Che cos’è un collegamento ipertestuale?

Un collegamento ipertestuale (in inglese “hyperlink”) è un rimando unidirezionale (quindi in un’unica direzione) inserito in un documento elettronico. Gli hyperlink possono legare sia due diversi documenti che differenti sezioni dello stesso documento. Un testo provvisto di un collegamento ipertestuale viene chiamato ipertesto.
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Il World Wide Web Consortium (W3C) definisce gli ipertesti come di seguito.
Citazione
“L’ipertesto è un testo che non è obbligato a essere lineare.”
“L’ipertesto è un testo che contiene dei link ad altri testi.”
In generale si parla quindi di testi non necessariamente lineari che sono collegati tramite collegamenti ipertestuali ad altri testi. Il termine “hypertext” è stato coniato dal filosofo statunitense Ted Nelson. Il sistema di ipertesto maggiormente diffuso al mondo è il servizio Internet World Wide Web (abbreviato in web o WWW). Nel web vengono implementati i collegamenti ipertestuali grazie al linguaggio di markup HTML per collegare tra di loro le pagine web e le altre risorse. Di seguito ci concentriamo sui collegamenti ipertestuali nei documenti web e ne presentiamo struttura, proprietà e modi di utilizzo.
Definizione
I collegamenti ipertestuali sono collegamenti trasversali inseriti nei documenti elettronici e la base della struttura interconnessa del World Wide Web. Un click su un collegamento ipertestuale consente di passare a diversi elementi testuali di un documento o a risorse web separate, permettendo così di avere un’organizzazione non lineare dei contenuti.

Collegamenti ipertestuali nel World Wide Web

Nei documenti HTML i collegamenti ipertestuali vengono implementati grazie agli elementi <a> e <link>. Mentre l’elemento <a> definisce la posizione di un collegamento ipertestuale nella sezione del contenuto (body) di un documento HTML, si utilizza l’elemento <link> nella sezione intestazione (head) per definire le relazioni agli altri documenti e risorse.
Di seguito ci concentriamo sull’elemento <a> e quindi sui collegamenti ipertestuali nel body dell’HTML che sono visibili agli utenti, possono essere cliccati e appartengono, oltre alla barra degli indirizzi, ai mezzi di navigazione principali del World Wide Web nel browser e nei campi di immissione dei motori di ricerca.
N.B.
Le informazioni nell’elemento intestazione <link> vengono estrapolate ed elaborate esclusivamente dagli user agent, come i browser. In questo modo si possono mettere a disposizione le risorse come fogli di stile, favicon o licenze di copyright. Inoltre nell’elemento link vengono stabiliti i legami logici tra i documenti di un progetto web, ad esempio per definire pagine alternative, variazioni linguistiche o l’URL primario (canonico) della pagina.
Link in HTML  
Elemento HTML Descrizione
<link> L’elemento HTML <link> viene utilizzato esclusivamente nella sezione intestazione (head) di un documento HTML e consente agli sviluppatori web di collegare i documenti HTML ad altre risorse.
<a> Con l’elemento HTML <a> i webmaster definiscono la posizione dei collegamenti ipertestuali nel body dell’HTML, cioè il contenuto di un documento HTML. Questo tag HTML viene chiamato anche anchor (letteralmente “ancora“).

