Implementare una strategia multidominio per la SEO

In ambito aziendale, può succedere che aziende apparentemente concorrenti appartengano in realtà allo stesso gruppo. Quello di mantenere due identità aziendali apparentemente separate e indipendenti non è altro che un abile trucco di marketing: indipendentemente da quale negozio il cliente scelga, i profitti alla fine andranno tutti alla medesima azienda.

Oltre alla centralizzazione dei profitti, dominare il mercato in maniera condivisa offre a due aziende un altro vantaggio: se una delle due è colpita da un grave scandalo o attira negativamente l’attenzione a causa di una campagna pubblicitaria mal riuscita, la reputazione dell’altra rimane inalterata.

Una strategia multidominio consente alle aziende di perseguire un approccio molto simile online. Maggiore è la fetta di mercato coperta, minori sono i rischi corsi. Inoltre, il cliente ha la sensazione di mantenere una certa libertà di scelta, mentre i profitti finiscono tutti nelle stesse tasche. In questo articolo vi spieghiamo come funziona esattamente una strategia multidominio e come utilizzare più domini in modo redditizio.

N.B.

In questo articolo utilizziamo il termine SEO “SERP”, acronimo di “Search Engine Results Page”, ovvero le pagine dei risultati di una ricerca su Google o un altro motore di ricerca.

Cosa unisce contenuti, domini e motori di ricerca?

Una strategia multidominio è principalmente un metodo avanzato per l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) che utilizza più domini. Anche per la SEO multidominio vale la famosa regola “content is king” (il contenuto è sovrano). Per capire com’è costruita una strategia multidominio di successo, diamo prima un’occhiata a come il contenuto, i domini e i motori di ricerca sono collegati e interagiscono fra di loro.

Di solito, i contenuti di un sito web si trovano sotto un unico dominio. Per esempio, immaginate un sito web con il dominio “example.com”. Sotto il dominio, il contenuto è di solito accuratamente strutturato e vi si può accedere tramite gli URL corrispondenti. I bot dei motori di ricerca si concentrano principalmente sugli URL, indicizzando il contenuto sottostante.

Una configurazione multidominio porta a una valutazione completamente diversa da parte dei motori di ricerca. Un motore di ricerca, infatti, considera tutti i contenuti in un dominio come facenti parte di uno stesso insieme. Al contrario, domini diversi implicano una chiara separazione dei contenuti. Chi vuole trarre profitto dai contenuti distribuiti su più domini, necessita di una content strategy multidominio ben studiata.

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Strutturare il contenuto web con le directory

Le directory seguono il dominio e formano un cosiddetto “percorso” (path), proprio come i file sul disco rigido di un computer. Di seguito un esempio di un URL per il logo di un sito.

  • Il dominio è seguito dalla directory “Foto”, dove è memorizzato il file “logo.png”: http://example.com/foto/logo.png

Strutturare il contenuto web con i permalink

Di solito, la maggior parte del contenuto di un sito web più grande non esiste come file individuali nelle directory, bensì è generato da un processo dinamico. Per esempio, viene caricato da un database e visualizzato sulla base di un modello. A ogni singolo pezzo di contenuto viene assegnato un URL fisso: il cosiddetto “permalink”. Di seguito alcuni esempi di possibili strutture di permalink.

  • Permalink che contiene il titolo dell’articolo: http://example.com/strategia-multidominio
  • Permalink che contiene il titolo dell’articolo “strategia-multidominio” e la categoria “articoli”: http://example.com/articoli/strategia-multidominio
  • Permalink che contiene il titolo dell’articolo e la data della sua pubblicazione “2020/02”: http://example.com/2020/02/strategia-multidominio
  • E via così seguendo la medesima struttura (sono possibili anche forme miste).

Strutturare il contenuto a livello di dominio con una configurazione multidominio

Finora abbiamo visto come strutturare il contenuto web sotto un unico dominio. Come potete vedere, sono diversi gli approcci possibili. In alcuni casi, tuttavia, ha senso distribuire i contenuti web su diversi domini. In questo caso si parla di configurazione multidominio.

Di regola, l’uso di una configurazione multidominio aumenta la complessità dell’intero sistema. Il passaggio da dominio singolo a multidominio dovrebbe quindi essere ben valutato: si tratta di una decisione strategica, per la quale risulta cruciale studiare e implementare correttamente una strategia SEO multidominio efficace. Vediamo quali sono i vantaggi di utilizzare molteplici domini.

