .es (Spagna), .mx (Messico), .tk (Tokelau) e molte altre ancora.

Perché è stata creata la UDRP?

Con lo sviluppo di internet (o World Wide Web) e la sempre maggiore importanza dei diritti del marchio è aumentato anche il numero di domini registrati abusivamente. Particolarmente problematico si è dimostrato il già menzionato cybersquatting, tramite il quale terze parti registrano indirizzi web di marchi noti, allo scopo di rivenderli a scopo di lucro o di danneggiare la reputazione del marchio.

Prima dell’introduzione della procedura UDRP non esisteva una regolamentazione uniforme per risolvere tali controversie. I titolari dei marchi si trovavano quindi ad affrontare lunghi e costosi procedimenti legali per far valere i propri diritti. La UDRP è stata concepita per fornire una soluzione rapida, internazionale e conveniente a queste tipologie di conflitti.

UDRP: quali requisiti devono essere soddisfatti?

Per presentare con successo una denuncia UDRP, i querelanti devono dimostrare i tre punti seguenti:

  1. Art. 4(a)(i) della UDRP: il dominio è identico o simile in maniera fuorviante a un marchio registrato su cui il querelante possiede i diritti.
  2. Art. 4(a)(ii) della UDRP: l’attuale proprietario del dominio non ha alcun interesse legittimo riguardo al nome del dominio (ad esempio perché non utilizza il marchio lecitamente o non ha alcun collegamento con il marchio).
  3. Art. 4(a)(iii) della UDRP: il nome di dominio è stato/è registrato e utilizzato in cattiva fede (ad esempio per trarre profitto dalla reputazione del marchio o per ricattare il proprietario del marchio).
N.B.

Ad esempio, l’ICANN definisce come “cattiva fede” i seguenti comportamenti:

  • Registrazione allo scopo di rivendere il dominio a prezzo elevato
  • Utilizzo con intento ingannevole o fuorviante per i clienti (ad esempio con siti web per il phishing)
  • Registrazione allo scopo di ostacolare la concorrenza

Gli enti arbitrali accreditati dall’ICANN offrono assistenza amministrativa e garantiscono che i procedimenti siano condotti in conformità con le linee guida della UDRP. Attualmente sono autorizzate a condurre procedimenti UDRP le cinque istituzioni seguenti:

  • WIPO/OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale): uno degli enti arbitrali più noti al mondo, che gestisce i procedimenti UDRP ed è composto da un gruppo consolidato di esperti specializzati nella tutela della proprietà intellettuale
  • FORUM (National Arbitration Forum): un ente arbitrale con sede negli USA, particolarmente apprezzato dalle aziende nordamericane
  • ADNDRC (Asian Domain Name Dispute Resolution Centre): responsabile dei procedimenti UDRP con particolare attenzione alla regione asiatica
  • CIIDRC (Canadian International Internet Dispute Resolution Centre): autorità arbitrale relativamente nuova con sede in Canada, autorizzata nel 2019, che offre i suoi servizi in inglese e francese
  • CAC (Czech Arbitration Court): istituzione nella Repubblica Ceca che offre procedure UDRP a costi molto convenienti ed è nota per l’efficienza nel disbrigo delle pratiche

Come si svolge una procedura UDRP?

Rispetto ai procedimenti legali dinanzi a un tribunale ordinario o internazionale, la procedura UDRP prevede un iter accelerato. In genere, l’intero processo viene completato in meno di due mesi, il che rappresenta uno dei principali vantaggi della UDRP. La procedura è la seguente:

Immagine: Grafico della procedura UDRP
Lo schema riassume la procedura UDRP e mostra indicativamente quanti giorni trascorrono tra una fase e l’altra.

In breve, il querelante presenta un reclamo presso uno degli organismi arbitrali riconosciuti, come la WIPO/OMPI, che esamina e inoltra il caso. Il proprietario del dominio ha quindi fino a 20 giorni di tempo per rispondere. Un tribunale arbitrale esamina quindi la denuncia sulla base dei criteri UDRP. La commissione prende una decisione entro 60 giorni circa. In seguito, entrambe le parti hanno facoltà di adire le vie legali di fronte a un tribunale ordinario entro dieci giorni per far riesaminare tale decisione. Se non viene presentata alcuna contestazione, si applica la decisione dell’ente arbitrale, che solitamente comporta il trasferimento o la cancellazione dei nomi di dominio interessati.

N.B.

I costi di un procedimento UDRP variano a seconda del numero di domini interessati e del numero di enti arbitrali coinvolti. Presso la WIPO/OMPI, ad esempio, le tariffe per una singola procedura arbitrale ammontano a 1.500 dollari USA per un massimo di cinque domini. Per i procedimenti che coinvolgono tre organi arbitrali o più domini, le tariffe potrebbero essere più elevate.

Esempi pratici di UDRP

Un esempio illustre di azienda che ha utilizzato la procedura UDRP è la Bayer AG. Tra il 12 dicembre 2022 e il 19 gennaio 2023, il gruppo farmaceutico ha avviato sei procedimenti presso la WIPO/OMPI nei confronti di dieci nomi di dominio registrati che violavano i suoi diritti al marchio. Alcuni di questi domini, come bayerr.com e bayer-cz.com, sono stati utilizzati per e-mail fraudolente. In tutti i casi, la WIPO/OMPI si è pronunciata a favore della Bayer AG e ha ordinato il trasferimento dei domini.

Al contrario, il caso “Sting contro Michael Urvan” del 2000 dimostra come non tutti i reclami presentati da celebrità o titolari dei marchi abbiano successo. Il musicista Sting ha sporto denuncia contro Michael Urvan, il quale aveva registrato il dominio sting.com. Urvan, un gamer statunitense, utilizzava il nome “Sting” come pseudonimo per le sue attività online e aveva già registrato il dominio cinque anni prima. Il tribunale arbitrale si è pronunciato a favore di Urvan perché, in primo luogo, “Sting” è un termine generico e, in secondo luogo, Urvan ha utilizzato il dominio in buona fede per i propri scopi.

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