Struttura di un collegamento ipertestuale

Gli hyperlink nel body dell’HTML vengono implementati grazie all’elemento anchor a. Lo schema di base coincide con il seguente esempio:
<a href="https://www.example.org">Testo del link</a>
L’elemento a è composto da un tag iniziale e da uno finale, racchiusi tra parentesi acute, come di consueto nell’HTML. Tra questi due tag dell’elemento a è compreso il cosiddetto testo del link, ovvero un elemento testuale visibile e cliccabile.
Alternativamente si possono anche inserire delle immagini con collegamenti ipertestuali. In questo caso il tag iniziale e quello finale dell’elemento a comprendono il codice HTML per l’integrazione della grafica.
<a href="https://www.example.org"><img src="immagine.jpg" alt="Immagine"></a>
Solitamente l’elemento a non definisce solo l’anchor del collegamento ipertestuale e quindi il punto di partenza del collegamento, bensì anche la destinazione del link. Il target a cui rimanda il collegamento ipertestuale viene stabilito tramite l’attributo href, che si aspetta un identificatore unico, lo Uniform Resource Identifier (URI), come valore. Di solito la destinazione di un collegamento ipertestuale è un URL di una risorsa web o un anchor che porta a un altro punto del testo nello stesso documento. Gli attributi HTML e i loro valori vengono definiti separatamente tramite spazi vuoti nel tag iniziale del rispettivo elemento HTML.
Gli esempi di link mezionati sopra portano entrambi a una pagina web con URL "https://www.example.org." La trasmissione avviene tramite HTTPS. Questo tipo di collegamento ipertestuale guida di default gli utenti all’inizio della pagina web linkata.
Nel caso si trattasse di un link con una destinazione interna al documento corrente, si utilizzerebbe un markup HTML secondo il seguente schema.
<a href="#Paragrafo2">Testo del link</a>
Fate attenzione al fatto che a partire dall’HTML5 le destinazioni dei link all’interno di un documento devono essere definite tramite ID univoci, considerati come anchor. Nell’HTML4 è stato inoltre utilizzato nell’elemento a l’attributo name.
<h1 id="Paragrafo1">Primo paragrafo</h1>
    <p>Testo di esempio<p>
<h2 id="Paragrafo2">Secondo paragrafo</h2>
    <p>Testo di esempio<p>
Se invece volete rimandare a un anchor in un documento esterno, combinate l’URL della pagina di destinazione con un simbolo di hash (#) e il rispettivo ID dell’anchor desiderato.
<a href="https://www.example.org#Paragrafo2">Testo del link</a>
L’elemento a non ha essenzialmente dei componenti obbligatori. Se un collegamento ipertestuale deve essere implementato, è però indispensabile l’indicazione del link tramite href. Inoltre l’elemento a supporta diversi attributi che possono essere utilizzati, se necessario, per mettere a disposizione informazioni aggiuntive per gli utenti o gli user agent.
La seguente tabella comprende gli attributi più importanti dell’elemento a.
Attributi dell’elemento a      
Attributo Descrizione HTML4 HTML5
href L’attributo href (abbreviato in hyper reference) definisce la destinazione del link.
Come valore dell’attributo è previsto l’URI di una risorsa web (ad esempio una pagina web).      
Esempio:      
href="https://www.example.org"      
L’URL https://www.example.org viene definito come indirizzo di destinazione del collegamento ipertestuale.      
title L’attributo title vi offre la possibilità di dotare un collegamento ipertestuale con un titolo del link qualsiasi.
Come valore l’attributo richiede una sequenza di caratteri racchiusa tra virgolette.      
Il titolo del link viene presentato solitamente nel browser come tooltip, che compare sempre quando un utente passa sopra il testo del link con il mouse.      
Esempio:      
title="Titolo del link qualsiasi"      
target Con l’attributo target definite un frame della destinazione, nel quale la destinazione del link deve essere aperta dal browser.
Come valore l’attributo richiede il nome del frame desiderato.      
Il valore standard dell’attributo target è _self. La destinazione del link si apre nel frame indicato nella finestra del browser corrente. Se questo effetto è voluto, l’attributo target si può anche tralasciare.      
Vengono esplicitamente definite le divergenze dallo standard.      
Esempio:      
target="_blank"      
Il browser apre la destinazione del link in una nuova tab o nella finestra del browser.      
rel Con l’attributo rel definite un legame logico tra la risorsa di destinazione e il documento in uscita.
Come valore l’attributo rel richiede una o più denominazioni del tipo di link separate da spazi.      
Esempi:      
rel="nofollow"      
Il tipo di link nofollow consente ai gestori di siti di escludere un collegamento ipertestuale dalla valutazione da parte dei motori di ricerca. Se l’attributo rel comprende il valore nofollow, il collegamento ipertestuale viene definito come link nofollow. Questa indicazione segnala ai bot dei motori di ricerca che si imbattono nel link durante la scansione della pagina web che non devono seguirlo. Un link nofollow non ha quindi nessun influsso sulla valutazione della rilevanza effettuata dagli algoritmi dei motori di ricerca.      
rel="noreferrer"      
Di solito un browser, che segue un collegamento ipertestuale, trasmette al server della destinazione del link l’indirizzo della fonte dello stesso. Se l’attributo rel viene utilizzato con il valore noreferrer, al browser viene indicato di tralasciare questa informazione nell’header HTTP della richiesta. Il gestore della destinazione del link non sa così da dove il visitatore sia giunto al sito collegato. Scoprite di più sui noreferrer nell’articolo di approfondimento sui link anonimi [Dereferrer Links anonymisieren leicht gemacht] (https://www.ionos.de/digitalguide/hosting/hosting-technik/dereferrer-links-anonymisieren-leicht-gemacht/).    
download L’attributo download viene introdotto con la nuova versione 5 dell’HTML e definisce la destinazione del link come risorsa che viene scaricata non appena un utente clicchi sul link.
Il valore dell’attributo download è il nome del file che viene messo a disposizione per il download. L’estensione del file corretta viene comunicata automaticamente e aggiunta dal browser.      
Esempio:      
download="listinoprezzi-2018"      
name L‘attributo name vi consente di assegnare un nome all’elemento a, che può essere utilizzato successivamente come anchor.
L’HTML5 proibisce l’attributo name. Al suo posto utilizzate l’attributo globale id.      
Esempio in HTML4:      
<a name="Paragrafo2">Testo del link</a>      
Esempio in HTML5:      
<a id=" Paragrafo2"> Testo del link </a>      
Consiglio
Fate attenzione al fatto che l’HTML5 non supporta più alcuni attributi a dello standard precedente e mette a disposizione una serie di nuovi attributi.