Utilizzare un’infrastruttura tecnica adatta a una configurazione multidominio

Un singolo dominio è solitamente servito da un singolo server. In certi casi, sarebbe opportuno realizzare parti di un sito web con sistemi indipendenti. Immaginate un sito web aziendale che contiene un negozio online e un blog oltre alle pagine informative. Se viene utilizzato un unico sistema centrale per le tre aree, si verranno presto a creare i cosiddetti “bottleneck” (colli di bottiglia). A partire da un certo livello di complessità, sarebbe meglio gestire le tre aree separatamente. Un approccio praticabile sarebbe il seguente, che prevede l’utilizzo di tre domini:

  1. Pagine statiche per il sito web aziendale: www.example.com
  2. WordPress per il blog: blog.example.com
  3. Magento per il negozio online: shop.example.com

Ognuno dei sistemi è perfettamente adattato e gestito per il rispettivo compito. Nel caso in cui si voglia ottimizzare uno dei sistemi, gli altri non sono interessati. Inoltre, i singoli sistemi possono essere ospitati su diversi server senza problemi. Il grande vantaggio amministrativo è compensato dalla necessità di implementare una strategia SEO multidominio ben coordinata. Se questa viene a mancare, c’è il rischio che si vengano a creare problemi con il ranking dei singoli siti e la promozione del brand a esso collegata.

Dividere gruppi di contenuti su siti web indipendenti con una configurazione multidominio

Alcuni siti web contengono grandi quantità di contenuti. Se non esiste una forte relazione tra i gruppi di contenuti, ha senso organizzarli in modo indipendente. Pensiamo ad esempio a un grande portale di news multilingue: le edizioni delle diverse lingue o paesi sono gestite da team di redattori indipendenti fra loro. Le edizioni non sono identiche né nell’ambito del contenuto né nelle strutture di contenuto utilizzate. In questo caso, è adatta la seguente configurazione multidominio:

  1. Homepage, che reindirizza automaticamente gli utenti alla pagina iniziale dell’edizione appropriata: www.example.com
  2. Edizione tedesca: de.example.com
  3. Edizione inglese: en.example.com
  4. E via così per tutte le lingue/paesi

Forse avete già avuto a che fare con questi sottodomini specifici visitando Wikipedia. Gli articoli di Wikipedia, tuttavia, hanno una caratteristica speciale per quanto riguarda la SEO multidominio: un articolo in una lingua è collegato allo stesso articolo in tutte le altre versioni linguistiche disponibili. Per realizzare questo, entra in gioco l’attributo hreflang dell’elemento link, che dice ai bot dei motori di ricerca che il contenuto presente sotto i vari domini non è altro che il medesimo contenuto in lingue diverse.

Un ultimo esempio: chiunque può creare il proprio sito web utilizzando WordPress.com, che dispone di un hosting gratuito e di un sistema di gestione piuttosto intuitivo. Ogni nuova istanza di WordPress è creata sotto il suo sottodominio, ad esempio “example.wordpress.com”. In questo caso, da un punto di vista SEO, i sottodomini si rivelano essere la scelta giusta. Se venissero usate delle sottodirectory, le varie pagine contenute nel sito si influenzerebbero a vicenda nei risultati di ricerca.

Implementare una strategia multidominio con una configurazione multidominio

A livello tecnico, il nucleo di una strategia di dominio multiplo consiste di due componenti:

  1. Distribuire selettivamente il contenuto su più siti sotto diversi domini.
  2. Collegare coerentemente i contenuti l’uno all’altro o impostare reindirizzamenti specifici tra i contenuti.

Per i motori di ricerca, questo crea una struttura che si estende oltre al singolo dominio. Se implementata correttamente, questa strategia si traduce in vantaggi decisivi in termini di ranking. Se le singole pagine contengono parole chiave simili, si potrebbe anche finire per dominare la prima pagina delle SERP. Tramite l’uso corretto di diverse parole chiave è inoltre possibile occupare nicchie specifiche.

Il punto cruciale in questo caso è che per la SEO è rilevante solo il contenuto ospitato dai domini. Questo perché solo il contenuto indicizzato gioca un ruolo per il ranking del dominio. Contrariamente a quanto pensato da molti, non c’è alcun vantaggio SEO diretto nel dirigere più domini verso un dominio principale tramite reindirizzamento. Può però rivelarsi utile “parcheggiare un dominio” attraverso il cosiddetto domain parking, per prevenire pratiche come il typosquatting e simili.