Tipi di link e il loro significato per il motore di ricerca

Nel collegamento delle pagine web gli hyperlink vengono utilizzati con diverse funzioni. Nell’uso linguistico comune della comunità di Internet si definiscono diversi tipi di link, suddivisibili approssimativamente in hyperlink interni ed esterni. Con i link interni si indicano tutti i rimandi tra le singole sottopagine di un dominio, mentre i link esterni collegano diversi domini tra di loro. I link interni ed esterni servono prima di tutto ai visitatori in carne e ossa per navigare tra le pagine web. Un ulteriore vantaggio degli hyperlink nell’ambito dell’ ottimizzazione per i motori di ricerca (Search Engine Optimization, abbreviato in SEO) è emerso solo con il successo di Google: infatti anche i bot, primi fra tutti i crawler dei motori di ricerca, utilizzano i collegamenti ipertestuali per rendere accessibili i siti e valutare le connessioni alle altre risorse web. Per lungo tempo gli hyperlink sono stati il criterio principale della valutazione di rilevanza di un sito e quindi determinanti per il ranking nel motore di ricerca. Oggi si è relativizzato il valore del collegamento ipertestuale. Infatti gli algoritmi moderni dei motori di ricerca ricorrono a una varietà di fattori di ranking per poter presentare i risultati più rilevanti agli utenti per la rispettiva ricerca. Tuttavia la connessione interna e il profilo di backlink rimangono molto importanti per l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
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Collegamenti ipertestuali interni

L’organizzazione dei link interni in un progetto web viene chiamata struttura dei link. Le strutture dei link si basano su considerazioni strategiche: l’obiettivo è quello di guidare i flussi dei visitatori su dei percorsi ordinati. Si parla in questo contesto di percorsi, che sono generalmente orientati a un preciso scopo: i gestori degli online shop vorrebbero ad esempio vendere merci e servizi, guadagnare abbonati per la loro newsletter o invogliare i visitatori a partecipare a un gioco a premi.
N.B.
Un percorso comprende una serie di passaggi che devono essere attraversati dai visitatori del sito per raggiungere lo scopo a cui mira il gestore. Un passaggio però non deve per forza comprendere lo spostamento da un URL a un altro. Tuttavia i percorsi portano di solito a diverse pagine web.
Delle possibili strutture per i link interni sono la struttura lineare, la struttura ad albero, la struttura a stella e la struttura di rete.
  • Struttura lineare: all’interno di una struttura dei link lineare le sottopagine di un progetto web vengono così collegate, di modo che ne emerga un percorso stabilito. Ai visitatori vengono rese accessibili le pagine web con una struttura dei link lineare sempre nella sequenza desiderata dal gestore, che ha così il massimo controllo sul percorso. I visitatori potrebbero però sentirsi controllati con una struttura di link simile. Ad esempio la struttura di link lineare è tipica per i progetti dinamici, come i blog
  • Struttura ad albero: se il collegamento interno segue una struttura ad albero, il sito si basa su una strutturazione in cui alle sottopagine del progetto vengono assegnati diversi piani gerarchici. Una simile struttura di link è tipica per gli shop online. Il visitatore richiama di solito prima una landing page ottimizzata per il motore di ricerca e naviga infine nelle categorie e nelle pagine dei prodotti desiderati. L’orientamento tematico delle pagine web (categoria, sottocategoria, prodotto, articolo) diventa di solito più specifico, mano a mano che il potenziale cliente si addentra maggiormente nei livelli inferiori del sito.
  • Struttura a stella: è presente una struttura a stella quando una pagina web offre diversi link ad altre pagine equivalenti dello stesso progetto. Un simile principio di organizzazione è tipico per le enciclopedie online come Wikipedia. Là gli utenti trovano in tutti gli articoli dei collegamenti ipertestuali ad altri articoli rilevanti sul tema, in cui vengono spiegati più precisamente i termini a cui si rimanda. All’utente rimane così la possibilità di scegliere in quali settori tematici cimentarsi più a fondo.
  • Struttura di rete: le strutture dei link a forma di rete si contraddistinguono per il fatto che quasi tutte le sottopagine di un progetto web sono collegate a ognuna delle pagine web. Un visitatore del sito ha così la possibilità di arrivare alla sottopagina desiderata del sito da qualsiasi punto si trovi.
Tenete presente che nel caso delle strutture dei link presentate qui si tratta di astrazioni. Di solito i gestori dei siti web si servono di un’organizzazione ibrida dei link interni, che integra i concetti delle strategie presentate. Così uno shop online può ad esempio seguire essenzialmente una struttura ad albero e offrire allo stesso tempo tramite menu di navigazione, sidebar e footer una struttura di link a forma di rete, che consenta ai potenziali clienti di lasciare il percorso corrente e di spostarsi su un’altra pagina di categoria, prodotto o servizio.
Gli hyperlink interni hanno un significato centrale per l‘usabilità (facilità di utilizzo) di un sito. Un progetto web con una buona struttura di link offre agli utenti dei percorsi brevi per giungere ai contenuti desiderati e invoglia a scoprire altri settori delle pagine web. Così una buona struttura di link interni contribuisce anche ad aumentare il tempo di permanenza dei visitatori sul sito. Inoltre un collegamento interno user-friendly viene ritenuto dagli esperti SEO uno dei fattori principali per un buon ranking sul motore di ricerca.
N.B.
Trovate altre informazioni per il miglioramento della struttura dei link del vostro sito nel nostro articolo di base sui collegamenti interni.

Collegamenti ipertestuali esterni

Il gruppo dei collegamenti ipertestuali esterni comprende tutti i link che da un sito sono diretti all’esterno. Ogni link tra due domini è, a seconda della prospettiva, un collegamento ipertestuale in entrata o in uscita.