Scegliere i domini giusti per la strategia multidominio

Il significato dei termini “dominio” e “sottodominio” è per noi piuttosto intuitivo. Dal nostro punto di vista, c’è una chiara connessione tra ‘example.com’ e ‘sub.example.com’. Dal punto di vista di un motore di ricerca, tuttavia, si tratta di due domini completamente diversi. Nella tabella seguente sono illustrati i termini della gerarchia dei domini:

Fully Qualified Domain Name (FQDN) Top-Level-Domain/Dominio di primo livello (TLD) Second-Level-Domain/Dominio di secondo livello (SLD) Third-Level-Domain/Dominio di terzo livello (Subdomain)
sub.example.com com example sub

Per una strategia multidominio si possono anche usare domini di secondo livello completamente diversi. Così facendo, si ottiene una chiara separazione visiva e quindi un effetto diverso sulla percezione umana. L’uso dei sottodomini o dei domini di secondo livello ha diversi vantaggi e svantaggi. Il fattore decisivo è quale effetto si desidera ottenere in termini SEO quando si sceglie un dominio. Di seguito una panoramica con esempi di possibili soluzioni per due siti:

Applicazione con sottodirectory con sottodominio con TLD alternativo con SLD alternativo
Negozio online di example.com example.com/shop/ shop.example.com example.shop exampleshop.com
Versione in lingua italiana di example.com example.com/it/ it.example.com example.it esempio.it

Quando ha senso perseguire una strategia multidominio?

Una strategia multidominio è utile nei seguenti casi:

  1. Come strategia SEO a lungo termine, una volta che le altre tecniche SEO si sono rivelate insufficienti.
  2. Per posizionare meglio l’intero sito di un brand piuttosto che una singola pagina.
  3. Per raggiungere grazie all’uso delle parole chiave la prima pagina delle SERP.
  4. Se si intende espandersi in nuovi mercati, sia geograficamente che con nuovi prodotti.

Riuscendo a ottenere una tra le più alte posizioni nelle SERP, c’è una maggiore probabilità che un utente finisca per visitare il vostro sito. Inoltre, una rete di domini è più resistente ai cambiamenti degli algoritmi dei motori di ricerca, dal momento che un’eventuale penalizzazione colpirebbe solo uno di questi.

Quattro modi di usare una strategia multidominio

Per adottare una strategia multidominio, abbiamo prima bisogno di domini diversi. Dove procurarseli? In linea di principio, esistono quattro modi per ottenere un dominio per la SEO multidominio:

  1. Creare un sottodominio sotto il dominio principale (dominio di secondo livello, SLD)
  2. Registrare un nuovo dominio
  3. Registrare un SLD scaduto
  4. Acquistare SLD già registrati

Ognuno dei quattro modi ha vantaggi e svantaggi specifici.

Dominio Vantaggi Svantaggi
Sottodominio Controllo completo; disponibilità garantita; (visivamente subordinato al dominio principale) Il dominio parte da zero; (visivamente subordinato al dominio principale)
Registrare un nuovo SLD Controllo completo; utilizzo del nuovo TLD Il dominio parte da zero
Registrare un SLD scaduto Potrebbe già disporre di backlink preziosi Può essere compromesso
Acquistare un SLD già registrato Nome desiderato; potrebbe già disporre di backlink preziosi Può rivelarsi molto costoso; può essere compromesso
Consiglio

Oltre ai classici domini di primo livello (TLD) .com, .org e .net, esiste una varietà di nuove estensioni di dominio. Per le start-up tecnologiche, sono particolarmente popolari anche le estensioni per TLD .io, .cloud, .tech e .app. Acquistate subito il vostro dominio preferito!

Utilizzare i micrositi per la strategia multidominio

Un modo collaudato per implementare una strategia multidominio è quello di costruire più micrositi. Un microsito è una tipologia di sito web che si concentra in modo ben definito su un prodotto specifico. Ogni microsito è ottimizzato per una nicchia, un pubblico o delle parole chiave specifiche. Le pagine dei micrositi vengono poi collegate al sito principale. In questo modo si ottiene del potenziale per dominare le SERP per parole chiave specifiche.

Potete affidare la creazione di un microsito a un freelance o a un’agenzia. Ma questo può comportare costi per la creazione del sito non trascurabili. Una soluzione nettamente più economica è MyWebsite Design Service di IONOS. Alternativamente, potete creare facilmente il vostro microsito personale con l’editor per siti web MyWebsite.