Hyperlink in uscita

Come hyperlink in uscita (chiamati anche “outbound link”) si indicano tutti i collegamenti ipertestuali che rimandano al proprio sito, che si riferiscono a una risorsa web di un altro dominio. Di solito i link esterni vengono utilizzati come indicazioni di fonti o raccomandazioni per contenuti di approfondimento.
Fate attenzione al fatto che i collegamenti ipertestuali esterni portano gli utenti dal vostro sito a un altro. Ogni rimando esterno nasconde quindi il rischio di perdere dei visitatori, ma è possibile compensare questa situazione ricorrendo all’attributo HTML target presentato sopra. Se implementate i link esterni secondo lo schema seguente, la destinazione del link del rimando esterno viene aperto a seconda delle impostazioni del browser in una nuova tab o finestra. Il vostro sito rimane così aperto nel browser e i visitatori non lo perdono di vista.
<a href="https://www.example.org" target="_blank">Testo del link</a>
Uno svantaggio dell’attributo target è che il visitatore del sito non può decidere da solo dove verrà aperto il link cliccato. I critici vedono perciò in questo procedimento una limitazione dell’uso. Se viene utilizzato target="_blank", dovreste utilizzare per motivi di sicurezza, in ogni caso, l’attributo rel con il valore noopener:
<a href="https://www.example.org" target="_blank" rel="noopener">Testo del link</a>
N.B.
L’aggiunta rel="noopener" chiude una falla di sicurezza che si verifica quando un collegamento ipertestuale apre una risorsa web in una nuova tab o finestra. Infatti se viene utilizzato target="_blank" senza questa aggiunta, la pagina di destinazione riceve l’accesso all’oggetto della finestra, nel quale viene presentato il vostro sito, tramite window.opener. Questo vi può reindirizzare su un URL qualsiasi tramite window.opener.location = newURL. Si può impedire ciò, impostando window.opener con l’aggiunta rel="noopener" sul valore null. La pagina di GitHub dello sviluppatore Mathias Bynens offre dei link ad informazioni di approfondimento su questo tema. Tuttavia rel=noopener non è supportato attualmente da tutti i browser.
Se un sito contiene degli outbound link, non ha nessuna influenza positiva sul ranking nel motore di ricerca, come ha chiarito il dipendente di Google John Mueller a maggio 2016 in una sessione hangout di Google Webmasters su YouTube. Ma gli hyperlink che offrono ai visitatori un valore aggiunto, rimandando a contenuti di qualità e affidabili, secondo Mueller aumentano comunque la qualità di un sito. Quindi non dovreste rinunciare completamente ai collegamenti ipertestuali in uscita. Mentre Google ha smentito un influsso positivo degli outbound link, è fuori discussione che in alcune circostanze i collegamenti ipertestuali in uscita possano influenzare negativamente il ranking di un sito. Sui siti in cui si scorgono molti link outbound innaturali si corre il rischio che i motori di ricerca li classifichino come spam e reagiscano applicando delle penali, chiamate penaltys.
Consiglio
Fate attenzione che Internet è soggetto a un costante mutamento. Verificate perciò regolarmente che degli outbound link reindirizzati erroneamente non portino a link di destinazione obsolete o a pagine di errore, influenzando così negativamente l’usabilità del vostro sito. In rete trovate i relativi strumenti SEO per la verifica offerti da diversi servizi.
Come gestore di siti dovreste utilizzare gli hyperlink esterni con cura, visto che i rimandi a un’altra pagina web potrebbero avere in alcune circostanze delle ripercussioni legali, ad esempio nel caso di violazioni del diritto d’autore o di hyperlink che rimandano a contenuti illegali, come proposte di giochi d’azzardo non autorizzati. Maggiori informazioni sul tema si trovano su questo articolo del Sole24 Ore in merito a una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Se volete evitare che un link in uscita del vostro sito venga considerato come una raccomandazione dai motori di ricerca, potete suggerire ai crawler di ignorare il relativo link. Perciò utilizzate l’attributo rel descritto sopra con il valore nofollow. Gli algoritmi dei motori di ricerca non tengono in considerazione i link no follow nella valutazione di pertinenza. Come standard si è affermato questo tipo di link soprattutto nei progetti web, all’interno dei quali anche i visitatori possono pubblicare i propri contenuti comprensivi di hyperlink. I forum online, le piattaforme di valutazione, gli online magazine e i wiki si proteggono in questo modo dai post spam, che servono solo a creare link nell’ambito della Black Hat SEO.

Collegamenti ipertestuali in entrata.