Qualunque soluzione scegliate, dovrete anche assicurarvi che il vostro microsito disponga di un certificato SSL valido e che per tutti i contenuti sia impostato un tag rel canonical, per evitare contenuti duplicati e conseguenti penalizzazioni da parte di Google.

Utilizzare i reindirizzamenti per una strategia multidominio

Invece di creare da soli dei micrositi sotto diversi domini, è possibile comprare direttamente dei siti già esistenti per quei domini, scegliendo preferibilmente siti o domini aventi già dei buoni ranking per parole chiave interessanti. I redirect 301 consentono di reindirizzare gli URL specifici dei siti acquistati alle pagine del sito principale. I motori di ricerca rispettano i redirect 301 e trasferiscono il “link juice”. In questo modo, miglioreranno i ranking del sito principale per le nuove parole chiave.

Questo approccio richiede molta pianificazione e attenzione. Anche se in linea di principio è possibile reindirizzare l’intero dominio del sito acquistato al sito principale, questo dovrebbe essere evitato se possibile. Risulta infatti più conveniente continuare a mantenere contenuti indicizzabili sotto il dominio acquistato e reindirizzare solo URL specifici. Come fa notare anche l’esperto SEO Neil Patel, infatti, più si sostituiscono vecchi contenuti da un dominio, maggiore è il “link juice” che viene perso nel processo.

Esempi di strategia multidominio

Di seguito presentiamo qualche esempio di strategie multidominio di successo implementate da grandi aziende.

N.B.

Nel caso in cui desideriate riprodurre le seguenti ricerche per verificarle personalmente, è necessario eseguirle in una finestra di navigazione in incognito. A seconda delle impostazioni del vostro browser e della vostra posizione geografica, potreste comunque visualizzare risultati diversi da quelli dei nostri screenshot.

Gestire l’ID Apple

Eseguendo una ricerca su Google per il termine di ricerca “apple id”, potrete vedere che la prima pagina dei risultati di ricerca è completamente dominata da Apple. In particolare, sono tre i domini Apple che compaiono:

Dominio Spiegazione Tipo di dominio
appleid.apple.com Microsito per la gestione dell’ID Apple Sottodominio
support.apple.com Pagine di supporto del portale di aiuto Apple Sottodominio
www.apple.com Pagine di gestione dell’account Apple Shop Dominio di secondo livello (SLD) con www-sottodominio

Creare un sito web WordPress

Una situazione simile si presenta quando si effettua una ricerca su Google per il termine “wordpress”. La prima pagina delle SERP è dominata da diversi domini appartenenti all’ecosistema WordPress:

Dominio Spiegazione Tipo di dominio
wordpress.com WordPress.com per i blog ospitati Dominio di secondo livello (SLD)
it.wordpress.org WordPress.org, WordPress.org per ospitare un sito proprio SLD alternativo con sottodominio specifico per la lingua desiderata

Acquistare immobili da Zillow / Trulia negli Stati Uniti

Un esempio frequentemente citato di strategia multidominio di successo viene dal gruppo immobiliare americano Zillow. Questa società è riuscita a posizionare i suoi due marchi, “Zillow” e “Trulia”, sulla prima pagina della SERP di Google per il termine di ricerca “real estate usa”. In questo modo, c’è un’alta probabilità che un visitatore clicchi su un link di una delle due aziende. Una situazione vantaggiosa per l’azienda che ci lavora dietro, indipendentemente dalla scelta del visitatore.

Dominio Spiegazione Tipo di dominio
Dominio www.zillow.com Dominio di secondo livello (SLD) con www-sottodominio
Dominio www.trulia.com SLD alternativo con www-sottodominio

In sintesi

Una strategia multidominio può avere senso, ma di solito richiede molto impegno. In quanto strategia a lungo termine, è più adatta alle aziende di maggiori dimensioni. Di seguito vi riportiamo un riepilogo dei vantaggi e degli svantaggi dei due approcci di cui abbiamo parlato in precedenza. Si noti che questi non si escludono a vicenda: una strategia multidominio efficace può includere sia micrositi acquistati che autocreati. A seconda del caso d’uso specifico, si possono utilizzare anche collegamenti e reindirizzamenti.

Approccio multidominio Vantaggi Svantaggi
Creare micrositi Controllo completo Elaborato, costoso
Utilizza reindirizzamenti Utilizza il link juice esistente Richiede molta attenzione, costoso
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