Con i collegamenti ipertestuali in entrata (chiamati anche “inbound link” o “backlink”) si definiscono tutti i rimandi che portano dagli altri domini al proprio progetto web. La totalità dei link in entrata costituisce il profilo di backlink di un sito.
I link del vostro profilo di backlink si possono suddividere approssimativamente in due categorie, a seconda della destinazione:
  • Surface Links (in italiano “collegamenti di superficie“)
  • Deep Links (in italiano “collegamenti profondi“)
I surface link sono rimandi alla pagina iniziale o ad altre landing page del vostro progetto web. Invece i deep link sono dei link che portano a precise sottopagine del vostro sito. I target dei deep link possono anche essere i contenuti multimediali presenti sul vostro sito, come video, immagini o documenti offerti per essere scaricati (ad esempio i PDF). In questo caso si parla anche di link media. 
Fatto
I deep link a offerte accessibili pubblicamente di altri fornitori non si presentano come una violazione del diritto d’autore né come un’infrazione nei confronti della concorrenza, come ha stabilito una sentenza del 17 luglio 2013 della corte federale tedesca. Nella sentenza viene spiegato che solo un deep link non rappresenta nessuno sfruttamento sleale dei servizi dei fornitori. Ciò vale però solo a patto che tramite l’hyperlink non vengano aggirate delle misure di sicurezza tecniche, che ad esempio si occupano del fatto che vengano messi a disposizione dei contenuti specifici solo per utenti registrati o per chi paga.
Inoltre i backlink si possono differenziare anche in base alla provenienza dei link. Nell’ambito dell’ottimizzazione per i motori di ricerca si differenzia tra link nel contenuto, nelle sidebar e nel footer, così come tra quelli presenti nei commenti e i segnali sociali.
  • Link nel contenuto: i link nel contenuto sono dei rimandi che portano dal contenuto (quindi dal testo) di un’altra pagina web al vostro dominio. I link nel contenuto possono essere deep link o surface link. Di solito i collegamenti ipertestuali di questo tipo rappresentano una raccomandazione per i contenuti del vostro sito. Anche i motori di ricerca interpretano i link del contenuto come un criterio forte di qualità e di rilevanza. Nell’ambito dei motori di ricerca questi link sono perciò particolarmente preziosi. Nella valutazione di un content link il motore di ricerca include fattori come il testo del link, l’orientamento tematico del sito linkato e l’attendibilità (trust) della provenienza del link.
  • Link nella sidebar e nel footer: di solito i link presenti nella sidebar e nel footer non sono implementati direttamente nel contenuto testuale di una pagina web, ma si trovano nelle sezioni del menu posizionate ai lati della pagina o alla fine. Nei blog è ad esempio comune linkare dei blog amici o con temi simili nella sidebar. Si parla in questo caso di un blogroll. Sulle pagine delle aziende i link nei footer vengono utilizzati per rimandare ai siti dei partner di lavoro, dei clienti, delle associazioni del settore, alle opinioni della stampa o agli sponsor. Visto che prima i link nelle sidebar e nel footer venivano usati soprattutto come misure innaturali per la creazione di un profilo di link, i collegamenti ipertestuali di questo tipo hanno attualmente solo un basso valore per la valutazione della rilevanza di un sito. Invece se in un profilo di backlink sono presenti innaturalmente molti link nella sidebar e nel footer, ciò può portare a una svalutazione automatica o manuale della pagina da parte del motore di ricerca.
  • Link nei commenti: con i link nei commenti si intendono i collegamenti ipertestuali presenti nei contenuti testuali generati dagli utenti, come commenti al blog, recensioni o post nei forum online. Molti gestori dei siti offrono la possibilità ai visitatori di commentare i contenuti o di valutare i prodotti e i servizi. Nel frattempo si possono sistemare nei rispettivi post anche i collegamenti ipertestuali agli altri siti che compaiono come tutti gli altri link in entrata nel profilo di backlink. Come i link nella sidebar e nel footer anche i link nei commenti hanno un grande potenziale di manipolazione e di creazione artificiale di un profilo di backlink innaturale. Per prevenire le misure antispam, vengono implementati i collegamenti ipertestuali nei commenti spesso automaticamente come link nofollow.
  • Segnali sociali: nel web 2.0 gli utenti hanno trasformato in un’abitudine la condivisione con i propri contatti sui social media dei contenuti che gli piacciono, che ritengono degni di essere discussi o che vorrebbero promuovere. Anche in questo caso si tratta di hyperlink che rimandano a partire dai social network alla propria pagina web. In questo contesto si parla di segnali sociali. È contestato se, come e in quale misura gli algoritmi del motore di ricerca ricorrano ai segnali sociali come like, condivisioni e commenti per valutare la rilevanza del sito, in particolare nel caso in cui i gestori delle reti consentano ai crawler come il Google bot di accedere ai contenuti dei social media solo in maniera limitata.
Un profilo di backlink naturale comprende di solito tutti i tipi di link presentati sopra. Decisivi per il ranking dei motori di ricerca sono soprattutto i content link di qualità e rilevanti sul tema. Tuttavia vale la regola che ogni link in entrata naturale è un buon link, visto che consente agli utenti la visita del vostro sito e rappresenta così una potenziale fonte di traffico. Proprio i segnali sociali offrono un grande potenziale per raggiungere nuovi visitatori, soprattutto quando si tratta di contenuti condivisi che diventano virali.
Consiglio
Nel nostro articolo sul link building adatto per i motori di ricerca trovate delle informazioni approfondite sui collegamenti ipertestuali esterni e sulla gestione del profilo di backlink.
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